La
crocetta bianca indica la posizione dell’antica galassia osservata dal
telescopio spaziale Hubble (fonte: STScI / NASA, F. Walter, MPIA)
Svelato il
mistero delle antiche galassie fantasma: uno sguardo nel passato di
oltre 12 miliardi di anni fa reso possibile dal telescopio spaziale
Hubble e da alcuni telescopi basati a Terra ha permesso di identificare
una delle primissime galassie e di verificare che era 'iperattiva' e
circondata da una fitta e inattesa nube di gas che la rende quasi
invisibile. A far luce su questi 'fantasmi' sono nuove le osservazioni,
pubblicate su Nature, di un gruppo di ricercatori internazionale
guidato dall'Istituto Max Planck a cui ha partecipato anche
l'Osservatorio Astronomico di Roma dell'Istituto Nazionale di
Astrofisica (Inaf).
Grazie a nuove tecniche di analisi delle informazioni raccolte da una serie di osservatori, i ricercatori sono riusciti a comprendere le caratteristiche di alcune antichissime galassie, incomprensibilmente 'pallide', formatesi circa 1 miliardo di anni dopo la nascita dell'universo. Le prime galassie erano estremamente prolifiche, con una produzione di nuove stelle circa mille volte piu' elevata di oggi, ma alcune di queste erano avvolte da una densa nube di gas che ne riduceva la quantita' di luce emessa.
In particolare, lo studio ha analizzato alcuni dettagli del cosiddetto Campo profondo di Hubble (Hdf), una complessa immagine realizzata circa 10 anni fa dal telescopio spaziale Hubble di una porzione del cielo piu' lontano e antico. I corpi celesti piu' antichi non sono osservabili nella luce del 'visibile' ma, a causa di un effetto legato all'espansione dell'Universo che 'stira' la luce durante il percorso, sono osservabili in lunghezze d'onda piu' piccole. Piu' antico e' un oggetto piu' 'spostata nel rosso' e' la sua luce.
Secondo le aspettative, le antichissime galassie (di 12 miliardi di anni fa) avrebbero dovuto essere particolarmente prolifiche (e quindi brillanti) ma quelle osservate risultavano come deboli 'fantasmi'; e un enigma per gli astrofisici. Ora con una nuova sofisticata tecnica di analisi delle informazioni raccolte relative a Hdf 850.1, la piu' luminosa di queste 'pallide' sorgenti, i ricercatori sono riusciti a far luce sulle caratteristiche delle prime galassie dell'universo.
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