Presso l'osservatorio di Capodimonte
Una sala del Museo degli antichi strumenti dell’Osservatorio di Capodimonte a Napoli
(fonte: Osservatorio di Capodimonte/INAF)
Un viaggio nella
storia dell'astronomia degli ultimi 200 anni attraverso antichi
strumenti che somigliano ad opere d'arte: è possibile visitando il Museo
degli antichi strumenti astronomici dell'Osservatorio di Capodimonte
dell'Istituto Nazionale di Astrofisica (Inaf) inaugurato a Napoli.
Realizzato per volontà del direttore dell'Osservatorio, Massimo Della Valle, con fondi interni all'Osservatorio e con il contributo della Regione Campania, il museo ospita strumenti che risalgono a un'epoca che comprende gli inizi della vita dell'Osservatorio, che è stato completato nel 1819, fino al secolo scorso. A curare la realizzazione del museo, che comprende cannocchiali di diverse dimensioni, oculari, scale graduate, per determinare le posizioni degli astri, antichi libri, sono stati l'architetto Liana de Filippis e Mauro Gargano.
Nelle sale è possibile ''toccare con mano le cose che abbiamo studiato a scuola'', ha rilevato Della Valle. A cominciare dalla prima edizione, pubblicata a Norimberga nel 1543, del De Revolutionibus Orbium Coelestium di Niccolò Copernico, il libro che ha rivoluzionato il pensiero scientifico, allo specchio costruito nel 1798 dall'astronomo William Herschel, che scoprì il pianeta Urano, fino al telescopio di Fraunhofer realizzato agli inizi dell'800.
''C'era un sovrannumero di oggetti bellissimi non valorizzati – ha spiegato Della Valle - e soltanto una parte era esposta perché c'era una sala espositiva troppo ridotta; altri oggetti erano chiusi in cassaforte. Abbiamo deciso di ampliare l'area espositiva collegando la sala che prima era adibita all'esposizione con un'altra sala attraverso un cunicolo di età borbonica che era stato chiuso e che abbiamo fatto aprire''.
Nel museo vi è anche una biblioteca virtuale dove si possono consultare i libri antichi. ''L'osservatorio di Capodimonte è una delle eccellenze campane – ha osservato l'assessore all'Istruzione della Regione Campania, Caterina Miraglia – nella quale è necessario coinvolgere ancora di più le istituzioni e che vorrei inserire nei progetti dei poli scolastici''".
Realizzato per volontà del direttore dell'Osservatorio, Massimo Della Valle, con fondi interni all'Osservatorio e con il contributo della Regione Campania, il museo ospita strumenti che risalgono a un'epoca che comprende gli inizi della vita dell'Osservatorio, che è stato completato nel 1819, fino al secolo scorso. A curare la realizzazione del museo, che comprende cannocchiali di diverse dimensioni, oculari, scale graduate, per determinare le posizioni degli astri, antichi libri, sono stati l'architetto Liana de Filippis e Mauro Gargano.
Nelle sale è possibile ''toccare con mano le cose che abbiamo studiato a scuola'', ha rilevato Della Valle. A cominciare dalla prima edizione, pubblicata a Norimberga nel 1543, del De Revolutionibus Orbium Coelestium di Niccolò Copernico, il libro che ha rivoluzionato il pensiero scientifico, allo specchio costruito nel 1798 dall'astronomo William Herschel, che scoprì il pianeta Urano, fino al telescopio di Fraunhofer realizzato agli inizi dell'800.
''C'era un sovrannumero di oggetti bellissimi non valorizzati – ha spiegato Della Valle - e soltanto una parte era esposta perché c'era una sala espositiva troppo ridotta; altri oggetti erano chiusi in cassaforte. Abbiamo deciso di ampliare l'area espositiva collegando la sala che prima era adibita all'esposizione con un'altra sala attraverso un cunicolo di età borbonica che era stato chiuso e che abbiamo fatto aprire''.
Nel museo vi è anche una biblioteca virtuale dove si possono consultare i libri antichi. ''L'osservatorio di Capodimonte è una delle eccellenze campane – ha osservato l'assessore all'Istruzione della Regione Campania, Caterina Miraglia – nella quale è necessario coinvolgere ancora di più le istituzioni e che vorrei inserire nei progetti dei poli scolastici''".
www.ansa.it
Nenhum comentário:
Postar um comentário