Si chiama Lovejoy, l' unica rimasta di quattro
Nel Natale 2013 ci
sarà almeno una cometa, unica 'superstite' delle quattro comete attese.
Si chiama Lovejoy ed è possibile osservarla a occhio nudo, purchè
lontano dalle luci della città.
''E' l'unica cometa che meriti attenzione nel cielo di questo Natale'', ha detto l'astrofisico Gianluca Masi, responsabile del Virtual Telescope e curatore scientifico del Planetario di Roma.
La tanto attesa Ison sulla quale si erano concentrate tutte le attese è
invece scomparsa, sopraffatta dal passaggio ravvicinato al Sole.
Avrebbe dovuto risplendere come la Luna, invece dei resti del suo nucleo
non si riesce più ad avere traccia, come testimoniano anche le
osservazioni più recenti condotte sia con il radiotelescopio di Arecibo
che con il telescopio spaziale Hubble.
''Tutte le campagne che hanno cercato di individuarne i residui sono fallite e adesso si spera che il telescopio spaziale Hubble riesca ad avere più successo'', ha osservato Masi.
''Tutte le campagne che hanno cercato di individuarne i residui sono fallite e adesso si spera che il telescopio spaziale Hubble riesca ad avere più successo'', ha osservato Masi.
La terza cometa, chiamata C/2012 X11 Linear, è invece troppo debole e
ormai è visibili solo con un telescopio. La quarta, Henke, è ormai
debolissima e in congiunzione con il Sole.
A risplendere nel cielo di Natale, nuvole permettendo, sarà quindi soltanto la Lovejoy, che il 22 dicembre raggiungerà la minima distanza dal Sole: ''una distanza comunque abbastanza ampia da favorirne l'osservazione'', rileva Masi. Il Sole infatti la illuminerà, rendendola più visibile. Per trovarla bisogna guardare verso Nord-Ovest, tra le stelle della costellazione di Ercole.
A risplendere nel cielo di Natale, nuvole permettendo, sarà quindi soltanto la Lovejoy, che il 22 dicembre raggiungerà la minima distanza dal Sole: ''una distanza comunque abbastanza ampia da favorirne l'osservazione'', rileva Masi. Il Sole infatti la illuminerà, rendendola più visibile. Per trovarla bisogna guardare verso Nord-Ovest, tra le stelle della costellazione di Ercole.
''Dal 22 dicembre in poi è visibile solo all'alba, a partire dalle
cinque del mattino'', spiega Masi. Da quel momento comincerà ad
abbassarsi progressivamente sull'orizzonte. Per osservarla al meglio
bisogna quindi allontanarsi dalla città, in un luogo dall'orizzonte
sgombro. Ma vale davvero la pena: ''è una cometa splendida ed
estremamente fotogenica - osserva l'astrofisico - e mostra una notevole
attività nell'evoluzione della coda''.
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