Probabilmente sotto la superficie di Cerere in passato c'era acqua allo stato liquido e la grande quantità di sali trovati sulla sua superficie potrebbe essere ciò che resta di un antico oceano, o di accumuli d'acqua risaliti in superficie e poi solidificati milioni di anni fa. E' l'ipotesi sul pianeta nano formulata dai ricercatori coordinati da Maria Cristina De Sanctis, dell'Istituto nazionale di astrofisica (Inaf), sulla base delle osservazioni fatte con lo spettrometro italiano Vir a bordo della sonda Dawn della Nasa, fornito dall'Agenzia spaziale italiana (Asi).
Sempre parlando di Cerere, c'è da segnalare che la sonda Dawn della Nasa continuerà la sua attività di studio sul pianeta nano, anziché puntare sull'asteroide 145 Adeona. E' stato infatti ritenuto molto più utile un monitoraggio a lungo termine di Cerere, soprattutto per il fatto che si sta avvicinando la fase di perielio, rispetto all'esplorazione di 145 Adeona, che era la terza parte della missione di Dawn dopo Vesta e Cerere.
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