Nel 2013 potrebbe diventare una delle comete più brillanti degli ultimi anni
Potrebbe diventare
una delle comete più brillanti degli ultimi anni, oppure dissolversi
quando si avvicinerà al Sole: è la cometa Ison, scoperta a fine
settembre e che si sta dirigendo verso le regioni interne del Sistema
Solare.
Attualmente si trova tra le orbite di Giove e Saturno ed "é visibile con dei telescopi all'alba, tra le stelle poco appariscenti del Cancro", ha spiegato l'astrofisico Gianluca Masi, curatore scientifico del Planetario di Roma e responsabile del Virtual Telescope.
''Se la cometa non tradirà le attuali aspettative sarà una delle comete più luminose viste negli ultimi anni, alcune previsioni la danno luminosissima al pari della cometa C/2006 P1 McNaught, che alcuni anni fa mostrò la sua bellissima coda nell'emisfero australe'', osservata dall'astrofilo italiano Rolando Ligustri, che è stato uno dei primi a fotografarla.
''Ci sono attualmente alcuni se: il primo - spiega Ligustri - é un avvicinamento al pianeta Marte, che potrebbe modificare leggermente la sua orbita, poi l'avvicinamento al Sole che rischia di vaporizzarla, ma se questa cometa avrà 'la pelle dura', riemergerà dopo il 28 novembre 2013 subito dopo il tramonto e dovrebbe essere molto luminosa''.
La cometa infatti nei primi mesi di ottobre del 2013 passerà molto vicino a Marte, poi si dirigerà nelle regione più vicine al Sole. ''Considerando la sua orbita - spiega Masi - così come é stata determinata dalle osservazioni disponibili, essa raggiungerà una minima distanza dal Sole il 28 novembre 2013, pari a circa 1,5 milioni di chilometri. Poche settimane dopo, sarà a circa 60 milioni di chilometri dalla Terra, visibile dall'emisfero Nord''. E' difficile predire il comportamento di questa cometa ma, sottolinea Masi, le stime più ottimistiche la valutano potenzialmente brillante come la Luna piena nel momento di minima distanza dal Sole e suggeriscono che sarà visibile ad occhio nudo tra i primi di novembre 2013 e le prime settimane dell'anno successivo.
Gli astronomi di tutto il mondo, spiega la Nasa, stanno monitorando questa 'palla di neve' gigante che si pensa arrivi direttamente dalla nube di Oort, per capire meglio la sua natura e come potrebbe evolvere nel corso dei prossimi 15 mesi.
Attualmente si trova tra le orbite di Giove e Saturno ed "é visibile con dei telescopi all'alba, tra le stelle poco appariscenti del Cancro", ha spiegato l'astrofisico Gianluca Masi, curatore scientifico del Planetario di Roma e responsabile del Virtual Telescope.
''Se la cometa non tradirà le attuali aspettative sarà una delle comete più luminose viste negli ultimi anni, alcune previsioni la danno luminosissima al pari della cometa C/2006 P1 McNaught, che alcuni anni fa mostrò la sua bellissima coda nell'emisfero australe'', osservata dall'astrofilo italiano Rolando Ligustri, che è stato uno dei primi a fotografarla.
''Ci sono attualmente alcuni se: il primo - spiega Ligustri - é un avvicinamento al pianeta Marte, che potrebbe modificare leggermente la sua orbita, poi l'avvicinamento al Sole che rischia di vaporizzarla, ma se questa cometa avrà 'la pelle dura', riemergerà dopo il 28 novembre 2013 subito dopo il tramonto e dovrebbe essere molto luminosa''.
La cometa infatti nei primi mesi di ottobre del 2013 passerà molto vicino a Marte, poi si dirigerà nelle regione più vicine al Sole. ''Considerando la sua orbita - spiega Masi - così come é stata determinata dalle osservazioni disponibili, essa raggiungerà una minima distanza dal Sole il 28 novembre 2013, pari a circa 1,5 milioni di chilometri. Poche settimane dopo, sarà a circa 60 milioni di chilometri dalla Terra, visibile dall'emisfero Nord''. E' difficile predire il comportamento di questa cometa ma, sottolinea Masi, le stime più ottimistiche la valutano potenzialmente brillante come la Luna piena nel momento di minima distanza dal Sole e suggeriscono che sarà visibile ad occhio nudo tra i primi di novembre 2013 e le prime settimane dell'anno successivo.
Gli astronomi di tutto il mondo, spiega la Nasa, stanno monitorando questa 'palla di neve' gigante che si pensa arrivi direttamente dalla nube di Oort, per capire meglio la sua natura e come potrebbe evolvere nel corso dei prossimi 15 mesi.
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