Il meteorite di Chelyabinsk
studiato dai satelliti meteorologici (fonte: Alex Alishevskikh per la
foto del satellite; Steven D. Miller, Colorado State University, per
l'immagine satellitare) .
I satelliti per le
previsioni meteo possono diventare sentinelle utili per sorvegliare i
meteoriti: lo testimoniano i dati raccolti nel febbraio scorso, durante
l’esplosione del meteorite di Chelyabinsk. Lo studio, realizzato da un
gruppo di ricercatori dell'Università del Colorado e pubblicato sulla
rivista dell'Accademia delle Scienze degli Stati Uniti (Pnas), dimostra
che questo metodo può aiutare a scoprire maggiori dettagli sull'origine
di questi corpi celesti e monitorare anche le aree scarsamente abitate.
L'impatto di asteroidi di medie e grandi dimensioni, superiori a una decina di metri, è un fenomeno piuttosto raro che può avere conseguenze molto gravi ma del quale sappiamo molto poco. La scarsità di informazioni è dovuta non solo alla rarità di questi eventi, ma al fatto che gli impatti possono avvenire in zone remote del pianeta e sfuggire all'occhio umano. L'esplosione del meteorite di Chelybinsk, avvenuta sui cieli della Russia pochi mesi fa, ha però ora permesso di mettere a punto un 'nuovo' tipo di sentinelle in grado di analizzare le tracce di eventuali impatti anche in aree desertiche.
I ricercatori statunitensi hanno infatti testato gli strumenti a bordo delle decine di satelliti in orbita per lo studio del pianeta, come quelli meteorologici, e verificare come possano fornire preziose informazioni. Grazie a queste sentinelle spaziali si potrà evitare di 'perdere' l'impatto di meteoriti come avvenne ad esempio a Tunkguska nel 1908, quando un corpo celeste provocò un'enorme esplosione in una vasta regione della Siberia.
L'impatto di asteroidi di medie e grandi dimensioni, superiori a una decina di metri, è un fenomeno piuttosto raro che può avere conseguenze molto gravi ma del quale sappiamo molto poco. La scarsità di informazioni è dovuta non solo alla rarità di questi eventi, ma al fatto che gli impatti possono avvenire in zone remote del pianeta e sfuggire all'occhio umano. L'esplosione del meteorite di Chelybinsk, avvenuta sui cieli della Russia pochi mesi fa, ha però ora permesso di mettere a punto un 'nuovo' tipo di sentinelle in grado di analizzare le tracce di eventuali impatti anche in aree desertiche.
I ricercatori statunitensi hanno infatti testato gli strumenti a bordo delle decine di satelliti in orbita per lo studio del pianeta, come quelli meteorologici, e verificare come possano fornire preziose informazioni. Grazie a queste sentinelle spaziali si potrà evitare di 'perdere' l'impatto di meteoriti come avvenne ad esempio a Tunkguska nel 1908, quando un corpo celeste provocò un'enorme esplosione in una vasta regione della Siberia.
Dell'impatto, che se fosse avvenuto in aree urbane avrebbe avuto conseguenze catastrofiche, si ebbero solo pochissime testimonianze e comunque da persone distanti centinaia di chilometri dal sito.
www.ansa.it/scienza
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