segunda-feira, 12 de dezembro de 2011

Una rosa rossa cosmica



I resti della supernova Puppis A, simili ad una rosa rossa
(fonte: NASA/JPL-Caltech/UCLA)
Un rosa rossa è sbocciata nell'Universo: sono i resti della supernova Puppis A esplosa 3.700 anni fa che ripresi agli infrarossi somigliano a una rosa dai petali scarlatti. Cio' che resta della supernova nata migliaia di anni fa e che allora secondo gli esperti è rimasta visibile ad occhio nudo per molto tempo prima di affievolirsi è stato catturato in un'immagina dal telescopio spaziale Wise della Nasa.

La supernova Puppis A, spiegano gli esperti, si è formata quando una stella massiccia ha concluso la sua vita in una gigantesca esplosione, una delle più brillanti e potenti dell'universo.

Le onde d'urto prodotte da quella esplosione riscaldano le nubi di polvere e gas che circondano la supernova, illuminandole e facendole apparire coloratissima nelle immagini nell'infrarosso diffuse dal Jet Propulsion Laboratory (Jpl) della Nasa, che gestisce le operazioni di Wise.

Gran parte del materiale della stella è stato scagliato violentemente nello spazio al momento dell'esplosione, lasciando come unica traccia un oggetto incredibilmente denso chiamato stella di neutroni. Quest'ultima, troppo debole per essere visibile nelle immagini inviate a Terra da Wise, si muove in modo inspiegabilmente veloce: oltre quattro milioni di chilometri all'ora. Una rapidità così elevata che gli astronomi hanno soprannominato questo oggetto ''palla di cannone cosmica''.

Simili ad una rosa rossa, i resti della supernova si stagliano fra gas e polveri di colore verde. Queste ultime sarebbero, secondo gli espert, i resti di un'altra supernova ancora più antica, chiamata Vela, la cui esplosione sarebbe avvenuta circa 12.000 anni fa.

www.ansa.it

Sonda da Nasa faz sua maior aproximação a lua de Saturno

Do G1, em São Paulo
A sonda Cassini, da Nasa , vai examinar de perto duas luas de Saturno nos próximos dias. Nesta segunda (12), ela vai estar a apenas 99 quilômetros da superfície de Dione, maior aproximação já feita a esse corpo celeste. No dia seguinte, ela estará a 3,6 mil quilômetros de Titã, a maior dos 18 satélites naturais do planeta.
A nave foi lançada em 1997 para estudar a composição das luas de Saturno. Em Dione, seus instrumentos vão fornecer informações sobre a estrutura geológica do corpo celeste. Além disso, vai confirmar ou não se essa lua tem uma atmosfera rarefeita, como os cientistas acreditam.
Em Titã, cuja atmosfera é formada principalmente por nitrogênio, a sonda vai medir o comportamento dos ventos no polo norte do satélite na transição da primavera para o verão no local. Os cientistas também procuram por névoas.

Dione, em primeiro plano, e Titã, ao fundo, orbitam em torno de Saturno
(Foto: Nasa/JPL-Caltech/Space Science Institute)


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