domingo, 21 de dezembro de 2014

Natale con stelle cadenti, ma la cometa è in ritardo

Arriverà in gennaio


Natale con le stelle cadenti d'inverno, le Geminidi (fonte: Asim Patel)


Natale illuminato dalle stelle cadenti, mentre per la cometa, che come da tradizione è associata alla Natività, bisognerà aspettare gennaio per potersi godere lo spettacolo.

Intanto, per la gioia degli astrofili e non solo, nel cielo di mezzanotte, dal 21 al 24 dicembre, si potranno ammirare le meteore delle Geminidi. ''In questi giorni prima di Natale - spiega Mauro Di Sora, presidente dell'Unione astrofili italiani (Uai) - si potrà vedere a occhio nudo in cielo una coda dello sciame delle meteore delle Geminidi, il cui picco era previsto il 12-13 dicembre scorso, ma che quest'anno 'registra' uno slittamento del periodo di massima visibilità''. 

Tuttavia sarà uno spettacolo a metà, dal momento che, come accaduto lo scorso agosto con le stelle di San Lorenzo, a dare fastidio e coprire in parte la visione delle stelle cadenti ci sarà la Luna, in fase crescente, e quindi più luminosa. ''Non sarà Luna piena come ad agosto - continua Di Sora - e quindinon oscurerà completamente le meteore, ma darà fastidio, diciamo. Vale comunque la pena di scrutare il cielo perchè è un bello sciame di meteore, il più importante del mese''. 

Normalmente le stelle cadenti sono legate alle comete, ma le Geminidi sono particolari, perchè sono associate ad un asteroide, Fetonte. ''Tuttavia secondo molti astronomi - prosegue il presidente della Uai - è probabile che Fetonte, nella sua attività, in passato, sia stato una cometa''. Per osservare le stelle cadenti non serviranno telescopi, basterà alzare gli occhi al cielo dopo che la costellazione deiGemelli sarà all'orizzonte, dunque non prima di mezzanotte.


La cometa di Natale, la Lovejoy C/2014 Q2, invece arriverà in ritardo rispetto al 25 dicembre, tra la fine di dicembre e l'inizio di gennaio. ''Nei nostri cieli - conclude Di Sora - sarà visibile da gennaio, forse anche a occhio nudo, mentre già ora si può vedere nell'emisfero australe''. 

L'anno scorso a Natale era la Lovejoy C/2013 R1 a mostrarsi in tutto il suo splendore, rubando la scena alla cometa Ison. La Lovejoy di quest'anno invece è stata scoperta dall'Australia il 17 agosto dall'astrofilo Terry Lovejoy, e ''sarà alla nostra portata nella seconda parte di dicembre - precisa la Uai sul suo sito - A gennaio passerà al perielio e toccherà il suo apice luminoso. Sarà dunque questo l'oggetto del momento, osservabile molto basso e in piena notte a metà di dicembre. L'altezza andrà però aumentando giorno per giorno, tanto che a fine mese avrà raggiunto valori discreti e con essi la visibilità per buona parte della nottata''.


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Asteroide pode destruir a Terra, alertam cientistas

Grupo de especialistas reivindica melhor monitoramento dos corpos celestes

O DIA
Rio - Grupo de mais de 100 cientistas, astronautas e líderes empresariais reuniu-se em Londres, Inglaterra, este mês, para tentar salvar o planeta de possíveis impactos destruidores de asteroides. Entre as reivindicações feitas às autoridades mundiais está o desenvolvimento de melhores sistemas de monitoramento e destruição destes corpos celestes. Segundo o alerta, algum deles pode dar fim à humanidade, como ocorreu há 66 milhões de anos quando os dinossauros foram extintos.

Brian May (D), astrofísico e guitarrista do grupo Queen, fez os alertas
Foto:  Reprodução

“Há um milhão de asteroides no sistema solar que têm o potencial de atingir a Terra e destruir uma cidade inteira. Até agora, localizamos menos de 10 mil — somente 1%”, declarou Martin Rees, professor emérito de Cosmologia e Astrofísica da Universidade de Cambridge. No evento, no Museu de Ciências de Londres, Rees listou os alertas ao lado de nomes como o roqueiro e doutor em Astrofísica Brian May — guitarrista da banda Queen, autor do sucesso ‘We will rock you’.



Embora diga que este tipo de fenômeno é improvável, Rees afirma que a Terra está “na linha de tiro”, segundo a BBC. Já May afirmou que, embora as chances sejam pequenas, “basta um asteroide em um milhão com risco de acertar a Terra para que ocorra uma tragédia global”. De acordo com os cientistas, um corpo de 200 metros de diâmetro que caia no oceano pode provocar tsunamis que devastariam toda a costa Leste dos Estados Unidos e uma parte da Europa.

Segundo Rees, a cada dez milhões de anos um corpo de alguns quilômetros de diâmetro — um asteroide ou um cometa — vai acertar a Terra, causando catástrofe global equivalente a milhões de bombas atômicas. 

A declaração com as sugestões foi assinada por cientistas, físicos, artistas, astronautas e homens de negócios de 30 países. A organização responsável pelo movimento é a AsteroidDay.org.

Lista de providências
É preciso empregar melhor a tecnologia já disponível no mundo para detectar e monitorar asteroides com traçado próximo à Terra e que representem ameaças à população, através da ação de organizações filantrópicas e de governos. 

Outra necessidade é acelerar em pelo menos 100 vezes a descoberta e o monitoramento de asteroides que circulem próximos à Terra, para um número de cerca de 100 mil descobertas por ano nos próximos dez anos. 

A partir de 2015, será adotado globalmente o Dia do Asteroide, sempre em 30 de junho. A data tem como objetivo aumentar a consciência da população mundial sobre os danos que os corpos celestes poderiam provocar e sobre a necessidade de prevenção.

sábado, 20 de dezembro de 2014

Scoperta una superterra distante 180 anni luce

Rappresentazione grafica della superterra Kepker-62f (fonte: NASA/Ames/JPL-Caltech)

E' di nuovo attivo il cacciatore di pianeti della Nasa, il satellite Kepler, e scopre un pianeta poco più grande della Terra ma probabilmente troppo caldo per ospitare forme di vita simili a quelle terrestri. 

Del diametro 2,5 volte quello della Terra, il pianeta si chiama HIP 116454b, e si trova a 180 anni luce da noi nella costellazione dei Pesci. La sua orbita è molto veloce, dura solo nove giorni, e la sua stella è più piccola e più calda del Sole.

In via di pubblicazione sull' Astrophysical Journal, la scoperta inaugura la 'nuova vita' di Kepler siglata K2 che estende gli obiettivi della missione alla ricerca di pianeti simili alla Terra in grado di ospitare la vita alle stelle vicine e all'osservazione di ammassi stellari, galassie e supernove. Inoltre, sottolinea Paul Hertz, direttore della divisione astrofisica della Nasa, Kepler selezionerà i pianeti da studiare poi con il telescopio spaziale James Webb, che sarà il successore di Hubble, per analizzare le loro atmosfere e cercare per le firme della vita.

Kepler cerca i pianeti con la tecnica dei transiti: quando il pianeta passa davanti al disco della sua stella c'è un calo di luce nella luminosità dell'astro, indizio che un pianeta ha occultato una porzione di stella. Per osservare queste oscillazioni nella luce delle stelle c'è bisogno di precisione assoluta nelle misure sulla luminosità, garantite dalla stabilità del sistema di puntamento.

Per ottenere questo è cruciale mantenere stabile l'assetto del telescopio spaziale con strumenti chiamati ruote di reazione. La scorsa estate si era rotta una delle quattro ruote di reazione di Kepler mettendo fuori uso il telescopio spaziale. Ma ora i ricercatori della Nasa hanno usato una nuova strategia per mantenere stabile il puntamento: la pressione della luce del Sole è usata come forza, insieme alle altre tre ruote di reazione, per mantenere stabile la posizione del telescopio.

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quarta-feira, 17 de dezembro de 2014

Marte, scoperta la 'falla' che fa sgonfiare l'atmosfera


La sonda Maven studia l'atmosfera di Marte (fonte: NASA's Goddard Space Flight Center)

L'atmosfera di Marte si 'sgonfia', perdendo gas come un palloncino bucato, probabilmente a causa di una 'falla' nello scudo che protegge il pianeta dal vento solare. A scoprirla è stata la sonda della NasaMaven (Mars Atmosphere and Volatile Evolution), che nel suo primo mese di osservazioni in orbita attorno al Pianeta Rosso ha già raccolto preziosissimi dati sulla composizione chimica della parte più esterna della sua atmosfera, gettando nuova luce sui meccanismi che portano alla fuoriuscita di gas verso lo spazio.

I dati raccolti dalla sonda Maven dimostrano per la prima volta che le particelle cariche che compongono il vento solare non vengono completamente schermate dalla ionosfera, lo 'scudo' di ioni ed elettroni che si trova tra i 100 e i 500 chilometri di altezza dalla superficie del pianeta. In realtà, alcune particelle del vento solare sono in grado di penetrare, entrando nella parte più esterna dell'atmosfera: qui acquistano elettroni, si trasformano in atomi neutri e riescono a propagarsi con maggior facilità fino a quote assai più basse, per poi riemergere ancora nella ionosfera sotto forma di particelle cariche. Proprio questo processo porta gli ioni ad acquistare l'energia che li porterà poi a sfuggire verso lo spazio.

''Stiamo iniziando a fare luce sulla catena di fenomeni che inducono la perdita di atmosfera su Marte'', spiega Bruce Jakosky, responsabile scientifico di Maven. ''Nel corso della missione riusciremo a ricostruire in dettaglio cosa avviene, comprendendo come l'atmosfera di questo pianeta è cambiata nel tempo''.


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sábado, 13 de dezembro de 2014

Eclipse total do Sol será visto nas Ilhas Faroe

Roma -  As Ilhas Faroe, na Dinamarca, estão se preparando para receber um dos eventos astronômicos mais esperados dos últimos anos: um eclipse solar total.

    O fenômeno aparece quando a Lua fica perfeitamente alinhada com o Sol ou com a Terra, fazendo com que, do nosso ponto de vista, o astro rei esteja completamente coberto. Os poucos minutos de escuridão total que o eclipse proporciona ocorre, em média, apenas uma vez a cada 375 anos em cada região do planeta. Na Dinamarca o fenômeno ocorrerá no dia 20 de março do ano que vem.

    O evento deve atrair centenas de turistas e por isso os moradores da região já começaram a programar eventos culturais. (ANSA)

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terça-feira, 9 de dezembro de 2014

Sonda da Nasa que hibernava acorda para começar missão rumo a Plutão


Concepção artísitca da espaçonave New Horizons, atualmente em rota rumo a Plutão, é mostrada nesta imagem divulgada pela Nasa (Foto: Reuters/Science@NASA)

Do G1 em São Paulo - Depois de nove anos e uma jornada de 4,8 bilhões de km, a sonda robótica New Horizons, da Nasa, foi acordada da hibernação para dar início à sua missão sem precedentes: o estudo do planeta anão Plutão e seu lar, o Cinturão de Kuiper.

O "despertador" estava preparado para tocar neste sábado (6) e, 90 minutos depois, o veículo já começou a transmitir informações para a Terra sobre suas condições, incluindo o dado de que estava de volta ao modo "ativo".
A observação científica de Plutão, suas muitas luas e outros corpos no quintal congelado do Sistema Solar começam em 15 de janeiro, segundo o gerente do programa.
Plutão fica no Cinturão de Kuiper, uma região de miniplanetas congelados orbitando o Sol além de Netuno. É a última região inexplorada do Sistema Solar.
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Concepção artística da espaçonave New Horizons (Foto: Reuters/Nasa/Johns Hopkins University Applied Physics Laboratory/Southwest Research Institute)
Concepção artística da espaçonave New Horizons
(Foto:Reuters/Nasa/Johns Hopkins University Applied
Physics Laboratory/Southwest Research Institute)
"É difícil subestimar a evolução que está acontecendo em nossa visão da arquitetura e do conteúdo de nosso Sistema Solar como resultado da descoberta do Cinturão de Kuiper", disse o cientista Alan Stern, líder da pesquisa. A sonda deve fazer sua maior aproximação de Plutão em 14 de julho.
Desde sua descoberta, em 1930, Pluão em sido um mistério, parcialmente por causa de seu tamanho relativamente pequeno. Cientistas lutaram para explicar por que um planeta com um raio de 1.190 km poderia existir além dos planetas gigantes de Júpiter, Saturno, Urano e Netuno.
Em 1992, astrônomos descobriram que Plutão, que fica 40 vezes mais longe do Sol do que a Terra, não estava sozinho em seu tamanho diminuto, o que levou a União Astronômica Internacional a reconsiderar sua definição de "planeta".
Em 2006, com a sonda New Horizons já a caminho, o título de "nono planeta do Sistema Solar" foi tirado de Plutão, que se tornou um planeta anão, categoria que tem mais de mil exemplares no Cinturão de Kuiper.
Com a aproximação do New Horizons, cientistas estão ansiosos pela primeira espiada no domínio inexplorado.

domingo, 7 de dezembro de 2014

Oggi il passaggio ravvicinato di un asteroide

E' probabilmente un frammento di Luna l'asteroide ch oggi si avvicinerà alla Terra, a distanza di sicurezza (fonte: NASA/JPL-Caltech)


Sembra un frammento di Luna l'asteroide 2014 WX202 che oggi passa vicino alla Terra. Con un diametro di appena cinque metri, raggiungerà la minima distanza dalla Terra di 385.000 chilometri alle 20,56 italiane. Dopo pochi giorni, il 10 dicembre, anche un altro asteroide si avvicinerà al nostro pianeta. 

Oer entrambi la distanza è di tutta sicurezza, senza alcun rischio di impatto. 

Il piccolo 2014 WX202 ha attirato l'interesse degli astronomi per le sue caratteristiche, che non lo fanno somigliare a un asteroide. L'ipotesi è che possa essere stato scagliato nello spazio dopo lacollisione di un meteorite con la Luna. ''Ha una velocità relativa rispetto alla Terra alquanto modesta, pari a 1,6 chilometri al secondo. Di solito gli asteroidi sono più veloci e questo fa pensare che sia un frammento di Luna, oppure spazzatura spaziale'', spiega l'astrofisico Gianluca Masi, responsabile del Virtual Telescope e curatore scientifico del Planetario di Roma 

L'ipotesi del frammento lunare è alimentata anche dalla distanza a cui passerà l'oggetto, che è molto simile a quella della Luna, che dista dalla Terra 384.400 chilometri. ''Osservazioni ottenute nelle prossime ore – sottolinea Masi - potranno chiarire la questione''. 

Il 10 dicembre si avvicinerà anche 2014 WU200. Del diametro di circa sei metri, raggiungerà il massimo avvicinamento alle ore 17,15 italiane, quando transiterà a 460.000 chilometri dal nostro pianeta. E' il terzo asteroide a salutare la Terra nell'arco di pochi giorni. Il 2 dicembre si infatti è avvicinato 2014 WC201 alla distanza di 540.000 chilometri, ed è stato visibile anche dall'Italia.


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Parceria entre Brasil e China, satélite Cbers-4 é lançado ao espaço


Fábio França
Do G1 Vale do Paraíba e Região


O satélite Cbers-4, feito em parceria entre Brasil e China, foi lançado na madrugada deste domingo (7) ao espaço. O equipamento foi lançado ​a 1h26 (horário de Brasília) pelo foguete Longa Marcha​ 4B da base localizada na cidade de Taiyuan, nordeste da China. O sucesso da operação foi confirmado à ​1h39, quando o equipamento atingiu altitude de 778 quilômetros, ​distância necessária para que entrasse em órbita e iniciasse a abertura do painel solar.
Uma comitiva brasileira que contou com o ministro da Ciência e Tecnologia, Clélio Campolina Diniz, com o diretor do Instituto Nacional de Pesquisas Espaciais (Inpe), Leonel Perondi, e com o presidente da Agência Espacial Brasileira (AEB), José Raimundo Braga Coelho, acompanhou o lançamento no país asiático.
No Brasil, o lançamento foi acompanhado por pesquisadores do Inpe, em São José dos Campos (SP). "​O lançamento foi um sucesso e o satélite se separou do foguete sem problemas​. Já recebemos informações sobre os primeiros sinais vitais e ele deve passar sobre o Brasil por volta das 11h deste domingo", disse o ​chefe do centro de rastreio e controle de satélites do Inpe​, Dr.​ Pawel Rozenfeld​.
De acordo com Rozenfeld, os três primeiros meses do satélite em órbita serão voltados a testes​ nas câmeras.
Satélite Cbers4 (Foto: G1/Arte)Satélite Cbers4 (Foto: G1/Arte)
Tecnologia
O satélite é equipado com quatro câmeras de alta resolução que vão coletar imagens com alta fidelidade de atividades agrícolas e contribuir com o monitoramento da Amazônia, auxiliando no combate de possíveis desmatamentos ilegais e queimadas.

O Cbers-4 tem o mesmo formato e mecanismos do Cbers-3, com modernização da tecnologia das câmeras de observação da Terra. Segundo a AEB, uma das inovações do Cbers-4 é a MUX, primeira câmera para satélite inteiramente desenvolvida e produzida no Brasil.
O Cbers-4 foi acoplado ao veículo lançador no dia 1º de dezembro na base chinesa. Na última quinta (4), o Cbers-4 passou por diversas checagens de sistemas de rastreamento elétrico, de combustível, câmeras, telemetria - monitoramento de dados à distância - e pressão. A bateria de testes levou mais de cinco horas para ser concluída.
O satélite é o quinto equipamento construído em parceria com o país asiático e teve o lançamento adiantado após o fracasso na tentativa de enviar ao espaço o Cbers-3, em dezembro do ano passado. Inicialmente, o Cbers-4 só seria lançado em 2015.
Projeto
Iniciado nos anos 1980, o programa Cbers (sigla em inglês para China-Brazil Earth Resources Satellite) é coordenado pela AEB e desenvolvido pelo Inpe.

O Cbers-4 é o quinto satélite do Programa Cbers. Antes dele foram lançados o Cbers-1 (1999), Cbers-2 (2003) e o Cbers-2B (2007). Uma falha no lançador chinês impediu a colocação em órbita do Cbers-3, em dezembro de 2013.


sábado, 6 de dezembro de 2014

Nave Orion da Nasa é lançada para primeiro voo de testes

Da France Presse/g1.globo.com

Nasa realizou nesta sexta-feira (5) o lançamento bem-sucedido de sua nave não tripulada Orion para um voo de testes da cápsula espacial que no futuro pode levar seres humanos a um asteroide e inclusive a Marte.
O lançamento ocorreu às 7h05 (10h05 de Brasília) a partir da base de Cabo Canaveral.
O potente foguete Delta IV Heavy, que havia apresentado problemas na quinta-feira (4), foi lançado normalmente, segundo imagens transmitidas ao vivo.
Orion é a primeira cápsula americana projetada para levar seres humanos ao espaço exterior desde as missões Apolo, que há quatro décadas transportaram o homem à Lua.
Neste primeiro voo de testes da Orion será avaliado o rendimento da cápsula espacial diante de desafios-have, como a separação por etapas do foguete, a elevada radiação, o forte calor (de 2.200°C) e o pouso com para-quedas perto do sudoeste de San Diego, na Califórnia.

Cientistas alertam para asteroides e dizem que Terra está na 'linha de tiro'

Da BBC - Um grupo de mais de 100 cientistas, astronautas e líderes empresariais pede às autoridades o desenvolvimento de um sistema de monitoramento e destruição de asteroides que coloquem em risco a vida no planeta Terra.

Reunidos em um evento no Museu de Ciência de Londres para lançar o Dia do Asteroide, a ser celebrado a partir de 2015, os cientistas alertaram para o "catastrófico" risco de um impacto.

"Há um milhão de asteroides no sistema solar que têm o potencial de atingir a Terra e destruir uma cidade inteira. Até agora, localizamos menos de 10 mil - somente 1% - deles. Mas temos tecnologia para mudar esta situação", declarou Martin Rees, professor emérito de Cosmologia e Astrofísica da Universidade de Cambridge.

Ao lado de nomes como o guitarrista da banda Queen, Brian May, também doutor em astrofísica, Rees listou as sugestões do grupo de cientistas:

- Empregar a tecnologia disponível para detectar e monitorar asteroides com traçado próximo à Terra e que representem ameaças à população através da ação de organizações filantrópicas e governos.

- Acelerar em 100 vezes a descoberta e o monitoramento de asteroides que circulem próximos à Terra para um número de cerca de 100 mil (descobertas) por ano nos próximos dez anos.

-Adoção global do Dia do Asteroide, em 30 de junho, para aumentar a consciência sobre os danos que os corpos celestes poderiam provocar e sobre a necessidade de prevenção. Embora diga que este tipo de fenômeno é improvável, o astrofísico afirma que a Terra está "na linha de tiro".

Já o guitarrista e astrofísico Brian May disse que, embora as chances sejam pequenas, "basta um asteroide" em um milhão com risco de acertar a Terra para que ocorra uma tragédia global.

"Um corpo de 200 metros de diâmetro que caia no oceano pode provocar tsunamis que poderiam devastar toda a costa Leste dos Estados Unidos e uma parte da Europa", agregou Martin Rees.

"A cada dez milhões de anos, um corpo de alguns quilômetros de diâmetro - um asteroide ou um 
cometa - vai acertar a Terra, causando uma catástrofe global equivalente a milhões de bombas atômicas", concluiu Rees.

A declaração com as sugestões foi assinada por cientistas, físicos, artistas, astronautas e homens de negócios de 30 países.

quinta-feira, 4 de dezembro de 2014

L'asteroide 2014 KC46 non colpirà la Terra

Si temeva la probabilità di un impatto nel 2091


Rappresentazione artistica degli oggetti vicini alla Terra (Neo) (fonte: Esa)

Non colpirà la Terra l'asteroide 2014 KC46, che si temeva potesse avere la probabilità di collidere con il nostro pianeta nel 2091. È quanto mostrano le osservazioni del Large Binocular Telescope (Lbt), il grande telescopio binoculare operativo in Arizona, al quale partecipa anche l'Italia con l'Istituto Nazionale di Astrofisica (Inaf).

Scoperto nel maggio scorso, l'asteroide 2014 KC46 fa parte dei cosiddetti 'Near-Earth Objects' (Neo), oggetti vicini alla Terra potenzialmente a rischio di collisione. Del diametro di circa 100 metri, l'asteroide è stato subito classificato tra gli oggetti celesti che avevano una probabilità non trascurabile, per quanto piccola, di colpire la Terra. Tuttavia le prime indagini non avevano la precisione sufficiente per chiarire la situazione. In questi casi, rileva l'Inaf, bisogna osservare nuovamente l'asteroide per calcolare l'orbita con accuratezza sempre maggiore, fino a escludere o confermare definitivamente la probabilità di impatto. ''Noi stessi siamo rimasti sorpresi dei risultati'' sottolinea l'astronomo Adriano Fontana, dell'Inaf e responsabile del centro italiano delle osservazioni di Lbt. Il telescopio binoculare, rileva Fontana, ''è infatti riuscito nella difficilissima impresa di catturare la flebile traccia dell'asteroide, 120 miliardi di volte meno luminoso di Sirio, la stella più brillante del nostro cielo''. 

Un successo possibile, secondo l'esperto, grazie alle caratteristiche uniche del telescopio: ''grande campo di vista, abbinato alla capacità di scorgere oggetti molto deboli grazie ai due specchi principali da 8,4 metri di diametro''. Per Ettore Perozzi, responsabile delle operazioni presso il centro dell'Agenzia Spaziale Europea (Esa) per la sorveglianza dei Neo, il risultato dimostra ''come sia di fondamentale importanza riuscire a condurre osservazioni di Neo in tempi molto rapidi, così da 'mettere in sicurezza' la loro orbita e, allo stesso tempo conferma la straordinaria capacità che possiede Lbt di individuare oggetti celesti assai deboli e la cui posizione nel cielo non è nota con sufficiente precisione''

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sexta-feira, 28 de novembro de 2014

Fotógrafo filma momento em que meteoro explode ao atingir atmosfera

Imagem foi gravada na Dakota do Sul (Foto: Reprodução/Youtube/Wes Eisenhauer)

Do G1 em São Paulo - O fotógrafo Wes Eisenhauer estava fotografando e filmando o céu noturno do estado americano da Carolina do Sul quando registrou uma imagem rara: um meteoro atinge a atmosfera terrestre e explode, provocando uma dispersão de gases no formato de um anel.

Em seu blog, Eisenhauer conta que estava fazendo um vídeo com a técnica de timelapse entre 22h e 23h (horário local) no dia 16 de outubro. Segundo ele, a escolha do horário foi aleatória. "Eu apenas olhei para cima e estava lá", comentou em seu canal no YouTube. Veja o vídeo.
O vídeo, composto de 120 fotografias com exposição de 30 segundos, foi publicado nas plataformas Vimeo, YouTube e Reddit, onde se tornou viral. "Parece que o que eu capturei foi uma ocorência bem rara. Os acontecimentos tomaram um rumo emocionante", escreveu o fotógrafo em seu blog.

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