Il telescopio spaziale Hubble diventa un archeologo della Via Lattea e scopre i primi 'coloni' che l'hanno popolata: sono antichissime stelle che costituivano il cruore brillante della nostra galassia molto prima che nascesse il Sistema Solare. Invecchiando, sono diventate delle nane bianche. Pubblicata nella rivista Astrophysical Journal, la scoperta si deve al gruppo coordinata dall'italiana Annalisa Calamida, dello Space Telescope Science Institute (STScI) a Baltimora.
Lo studio ha mostrato che il 'cuore' della Via Lattea, cioè il rigonfiamento centrale è la prima struttura che si è formata nella nostra galassia, si è formato molto rapidamente: in meno di 2 miliardi anni. Nel disco e nei bracci della galassia, invece, vi sono le stelle di seconda e terza generazione, cresciute più lentamente. ''E' importante osservare il rigonfiamento della Via Lattea, perché è l'unica struttura del genere di una galassia che possiamo studiare nel dettaglio'', ha spiegato Calamida.
La scoperta è stata possibile analizzando diverse immagini dello stesso panorama di 240.000 stelle, scattate a 10 anni di distanza dal telescopio spaziale gestito da Nasa e Agenzia Spaziale Europea (Esa). Tra queste stelle, che si trovano a 26.000 anni luce di distanza, sono state individuate 70 nane bianche. Questi relitti di stelle sono ciò che resta di astri della massa del Sole, che alla fine della loro vita hanno espulso i gusci esterni.
Le nane bianche sono piccole ed estremamente dense. Anche se hanno le dimensioni della Terra, queste stelle sono infatti 200.000 volte più dense e un cucchiaino del loro materiale peserebbe circa 15 tonnellate.
Come i reperti archeologici, queste antichissime stelle possono raccontare la storia di un'epoca passata: infatti contengono le informazioni sulle stelle che esistevano 12 miliardi di anni fa, che poi si sono trasformate in nane bianche.
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