Il 4 ottobre 1957 il lancio dello Sputnik
L’era spaziale
compie 55 anni. E’ cominciata il 4 ottobre 1957 con il lancio del primo
satellite artificiale, il sovietico Sputnik, e da allora lo scenario è
radicalmente cambiato.
Se a metà degli anni ‘50 a dominare era la guerra fredda ed uno dei principali motori della corsa allo spazio era la competizione sfrenata fra Urss e Usa, oggi stanno entrando in scena protagonisti nuovi e destinati ad avere un peso sempre maggiore nei prossimi anni: sono Paesi emergenti come Cina e India e le aziende private, che hanno sviluppato le tecnologie per costruire lanciatori e capsule che hanno già dato prova di efficienza e che tra non molto potrebbero portare in orbita equipaggi umani. Ed è bastato poco più di mezzo secolo per cambiare completamente le cose.
Il 4 ottobre 1957 dalla base sovietica di Baikonur, nel Kazakhstan, veniva lanciato il satellite che con il suo ‘bip’ avrebbe sconvolto il mondo. La piccola sfera lucida, realizzata in una lega di alluminio e con quattro lunghe antenne orientate nella stessa direzione era il primo oggetto costruito dall'uomo ad orbitare attorno alla Terra.
Dal diametro di 58,42 centimetri e pesante 83,46 chilogrammi, lo Sputnik era costituito da due semisfere metalliche saldate fra loro e sigillate ermeticamente. Alla sfera erano collegate quattro antenne, due delle quali lunghe 2,39 metri e due da 2,90 metri. Nell'interno, riempito con azoto pressurizzato per mantenere in efficienza le batterie chimiche, c'era un alloggiamento nel quale era sistemato l'equipaggiamento scientifico: due radiotrasmettitori della potenza di un Watt, che funzionavano su due frequenze diverse e che emettevano entrambi segnali della durata di 0,3 secondi, separati da pause della stessa durata. L'analisi dei radiosegnali premetteva di studiare la densità dello strato più alto dell'atmosfera.
Le batterie dello Sputnik smisero di funzionare il 26 ottobre 1957 ed il 4 gennaio 1958 lo Sputnik lasciò la sua orbita per bruciare nell'impatto con l'atmosfera, dopo aver percorso circa 60 milioni di chilometri.
Se a metà degli anni ‘50 a dominare era la guerra fredda ed uno dei principali motori della corsa allo spazio era la competizione sfrenata fra Urss e Usa, oggi stanno entrando in scena protagonisti nuovi e destinati ad avere un peso sempre maggiore nei prossimi anni: sono Paesi emergenti come Cina e India e le aziende private, che hanno sviluppato le tecnologie per costruire lanciatori e capsule che hanno già dato prova di efficienza e che tra non molto potrebbero portare in orbita equipaggi umani. Ed è bastato poco più di mezzo secolo per cambiare completamente le cose.
Il 4 ottobre 1957 dalla base sovietica di Baikonur, nel Kazakhstan, veniva lanciato il satellite che con il suo ‘bip’ avrebbe sconvolto il mondo. La piccola sfera lucida, realizzata in una lega di alluminio e con quattro lunghe antenne orientate nella stessa direzione era il primo oggetto costruito dall'uomo ad orbitare attorno alla Terra.
Dal diametro di 58,42 centimetri e pesante 83,46 chilogrammi, lo Sputnik era costituito da due semisfere metalliche saldate fra loro e sigillate ermeticamente. Alla sfera erano collegate quattro antenne, due delle quali lunghe 2,39 metri e due da 2,90 metri. Nell'interno, riempito con azoto pressurizzato per mantenere in efficienza le batterie chimiche, c'era un alloggiamento nel quale era sistemato l'equipaggiamento scientifico: due radiotrasmettitori della potenza di un Watt, che funzionavano su due frequenze diverse e che emettevano entrambi segnali della durata di 0,3 secondi, separati da pause della stessa durata. L'analisi dei radiosegnali premetteva di studiare la densità dello strato più alto dell'atmosfera.
Le batterie dello Sputnik smisero di funzionare il 26 ottobre 1957 ed il 4 gennaio 1958 lo Sputnik lasciò la sua orbita per bruciare nell'impatto con l'atmosfera, dopo aver percorso circa 60 milioni di chilometri.
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