terça-feira, 2 de outubro de 2012

L’Europa punta a Marte


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L'Europa non e' affatto intimidita dai successi 'marziani' di Curiosity, il robot laboratorio della Nasa che per primo ha inviato una voce umana da un altro pianeta e scoperto le tracce di antichi fiumi su Marte. Anzi, punta decisamente alla 'sua' missione, ExoMars, in programma in due fasi nel 2016 e nel 2018.

''ExoMars e' una missione bellissima e unica, ancora piu' unica di Curiosity'', ha detto il direttore generale dell'Agenzia Spaziale Europea (Esa), Jean-Jacques Dordain, nel Congresso Internazionale di Astronautica (Iac 2012) in corso a Napoli.

Per Dordain ExoMars e' una missione unica perche' non soltanto si posera' sul suolo di Marte, ma lo perforera' per prelevare e analizzare campioni. La volonta' e' quindi portarla avanti anche dopo il 'no' della Nasa, che inizialmente aveva invece mostrato interesse, avviato la collaborazione e promesso un serio sostegno, ad esempio fornendo il rover. Certo, ha ammesso Dordain, ''il no della Nasa ci ha lasciato in una condizione difficile, a questo punto l'Esa ha davanti a se' due opzioni: proseguire da sola, ma con seri problemi di budget, oppure cooperare con la Russia''.

Quanto alla Russia, il vicepresidente dell'agenzia spaziale Roscosmos, Sergey Saveliev, ha detto: ''stiamo lavorando sulla proposta, ma non c'e' ancora una decisione''.

Al momento del miliardo complessivo previsto per entrambe le missioni europee su Marte, 850 milioni sono finanziati dai Paesi che hanno contribuito alla missione e l'Esa dovra' decidere come reperire le risorse mancanti. Il problema sara' sul tavolo della conferenza ministeriale dell'Esa, in programma in novembre a Caserta.

www.ansa.it

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