L’asteroide
Toutatis è arrivato puntuale all’incontro ravvicinato con la Terra,
passando alla distanza di sicurezza di 6,9 milioni di chilometri.
Dall’Italia non e’ stato possibile seguire la fase del massimo avvicinamento, avvenuto alle 7,40 di oggi. Ma astronomi e astrofili non si perdono d’animo: già nella serata dell'11 dicembre ''rispetto ai giorni scorsi, la luminosità apparente era sensibilmente maggiore e questa continuerà ad aumentare'', ha detto l’astrofisico Gianluca Masi, curatore scientifico del Planetario di Roma e responsabile del Virtual Telescope.
‘’Il moto apparente di Toutatis tra le stelle – ha proseguito Masi – era assai evidente anche a distanza di pochi secondi’’. L’attenzione è tanta anche da parte di curiosi e appassionati del cielo: già nella serata dell'11 dicembre, ha detto ancora Masi, ''sul sito del Virtual Telescope vi è stata una straordinaria presenza di curiosi da tutto il mondo, decine di migliaia in poche ore’’ e per la sera del 13 dicembre alle 21 è prevista un’osservazione diretta gratuita. Per il 12 alle 21 saranno puntati su Toutatis i telescopi remoti dell'Unione Astrofili Italiani (Uai)e quelli del servizio Skylive.
Altri due asteroidi
Toutatis non è arrivato solo: ad accompagnarlo fin dall’11 dicembre ci sono due asteroidi più piccoli: 2012 XE54, che ha diametro di 36 metri, e 2009 BS5, con un diametro di 15 metri. E’ un passaggio da seguire attentamente, rileva Diego Turrini dell’Istituto di Astrofisica e Planetologia Spaziali e dell’Istituto Nazionale di Astrofisica (Iaps-Inaf), non perché crei un pericolo per il nostro pianeta ma ''perché le orbite di questi oggetti possono subire lievi modifiche a causa della gravità della Terra e della Luna (le orbite possono cambiare quanto più è ravvicinato il passaggio) e queste misure servono per determinare con sempre maggiore dettaglio le previsioni future relative ai passaggi di questi oggetti vicini alla Terra, chiamati Near Earth Objects o Neo''.
Le Geminidi
Sempre fra il12 e 13 dicembre è in arrivo anche il picco delle Geminidi, le stelle cadenti d’inverno generate dallo sciame periodico di meteoriti che ogni anno incrocia l’orbita terrestre. Quest’anno, osservano gli esperti dell’Inaf, l’assenza della Luna in quei giorni renderà più facile avvistare anche le più deboli tra queste stelle cadenti. Per vederle, bisogna guardare verso la costellazione dei Gemelli: è proprio dai dintorni dalla stella Alpha di questa costellazione, che sembra provenire la pioggia di meteoriti. Le Geminidi tendono a muoversi più lentamente rispetto ad altre stelle cadenti, e per lo più hanno una luce giallastra.
Dall’Italia non e’ stato possibile seguire la fase del massimo avvicinamento, avvenuto alle 7,40 di oggi. Ma astronomi e astrofili non si perdono d’animo: già nella serata dell'11 dicembre ''rispetto ai giorni scorsi, la luminosità apparente era sensibilmente maggiore e questa continuerà ad aumentare'', ha detto l’astrofisico Gianluca Masi, curatore scientifico del Planetario di Roma e responsabile del Virtual Telescope.
‘’Il moto apparente di Toutatis tra le stelle – ha proseguito Masi – era assai evidente anche a distanza di pochi secondi’’. L’attenzione è tanta anche da parte di curiosi e appassionati del cielo: già nella serata dell'11 dicembre, ha detto ancora Masi, ''sul sito del Virtual Telescope vi è stata una straordinaria presenza di curiosi da tutto il mondo, decine di migliaia in poche ore’’ e per la sera del 13 dicembre alle 21 è prevista un’osservazione diretta gratuita. Per il 12 alle 21 saranno puntati su Toutatis i telescopi remoti dell'Unione Astrofili Italiani (Uai)e quelli del servizio Skylive.
Altri due asteroidi
Toutatis non è arrivato solo: ad accompagnarlo fin dall’11 dicembre ci sono due asteroidi più piccoli: 2012 XE54, che ha diametro di 36 metri, e 2009 BS5, con un diametro di 15 metri. E’ un passaggio da seguire attentamente, rileva Diego Turrini dell’Istituto di Astrofisica e Planetologia Spaziali e dell’Istituto Nazionale di Astrofisica (Iaps-Inaf), non perché crei un pericolo per il nostro pianeta ma ''perché le orbite di questi oggetti possono subire lievi modifiche a causa della gravità della Terra e della Luna (le orbite possono cambiare quanto più è ravvicinato il passaggio) e queste misure servono per determinare con sempre maggiore dettaglio le previsioni future relative ai passaggi di questi oggetti vicini alla Terra, chiamati Near Earth Objects o Neo''.
Le Geminidi
Sempre fra il12 e 13 dicembre è in arrivo anche il picco delle Geminidi, le stelle cadenti d’inverno generate dallo sciame periodico di meteoriti che ogni anno incrocia l’orbita terrestre. Quest’anno, osservano gli esperti dell’Inaf, l’assenza della Luna in quei giorni renderà più facile avvistare anche le più deboli tra queste stelle cadenti. Per vederle, bisogna guardare verso la costellazione dei Gemelli: è proprio dai dintorni dalla stella Alpha di questa costellazione, che sembra provenire la pioggia di meteoriti. Le Geminidi tendono a muoversi più lentamente rispetto ad altre stelle cadenti, e per lo più hanno una luce giallastra.
È uno sciame particolare, quello delle Geminidi: anziché da una cometa, come avviene per la maggior parte delle stelle cadenti, sembra avere avuto origine da un asteroide, chiamato 3200 Phaeton, rimasto vittima di uno scontro oltre l’orbita di Marte e che ora si porta dietro una nuvola di detriti.
Scoperte solo nel 1862, la pioggia delle Geminidi sembra diventare sempre più intensa negli ultimi anni, con picchi fino 120-160 meteore per ora.
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