terça-feira, 25 de fevereiro de 2014

Equipamento da Nasa capta explosão solar considerada a mais forte de 2014

Evento foi no fim de janeiro, mas agência divulgou imagens nesta terça (25).
Fenômeno afeta o funcionamento de satélites, GPS e redes de energia.

Do G1, em São Paulo

 

Explosão solar foi detectada por equipamento da Nasa em 28 de janeiro deste ano (Foto: SDO/Nasa/Reuters) 
Explosão solar foi detectada por equipamento da Nasa em 28 de janeiro deste ano 
(Foto: SDO/Nasa/Reuters)
 
 
A agência espacial americana (Nasa) divulgou nesta terça-feira (25) imagens de uma forte tempestade solar registrada pelo satélite Iris (Interface Region Imaging Spectrograph) no dia 28 de janeiro.

Segundo a Nasa, foi a mais forte explosão solar captada pela sonda desde seu lançamento, no início do segundo semestre do ano passado.

O equipamento é responsável por realizar imagens em alta resolução de uma região pouco explorada do Sol, chamada baixa atmosfera. É lá que se formam os ventos solares que atingem a Terra regularmente.

O fenômeno não tem impacto direto sobre as pessoas nem sobre a natureza, mas pode afetar o funcionamento de satélites, GPS e redes de energia.

Além disso, a interferência causada pela radiação solar faz com que algumas companhias desviem voos próximos aos polos. As auroras boreal e austral também são provocadas por essa interação.


Segundo a agência espacial americana, explosão foi a mais forte registrada pelo equipamento chamado Iris (Foto: SDO/Nasa/Reuters) 
Segundo a agência espacial americana, explosão foi a mais forte registrada pelo equipamento chamado Iris (Foto: SDO/Nasa/Reuters)

È in corso una eruzione solare da record

La più violenta dall'inizio dell'anno


L'eruzione solare più violenta dell'anno, ripresa dall'osservatorio Sdo, della Nasa (fonte: NASA/SDO) 
 L'eruzione solare più violenta dell'anno, ripresa dall'osservatorio Sdo, della Nasa 
(fonte: NASA/SDO)
 
 
È in corso una eruzione solare da record: la più violenta registrata dall'inizio dell'anno e una delle più intense del ciclo solare attuale. Nonostante l'intensità, non c'è pericolo di tempeste solari perché lo sciame di particelle liberato non si dirige verso la Terra. Gli effetti ''sono mitigati dalla posizione in cui è avvenuta l'eruzione, vicino al lembo sud-orientale del Sole, e non di fronte alla Terra'' tranquillizzano gli esperti dal programma Space Situational Awareness (Ssa) dell'Agenzia Spaziale Europea (Esa).

L'eruzione è stata definita dal programma Ssa di classe X, la più alta su una scala di 5 classi di potenza. La nube di particelle solari emessa dall'eruzione, che si espande alla velocità di 2.000 chilometri al secondo, per ora quindi non è diretta verso la Terra. Se una nube di particelle solari in rapido movimento come questa colpisse il nostro pianeta, spiegano gli esperti, le conseguenti tempeste geomagnetiche che si verificherebbero potrebbero causare problemi ai voli, danni seri alle comunicazioni e agli elettrodotti.

La fonte dell'eruzione è una macchia solare molto produttiva, chiamata AR1967 che ha generato altri brillamenti da quando il Sole si è 'svegliato'. La nostra stella infatti si trova nella fase di massimo del ciclo di 11 anni dell'attività solare, motivo per cui potrebbero esserci anche altre eruzioni. Questa regione del Sole quindi resta una sorvegliata speciale soprattutto perché, a causa della rotazione del Sole, nei prossimi giorni si troverà di fronte alla Terra.

www.ansa.it

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