Rappresentazione artistica della missione Gaia (fonte: ESA/Medialab)
E' stato fissato per
il 20 dicembre il lancio della sonda dell'Agenzia Spaziale Europea (Esa)
Gaia, destinata a fornire il più dettagliato catalogo delle stelle mai
ottenuto. Lo rende noto la società Arianespace.
Il via della missione era inizialmente previsto per il 20 novembre ma, a causa di un malfunzionamento di alcuni componenti elettronici istallati su un satellite europeo già in orbita, simili a quelli montati su Gaia, i tecnici hanno preferito verificare prima della partenza. Il lancio è previsto dalla base europea di Kourou, nella Guyana Francese, con il vettore russo Soyuz.
La missione di Gaia, che durerà cinque anni, sarà realizzare una mappa 3D della nostra galassia individuando e catalogando circa un miliardo di stelle. Per fare questo la sonda si posizionerà in un punto chiamato L2, distante 1.5 milioni di chilometri dove le forze gravitazionali di Terra e Sole si bilanciano.
La sonda sarà dotata di due telescopi per focalizzare la luce sull'unico sensore digitale, il più grande mai lanciato, dalla capacità di quasi un miliardo di pixel. Alla realizzazione di Gaia, che per via del suo compito è stata soprannominata "il collezionista", hanno partecipato diverse industrie italiane tra le quali la Thales Alenia Space e la Selex Galileo.
Il via della missione era inizialmente previsto per il 20 novembre ma, a causa di un malfunzionamento di alcuni componenti elettronici istallati su un satellite europeo già in orbita, simili a quelli montati su Gaia, i tecnici hanno preferito verificare prima della partenza. Il lancio è previsto dalla base europea di Kourou, nella Guyana Francese, con il vettore russo Soyuz.
La missione di Gaia, che durerà cinque anni, sarà realizzare una mappa 3D della nostra galassia individuando e catalogando circa un miliardo di stelle. Per fare questo la sonda si posizionerà in un punto chiamato L2, distante 1.5 milioni di chilometri dove le forze gravitazionali di Terra e Sole si bilanciano.
La sonda sarà dotata di due telescopi per focalizzare la luce sull'unico sensore digitale, il più grande mai lanciato, dalla capacità di quasi un miliardo di pixel. Alla realizzazione di Gaia, che per via del suo compito è stata soprannominata "il collezionista", hanno partecipato diverse industrie italiane tra le quali la Thales Alenia Space e la Selex Galileo.
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