L'asteroide 2014 AA
(fonte: Catalina Sky Survey, Lunar & Planetary Laboratory, University of Arizona)
E' stato
individuato nella notte del primo gennaio, poco prima che entrasse
nell'atmosfera: il primo asteroide scoperto nell'anno appena iniziato,
chiamato 2014 AA, è un piccolo oggetto dal diametro compreso fra uno e
cinque metri ed è stato distrutto nell'impatto.
''Verosimilmente, nessun frammento ha raggiunto il suolo'', osserva l'astrofisico Gianluca Masi, responsabile del Virtual Telescope e curatore scientifico del Planetario di Roma. ''Tuttavia - aggiunge - questo asteroide è già celebre perchè è soltanto la seconda volta che un oggetto simile viene scoperto poco prima dell'ingresso nell'atmosfera.
''Il primo caso - prosegue - risale al 2008, con l'asteroide 2008 Tc3. Entrambi sono stati scoperti da Richard Kowalski nell'ambito del programma Mout Lemmon Survey, in Arizona''. Sono casi molto diversi dall'asteroide di Chelyabinsk, che nessuno aveva visto avvicinarsi alla Terra.
2014 AA è stato scoperto nella notte del primo gennaio, mentre tutti i
telescopi erano puntati verso un altro asteroide, 2013 YL2, che oggi
raggiungerà la minima distanza dalla Terra. ''2014 AA stato scoperto
intorno alle 7 del mattino italiane del primo gennaio, mentre l'ingresso
nell'atmosfera sarebbe avvenuto quasi 24 ore più tardi, con margine di
incertezza di circa 10 ore'', dice Masi.
Secondo i primi calcoli, eseguiti da Bill Gray, del Minor Planet Center degli Stati Uniti, e da Steve Chesley, del programma sui Neo (Near-Earth Object) del Jet Propulsion Laboratory (Jpl) della Nasa, l'impatto potrebbe essere avvenuto su una regione molto ampia, estesa tra l'America Centrale e la costa orientale dell'Africa. Nel caso improbabile in cui dei frammenti fossero sopravvissuti all'impatto, sarebbero caduti al largo della costa occidentale africana.
Secondo i primi calcoli, eseguiti da Bill Gray, del Minor Planet Center degli Stati Uniti, e da Steve Chesley, del programma sui Neo (Near-Earth Object) del Jet Propulsion Laboratory (Jpl) della Nasa, l'impatto potrebbe essere avvenuto su una regione molto ampia, estesa tra l'America Centrale e la costa orientale dell'Africa. Nel caso improbabile in cui dei frammenti fossero sopravvissuti all'impatto, sarebbero caduti al largo della costa occidentale africana.
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