L'esplosione su Giove (fonte: George Hall, Dallas, Texas, http://georgeastro.weebly.com/jupiter.html)
Una palla di fuoco
si è accesa improvvisamente nell'atmosfera di Giove: osservata dagli
astronomi e dagli astrofili di tutto il mondo, è stata generata
dall'impatto di un oggetto, probabilmente un asteroide o una cometa, con
il gigante del Sistema Solare. La collisione ha causato un'esplosione
visibile come un lampo di luce bianca durato per circa due secondi.
''Si pensa che ad impattare sia stato un piccolo asteroide o una piccola cometa, con un diametro dell'ordine della decina di metri'', ha spiegato l'astrofisico Gianluca Masi, curatore scientifico del Planetario di Roma e responsabile del Virtual Telescope.
Impatti simili sul pianeta più grande del Sistema Solare sono già stati osservati nel giugno e nell'agosto 2010. Giove è colpito spesso da piccoli asteroidi del diametro di circa 10 metri che si avvicinano al pianeta ''attratti dalla sua enorme forza gravitazionale, che non ha rivali'', ha rilevato Masi. E' un'ennesima testimonianza, ha proseguito l'esperto, ''del meccanismo di tipo collisionale con cui il Sistema Solare convive da sempre, d'altro canto le collisioni sono alla base della formazione dei pianeti'', che si sono formati aggregando materiale impatto dopo impatto. ''Senza di esse - ha aggiunto - non ci sarebbe neanche la Terra''.
Gli studiosi stanno ora cercando sei nei paraggi del luogo della collisione vi siano detriti dovuti alla frantumazione dell'oggetto durante la collisione con l'atmosfera di Giove, oppure dovuti a materiale dalle nubi gioviane sollecitate dall'impatto. Alcuni impatti producono tali detriti, mentre altri non lo fanno e ancora non è chiaro il perchè. Ulteriori osservazioni potrebbero aiutare a comprendere meglio il fenomeno. ''Eventuali detriti - ha concluso Masi - potrebbero lasciare altre tracce luminose, se finissero ancora nell'atmosfera di Giove''.
''Si pensa che ad impattare sia stato un piccolo asteroide o una piccola cometa, con un diametro dell'ordine della decina di metri'', ha spiegato l'astrofisico Gianluca Masi, curatore scientifico del Planetario di Roma e responsabile del Virtual Telescope.
Impatti simili sul pianeta più grande del Sistema Solare sono già stati osservati nel giugno e nell'agosto 2010. Giove è colpito spesso da piccoli asteroidi del diametro di circa 10 metri che si avvicinano al pianeta ''attratti dalla sua enorme forza gravitazionale, che non ha rivali'', ha rilevato Masi. E' un'ennesima testimonianza, ha proseguito l'esperto, ''del meccanismo di tipo collisionale con cui il Sistema Solare convive da sempre, d'altro canto le collisioni sono alla base della formazione dei pianeti'', che si sono formati aggregando materiale impatto dopo impatto. ''Senza di esse - ha aggiunto - non ci sarebbe neanche la Terra''.
Gli studiosi stanno ora cercando sei nei paraggi del luogo della collisione vi siano detriti dovuti alla frantumazione dell'oggetto durante la collisione con l'atmosfera di Giove, oppure dovuti a materiale dalle nubi gioviane sollecitate dall'impatto. Alcuni impatti producono tali detriti, mentre altri non lo fanno e ancora non è chiaro il perchè. Ulteriori osservazioni potrebbero aiutare a comprendere meglio il fenomeno. ''Eventuali detriti - ha concluso Masi - potrebbero lasciare altre tracce luminose, se finissero ancora nell'atmosfera di Giove''.
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