quinta-feira, 9 de junho de 2011

Immagini mozzafiato dal telescopio Vst

Ammasso Omega Centauri, nell'immagine circa 300.000 stelle
 (ESO/INAF-VST/OmegaCAM, A. Grado/INAF-Osservatorio Astronomico di Capodimonte)


La Nebulosa del Cigno che si trova nel cuore della Via Lattea e circa 300.000 stelle nell'ammasso globulare Omega Centauri sono i protagonisti delle prime, spettacolari, immagini del cielo australe riprese dallo strumento italiano OmegaCAM, realizzato per il telescopio Vst (Vlt Survey Telescope), sulle Ande cilene. Lo strumento e' nato dalla collaborazione fra l'osservatorio di Capodimonte dell'Istituto Nazionale di Astrofisica (Inaf) e l'Osservatorio Meridionale Europeo (Eso e il telescopio è la ''spalla scientifica'' del Vlt (Very Large Telescope).

''Il progetto del Vst ha dovuto superare molte difficolta' ma ora, con le sue immagini di eccellente qualita', sta ripagando le aspettative della comunita' astronomica e gli sforzi di molte persone che nell'Inaf si sono dedicate alla sua costruzione'', osserva il presidente dell'Inaf, Tommaso Maccacaro. ''Siamo in attesa di una ricca messe di risultati scientifici e di scoperte inattese provenienti dalle ricerche del Vst'', aggiunge il responsabile del progetto Vst, Massimo Capaccioli.

Grazie al grande campo visivo di Vst e' stato possibile osservare nella sua interezza e con una definizione altissima la zona di formazione stellare Messier 17, nota anche come Nebulosa Omega o Nebulosa del Cigno. Sono ben visibili il gas, le polveri e le stelle che si trovano al suo interno. La seconda immagine e' una delle migliori mai realizzate dell'ammasso globulare Omega Centauri, il piu' grande oggetto di questo tipo finora conosciuto. L'altissima risoluzione dell'immagine permette di osservare anche le regioni esterne piu' deboli. L'Inaf ha progettato e costruito il telescopio con la collaborazione delle principali industrie italiane del settore, mentre l'Eso e' responsabile dell'edificio e dei lavori di ingegneria civile. Pesante 770 chilogrammi e con 32 rivelatori CCD che insieme costruiscono le immagini da 268 megapixel, lo strumento OmegaCAM e' stato progettato e costruito da un consorzio che comprende istituti olandesi, tedeschi e italiani, con gli osservatori Inaf di Napoli e Padova, e con un importante contributo dell'Eso.

 
http://www.ansa.it/

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