quinta-feira, 2 de janeiro de 2014

Cientistas identificam possíveis nuvens em planetas distantes

Estudos caracterizam a atmosfera de planetas fora do Sistema Solar.
Resultados foram publicados na revista científica 'Nature'.

Do G1, em São Paulo

Ilustração de um exoplaneta com nuvens em sua atmosfera (Foto: Space Telescope Science Instutute/Divulgação) 
Ilustração de um exoplaneta com nuvens em sua atmosfera 
(Imagem: Space Telescope Science Instutute/Divulgação)
 
 
Dois estudos publicados na edição desta semana da revista científica “Nature” indicam a possível existência de nuvens na atmosfera de planetas fora do Sistema Solar. Segundo os autores, a descoberta é um avanço importante na busca por planetas que, assim como a Terra, reúnam as condições necessárias para serem habitáveis.

As pesquisas foram realizadas por duas equipes distintas, com base em dados obtidos pelo Telescópio Espacial Hubble, da Nasa. Os planetas estudados foram GJ 436B, a 36 anos-luz da Terra, e GJ 1214b, a 40 anos-luz do nosso planeta. Nenhuma das duas atmosferas havia sido caracterizada com sucesso até o momento.

Levando em consideração o tamanho e a massa, os dois planetas são consideravelmente maiores que a Terra – classificada como pequena e rochosa –, mas também são menores que os chamados gigantes gasosos, como Júpiter.

Apesar de identificarem algumas características das atmosferas dos planetas – como a possível presença de nuvens –, os pesquisadores ainda não conseguiram detalhar a composição química dessas atmosferas. Segundo os autores, novos estudos nessa linha são necessários, e um dos principais objetivos é entender até que tamanho um planeta pode ter uma estrutura rochosa, como a da Terra.

Stelle cadenti a sorpresa nel cielo del 2014


Stelle cadenti a sorpresa e tre comete nel cielo del 2014 (fonte: Navicore) 
 Stelle cadenti a sorpresa e tre comete nel cielo del 2014 (fonte: Navicore)
 
Spettacoli imprevisti di stelle cadenti, dovuti alle scie di particelle lasciate in regalo dalle comete passate nel 2013, insieme a tre nuove comete, saranno i protagonisti del cielo del 2014.

Ad aprire l'anno è l'avvicinamento dell'asteroide 2013 YL2, che il 3 gennaio raggiunge la minima distanza dalla Terra (1,4 milioni di chilometri). Nello stesso giorno le Quadrantidi, uno degli sciami più attivi dell'anno, inaugureranno le piogge di meteore.

Il 10 gennaio, spiega l'Osservatorio di Perinaldo (Imperia), è attesa la possibile pioggia di meteore causate dal passaggio della Terra nella scia lasciata dalla cometa Ison, che aveva suscitato tantissime aspettative, ma che non è sopravvissuta all'incontro ravvicinato con il Sole.

Per il 16 gennaio è attesa la luna piena più piccola del 2014 perché si verificherà a poche ore dal punto dell'orbita lunare più distante dalla Terra. In febbraio, il 20 e il 22, la Luna incontrerà Marte e Giove. In primavera si 'accenderà' nel cielo la cometa Panstarrs C/2012 K1, che in ottobre dovrebbe diventare visibile a occhio nudo, mentre in maggio la scia di particelle lasciate dalla cometa 209P/Linear dovrebbe regalare un nuovo spettacolo di meteore.

I pianeti torneranno protagonisti in giugno: primo fra tutti Giove (il 3) con un triplo transito dei satelliti Ganimede, Europa, Callisto sul pianeta: ''sarà l'evento celeste più bello dell'anno'', osserva l'astrofisico Gianluca Masi, responsabile del Virtual Telescope e curatore scientifico del Planetario di Roma. ''Stando alle previsioni attuali - aggiunge - vedremo, anche con modesti telescopi, le ombre delle tre lune attraversare il disco del pianeta''.

Nel pieno dell'estate, in agosto, dovrebbe essere visibile ad occhio nudo la cometa Oukaimede, mentre fra il 12 e il 13 tornano di scena le meteore, questa volta le Perseidi. Le meteore saranno le regine anche del cielo autunnale e invernale: in ottobre le Draconidi e le Orionidi; in novembre le Leonidi, per chiudere in dicembre con le Geminidi, le stelle cadenti più belle dell'anno per intensità e colori.

In autunno, infine, la cometa Siding Spring, visibile solo con l'aiuto dei telescopi, potrebbe riservare una sorpresa, come osserva l'Unione Astrofili Italiani (Uai): nel suo incontro molto ravvicinato con Marte, previsto per il 19 ottobre, potrebbe schiantarsi sul suolo del pianeta rosso.


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