segunda-feira, 15 de julho de 2013

Pesquisador descobre mais uma lua orbitando ao redor de Netuno

Do G1, em São Paulo
 
O diagrama mostra a órbitas de várias luas de Netuno. Todas foram descobertas em 1989, pela nave Voyager 2, com a exceção da S/2004 N1, descoberta recentemente pelio Hubble. (Foto: NASA, ESA, e A. Feild-STScI) 
A imagem mostra as órbitas de algumas das luas de Netuno. Todas foram descobertas em 1989 pela nave Voyager 2, exceto a S/2004 N1, identificada pelo Hubble. (Foto: Divulgação/ NASA, ESA, e A. Feild-STScI)

Mais uma lua foi descoberta orbitando ao redor de Netuno. Até então, já se conheciam 13 luas do planeta.  A observação da 14ª foi feita pelo Telescópio Espacial Hubble, da Nasa, no dia 1º de julho.

Trata-se do menor satélite de Netuno, medindo o equivalente a pouco mais de 19 quilômetros de diâmetro. 

Cientistas observam que seu brilho é cerca de 100 milhões de vezes mais fraco do que o da menor estrela que pode ser vista a olho nu.  Ele havia passado despercebido até pela nave Voyager 2, que passou próxima a Netuno em 1989, quando pesquisou as luas e os anéis do planeta azul.

Quem constatou a presença da minúscula lua foi o pesquisador Mark Showalter, do Instituto Seti, na Califórnia, enquanto estudava os arcos tênues ao redor do planeta. Em 150 fotografias tiradas pelo Hubble de 2004 a 2009, Showalter percebeu que havia um pequeno ponto branco que aparecia em várias das imagens.

A sequência das fotos mostrou que o pontinho fazia uma órbita completa ao redor de Netuno, permanecendo a cerca de 65.400 milhas do planeta, entre as órbitas de outras duas luas: Larissa e Proteus.

“As luas e arcos orbitam muito rapidamente, então tivemos que encontrar um jeito de seguir seu movimento com o objetivo de revelar os detalhes do sistema. É a mesma razão pela qual um fotógrafo de esporte rastreia um atleta correndo – o atleta fica em foco, mas o fundo borra”,  disse Showalter. O cientista constatou também que o satélite completa cada volta ao redor do planeta a cada 23 horas.

La sonda Voyager 1 in una zona sconosciuta

La sonda Voyager 1 in una zona sconosciuta ai confini del Sistema Solare (fonte: NASA)  
La sonda Voyager 1 in una zona sconosciuta ai confini del Sistema Solare (fonte: NASA)
 
La sonda americana Voyager 1 sta attraversando una regione sconosciuta e misteriosa ai confini del Sistema Solare, nella quale incontra perturbazioni solari anomale. La prima descrizione di questa zona anomala, scoperta dalla storica sonda della Nasa prima di varcare i confini del Sistema Solare per entrare nello spazio interstellare, è pubblicata da alcuni articoli sulla rivista Science.

Lanciata dalla Nasa il 5 settembre 1977, la Voyager 1 si trova ad oltre 18,5 miliardi di chilometri dalla Terra ed è il veicolo costruito dall'uomo che ha finora raggiunto la maggiore distanza dal nostro pianeta. I segnali della sonda, che in 36 anni ha percorso l'intero Sistema Solare, indicavano che il veicolo spaziale era ormai uscito dalla sfera di influenza del Sole già nell'agosto 2012. Ma a quanto sembra non è così perchè la Voyager 1 sta incontrando ancora delle particelle di plasma solare. Vale a dire che continua ad essere raggiunta dallo sciame di particelle espulse dal Sole in una zona vastissima, chiamata eliosfera. Nel 2004 la sonda aveva attraversato una zona molto turbolenta dell'eliosfera che i ricercatori americani hanno chiamato ''heliosheat'' e considerato l'ultima frontiera prima del salto nello spazio interstellare, dove il campo magnetico del Sole non ha più effetto. Anche alla luce dei dati più recenti sembra però sembra che la Voyager 1 si sia trovata a varcare la soglia del Sistema Solare per ben cinque volte tra il 2010 ed il 2012.

Per Leo Burlaga, del Centro Goddard della Nasa e autore di uno degli articoli pubblicati si Science, ritiene che la spiegazione sia nel fatto che la sonda stia attraversando una zona anomala e sconosciuta, nella quale la forza del campo magnetico dell'eliosfera aumenta di colpo mentre il numero di particelle cariche nella regione scende drasticamente.
 
In un altro articolo il gruppo guidato da Stamatios Krimigis, dell'Universita' Hopkins del Maryland, riporta che non appena la Voyager 1 è entrata nella heliosheath si è rilevato un forte aumento dei raggi cosmici con un rapido e istantaneo calo delle particelle provenienti dal Sole.
 
Edward Stone, dell'Universitò californiana di Pasadena, ha osservato che gli ioni a bassa energia dell'eliosfera improvvisamente sono scomaprsi, sostituiti da un flusso di raggi cosmici nel momento in cui la Voyager 1 ha attraversato il confine anche se le letture del campo magnetico indicano che il veicolo spaziale è ancora dentro l'eliosfera.

Considerati nell'insieme, questi risultati suggeriscono che la heliosheathpotrebbe essere un'interfaccia tra l'eliosfera e il resto dello spazio interstellare.

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Domani la seconda passeggiata spaziale di Parmitano


Luca Parmitano si prepara alla seconda passeggiata spaziale (fonte: Luca Parmitano, ESA,NASA) 
 Luca Parmitano si prepara alla seconda passeggiata spaziale (fonte: Luca Parmitano, ESA,NASA)
 
E' tutto pronto per la seconda passeggiata spaziale per Luca Parmitano, tanto che l'astronauta scherza sereno su Twitter, dove ha pubblicato una foto nella quale appare 'avvolto' dalle due grandi tute per l'attività extra-veicolare (Eva) che indosserà domani, insieme al collega e amico Christopher Cassidy, suo compagno della prima passeggiata spaziale del 9 luglio.

''Immerso nella preparazione della seconda Eva'', ha scritto Parmitano commentando la foto, nella quale sorride divertito. Tante anche le immagini che l'astronauta dell'Agenzia Spaziale Europea (Esa) ha scattato e pubblicato su Twitter: dalle isole di Pianosa a Montecristo alla Corsica, dalle coste della Sardegna alla sua Catania. D'altro canto per la nuova passeggiata spaziale è già tutto a posto: ''Sono stati configurati tutti gli strumenti per la prossima Eva'', aveva detto Parmitano nel collegamento organizzato con l'Asi venerdì 12 luglio.

A differenza di quanto è accaduto nella prima passeggiata spaziale del 9 luglio, domani alle 14,10 Parmitano sarà il primo ad uscire dalla Stazione Spaziale per affrontare la sua seconda giornata di lavoro sospeso nel vuoto, all'esterno della Stazione Spaziale Internazionale. Sarà un altro momento cruciale per la missione Volare, la prima di lunga durata dell'Agenzia Spaziale Italiana (Asi, che vede l'astronauta e pilota sperimentatore dell'Aeronautica Militare impegnato a bordo della stazione orbitale fino al prossimo novembre.

Uno dei compiti dei due astronauti sarà predisporre l'installazione del modulo russo Mlm (Multifunctional Laboratory Module), che dovrebbe arrivare a fine anno e sul quale sarà montato il Braccio robotico europeo (Era).


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