Il 9 gennaio l'asteroide passerà alla distanza di 15 milioni di chilometri
Immagine dell’asteroide Apophis
catturata dall’Italia mediante uno dei telescopi del progetto Virtual
Telescope (fonte: Gianluca Masi, Francesca Nocentini)
L’asteroide
Apophis prosegue la sua corsa e si avvicina al nostro pianeta. Il 9
gennaio alle 12:43, ore italiane, l'asteroide raggiungerà la distanza
minima di 15 milioni di chilometri dalla Terra, ma senza alcun rischio
di collisione. “Si tratta di una distanza di tutta sicurezza”, commenta
l'astrofisico Gianluca Masi, curatore scientifico del Planetario di Roma
e responsabile del Virtual Telescope. ''Va notato però - agggiunge -
che prima del 2029, anno del passaggio record, Apophis non arriverà più
così vicino a noi''.
Questa enorme roccia vagante, larga circa 300 metri, venne scoperta il 19 giugno del 2004 dal Kitt Peak National Observatory dell’Arizona e già all’epoca venne stimato che si sarebbero successivamente verificati altri tre incontri ravvicinati. Oltre al passaggio di questi giorni, Apophis tornerà a visitare la Terra nel 2029, quando passera' alla distanza di a circa 35 mila chilometri, e poi nel 2036.
Sulla base dei dati scientifici che verranno raccolti nell’imminente avvicinamento dell’asteroide, sarà possibile calcolare con più precisione sia la traiettoria del 2029 che le probabilità d’impatto con la Terra nell’avvicinamento del 2036, oggi considerate molto basse.
Questa enorme roccia vagante, larga circa 300 metri, venne scoperta il 19 giugno del 2004 dal Kitt Peak National Observatory dell’Arizona e già all’epoca venne stimato che si sarebbero successivamente verificati altri tre incontri ravvicinati. Oltre al passaggio di questi giorni, Apophis tornerà a visitare la Terra nel 2029, quando passera' alla distanza di a circa 35 mila chilometri, e poi nel 2036.
Sulla base dei dati scientifici che verranno raccolti nell’imminente avvicinamento dell’asteroide, sarà possibile calcolare con più precisione sia la traiettoria del 2029 che le probabilità d’impatto con la Terra nell’avvicinamento del 2036, oggi considerate molto basse.
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