segunda-feira, 14 de maio de 2012

Scoperto il pianeta 'invisibile'




Rappresentazione artistica di pianeti extrasolari (fonte: NASA)
 
E' grande come Saturno, ma era sfuggito al cacciatore di pianeti della Nasa Kepler: è il pianeta 'invisibile', la cui esistenza è stata dimostrata dallo stesso metodo di calcolo che 150 fa aveva permesso di scoprire Nettuno nel nostro Sistema Solare. Il pianeta orbita attorno alla stella KOI-872 ((Kepler Object of Interest 872) ed è stato individuato con lo stesso metodo di calcolo che 150 anni fa aveva permesso di prevedere l'esistenza di Nettuno, prima che il pianeta venisse avvistato nel nostro Sistema Solare.

A prevedere l'esistenza di Nattuno era stato il matematico francese Urbain Le Verrier, sulla base di piccole deviazioni nel moto di Urano. Queste, secondo Le Verrier, dovevano essere generate dall'influenza della gravità di un altro corpo celeste. La scoperta venne confermata successivamente da Johann Galle, dell’Osservatorio di Berlino. Adesso, in un articolo pubblicato sulla rivista Science, un gruppo di ricercatori guidato da David Nesvorny, del Southwest Research Institute, ha applicato per la prima volta lo stesso sistema di calcolo al di fuori del Sistema solare, per scoprire un pianeta-

 "I telescopi di oggi possono rilevare pianeti intorno a stelle lontane e il telescopio spaziale Kepler della Nasa, lanciato nel 2009, è un campione tra questi", commenta Nesvorny. Kepler sta monitorando costantemente la luminosità di oltre 150.000 stelle, alla ricerca di brevi periodi di tempo, noti come transiti, in cui la stella appare più debole perché oscurata da un pianeta. "Per un pianeta che segue un’orbita kepleriana intorno alla stella ospite, le proprietà di spazio, tempo ed altre proprietà osservate nella curva di luce devono essere immutabili nel tempo", ha commentato David Kipping, dello Harvard-Smithsonian Center for Astrophysics. In alcuni casi, però, possono avvenire delle eccezioni e i transiti di un pianeta sul disco della sua stella possono avvenire in modo diverso rispetto a quello previsto dalla teoria. Per esempio, la sequenza dei transiti spuò risultare alterata se il pianeta viene attratto dalla gravità di un altro pianeta.

Analizzando i dati di Kepler, in particolare quelli relativi ai pianeti il cui transito mostra variazioni indicative di pianeti o lune nascoste. Osservando la stella KOI-872, simile al Sole, i ricercatori hanno notato ritardi nei transiti dei pianeti superiori alle due ore. "E’ stato subito evidente per noi che un grande oggetto nascosto stava attirando il pianeta in transito", afferma Nesvorny. "Se un treno rapido arriva in una stazione con due ore di ritardo, ci deve essere una buona ragione. Dovevamo solo capire quale fosse ", ha aggiunto.

Grazie alla teoria di Le Verrier, i ricercatori hanno quindi dimostrato che le variazioni osservate possono essere spiegate dalla presenza di un pianeta invisibile, dalla massa simile a quella di Saturno e che orbita attorno alla stella ospite ogni 57 giorni. Osservazioni che verranno verificate da nuove osservazioni di Kepler, che traccerà numerosi nuovi transiti confrontandoli con quelli già analizzati.

www.ansa.it

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