segunda-feira, 21 de maio de 2012

Un anello di fuoco sul Pacifico

                                      

Eclisse anulare di Sole (fonte: JPL/NASA)

Video

L'''anello di fuoco'' si prepara a dare spettacolo, con l'eclisse anulare di Sole prevista domenica 20 maggio. Purtroppo non sarà visibile dall'Italia, ma esclusivamente in una stretta fascia che si estende nell'emisfero Nord attraverso il Pacifico. Dagli Stati Uniti alla Cina, astronomi e appassionati del cielo si stanno organizzando per osservare un fenomeno astronomico imperdibile.

Foto NASA L'eclisse avviene nel momento in cui il disco della Luna passa davanti a quello del Sole, finchè non resta visibile soltanto un sottile anello luminoso, il cosiddetto ''anello di fuoco''. Questo avviene perchè la Luna si trova alla massima distanza dalla Terra e per non riesce perciò ad oscurare completamente il disco solare, come avviene nelle eclissi totali.

L'eclisse anulare sara' quindi uno spettacolo ''per pochi'', mentre su una zona piu' estesa, che comprende buona parte dell'Asia orientale e la Groenlandia, si vedra' un'eclisse parziale e la luce del Sole apparira' soltanto piu' debole.

Le immagini dell'eclisse saranno riprese anche dallo spazio, grazie alla sonda Hinode, nata dalla collaborazione fra l'agenzia spaziale giapponese Jaxa e l'americana Nasa. Hinode sara' l'unico osservatorio solare in grado di riprendere le immagini dell'evento. Gli altri osservatori solari, come Sdo (Solar Dynamics

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Observatory), Stereo (Solar Terrestrial Relations Observatory) e Soho (Solar Heliospheric Observatory) si trovano infatti in una posizione orbitale sfavorevole.
La prossima eclisse di Sole e' prevista per il 13 novembre 2012 e solo pochissimi potranno osservarla. Sara' infatti visibile esclusivamente dall'Oceania e dall'Antartide.

Appuntamento mancato con l'asteroide


Schema del passaggio dell'asteroide KK37 (fonte: JPL/NASA)
 
L'asteroide 2010 KK37 ha 'mancato' l'appuntamento con la Terra ed è passato ad una distanza decisamente maggiore rispetto a quella prevista unizialmente, in un momento nel quale era ancora molto difficile avere gli elementi per fare calcoli precisi. Nel momento di massimo avvicinamento al nostro pianeta si è trovato infatti a circa 630.000 chilometri, ossia una distanza quasi doppia rispetto a quella della Luna.

L'asteroide si muove alla velocità di circa 10 chilometri al secondo rispetto alla Terra, ha spiegato spiega Andrea Milani, docente di Meccanica celeste nell'università di Pisa e responsabile del gruppo di ricerca specializzato nel calcolare le orbite degli asteroidi più vicini alla Terra. Il suo gruppo lavora in collaborazione con il Jet Propulsion Laboratory (Jpl) della Nasa.

Quando l'asteroide era ancora molto lontano dalla Terra gli esperti avevano ipotizzato che l'oggetto avrebbe potuto avvicinarsi fino a 75.000 chilometri (in ogni caso una distanza di tutta sicurezza), ma è noto che questi calcoli diventano più precisi via via che l'oggetto si avvicina.

L'asteroide 2010 KK37, è un 'sasso cosmico' del diametro compreso fra 30-40 metri e appartiene alla famiglia dei Near-Earth object (Neo), comete e asteroidi che subiscono perturbazioni alle orbite e possono trovarsi a passare pericolosamente vicini alla Terra. Si calcola, ha proseguito Milani, che vi siano circa mille Neo con un diametro superiore al chilometro, mentre gli oggetti più piccoli, come l'asteroide 2010 KK37, sono milioni.

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