Scoperta una nuova famiglia di
supernovae che potrebbero nascere da piccole stelle di neutroni (fonte:
NASA/ESA/JHU/R.Sankrit e W.Blair)
Scoperti i due
capostipiti di una nuova famiglia di supernovae ultra luminose: queste
esplosioni stellari sono centinaia di volte più brillanti rispetto a
tutte quelle identificate finora e potrebbero essere generate da stelle
di neutroni piccole, dense e dotate di un gigantesco campo magnetico che
ruota centinaia di volte al secondo.
Descritte su Nature come delle vere e proprie 'torce' utili per fare luce sull'infanzia dell'universo, queste supernovae sono state identificate da un gruppo internazionale di astrofisici coordinato dalla Queen's University di Belfast.
Anche l'Italia ha dato il suo contributo con i ricercatori dell'Istituto nazionale di astrofisica (Inaf) di Padova e Capodimonte.
I due capostipiti di questa famiglia di supernovae sono PTF 12dam e PS1-11ap. La loro incredibile luminosità, studiata per un anno intero anche grazie al telescopio Pan-Starrs installato alle Hawaii, ha spinto i ricercatori a rivedere le attuali teorie sull'origine delle supernovae. Finora si pensava infatti che le esplosioni più luminose fossero generate da stelle molto grandi che si distruggono come una gigantesca bomba termonucleare.
''I dati in nostro possesso però non combaciavano con questa teoria'', afferma il coordinatore dello studio, Matt Nicholl. ''Nell'esplosione di una supernova - aggiunge - gli strati più esterni della stella vengono espulsi con violenza, mentre il nucleo collassa e forma una stella di neutroni molto densa. Noi pensiamo che in alcuni casi la stella di neutroni sia dotata di un campo magnetico molto forte che ruota velocemente, circa 300 volte al secondo. Quando rallenta, trasmette tutta la sua energia alla supernova attraverso il magnetismo, rendendola più luminosa del normale''.
Descritte su Nature come delle vere e proprie 'torce' utili per fare luce sull'infanzia dell'universo, queste supernovae sono state identificate da un gruppo internazionale di astrofisici coordinato dalla Queen's University di Belfast.
Anche l'Italia ha dato il suo contributo con i ricercatori dell'Istituto nazionale di astrofisica (Inaf) di Padova e Capodimonte.
I due capostipiti di questa famiglia di supernovae sono PTF 12dam e PS1-11ap. La loro incredibile luminosità, studiata per un anno intero anche grazie al telescopio Pan-Starrs installato alle Hawaii, ha spinto i ricercatori a rivedere le attuali teorie sull'origine delle supernovae. Finora si pensava infatti che le esplosioni più luminose fossero generate da stelle molto grandi che si distruggono come una gigantesca bomba termonucleare.
''I dati in nostro possesso però non combaciavano con questa teoria'', afferma il coordinatore dello studio, Matt Nicholl. ''Nell'esplosione di una supernova - aggiunge - gli strati più esterni della stella vengono espulsi con violenza, mentre il nucleo collassa e forma una stella di neutroni molto densa. Noi pensiamo che in alcuni casi la stella di neutroni sia dotata di un campo magnetico molto forte che ruota velocemente, circa 300 volte al secondo. Quando rallenta, trasmette tutta la sua energia alla supernova attraverso il magnetismo, rendendola più luminosa del normale''.
www.ansa.it
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