Le due galassie a spirale delle Antenne in collisione
(fonte: : ALMA (ESO/NAOJ/NRAO) e NASA/ESA Hubble Space Telescope)
Ha 'aperto gli occhi' per la prima volta, il più complesso osservatorio astronomico sulla Terra, l'Atacama Large Millimeter/submillimeter Array (Alma), ed ha fotografato uno scontro titanico fra galassie. L'immagine, ottenuta durante la fase di collaudo di un telescopio ancora in costruzione, e' stata pubblicata dallo European Southern Observatory (Eso).
L'immagine ha come protagoniste 'Le Antenne', due galassie a spirale (chiamate NGC 4038 e 4039) in collisione e distanti circa 70 milioni di anni luce, in direzione della costellazione del Corvo. Grazie ad Alma è stato possibile scoprire qualcosa che non sarebbe mai stato possibile identificare nella luce visibile: le nubi di gas freddo e denso nel cuore delle galassie e nella regione caotica dello scontro da cui si formano le nuove stelle.
Questo e' solo un assaggio della visione dell'universo che Alma potrà offrire quando sara' completato, nel 2013, sulla piana di Chajnantor, nel nord del Cile, a un'altezza di 5.000 metri. Attualmente infatti la schiera di antenne radio paraboliche (del diametro di 7 e 12 metri) è composta da circa un terzo delle 66 previste. Questi ricevitori saranno collegati tra loro come un unico, grande radiotelescopio per poter osservare contemporaneamente la stessa porzione di cielo nella banda di radiazione millimetrica e sub millimetrica, che ha una lunghezza d'onda circa 1000 volte maggiore di quella della luce visibile.
Il progetto Alma vede un'ampia partecipazione internazionale fra Stati Uniti, Europa e Giappone. L'Italia gioca un ruolo di primo livello, sia a livello scientifico che tecnologico. Ha infatti sede presso l'Istituto di Radioastronomia dell'Istituto Nazionale di Astrofisica (Inaf) uno dei 7 Alma Regional Center (Arcs) della rete europea. L'azienda Thales Alenia Space guida il consorzio industriale (Francia, Italia e Germania), che rappresenta il contributo europeo al programma, ed ha siglato il contratto per la fornitura di 25 radiotelescopi del diametro di 12 metri, che verranno installati nel sito noto come Liano de Chajnantor, sulle ande Cilene.
L'immagine ha come protagoniste 'Le Antenne', due galassie a spirale (chiamate NGC 4038 e 4039) in collisione e distanti circa 70 milioni di anni luce, in direzione della costellazione del Corvo. Grazie ad Alma è stato possibile scoprire qualcosa che non sarebbe mai stato possibile identificare nella luce visibile: le nubi di gas freddo e denso nel cuore delle galassie e nella regione caotica dello scontro da cui si formano le nuove stelle.
Questo e' solo un assaggio della visione dell'universo che Alma potrà offrire quando sara' completato, nel 2013, sulla piana di Chajnantor, nel nord del Cile, a un'altezza di 5.000 metri. Attualmente infatti la schiera di antenne radio paraboliche (del diametro di 7 e 12 metri) è composta da circa un terzo delle 66 previste. Questi ricevitori saranno collegati tra loro come un unico, grande radiotelescopio per poter osservare contemporaneamente la stessa porzione di cielo nella banda di radiazione millimetrica e sub millimetrica, che ha una lunghezza d'onda circa 1000 volte maggiore di quella della luce visibile.
Il progetto Alma vede un'ampia partecipazione internazionale fra Stati Uniti, Europa e Giappone. L'Italia gioca un ruolo di primo livello, sia a livello scientifico che tecnologico. Ha infatti sede presso l'Istituto di Radioastronomia dell'Istituto Nazionale di Astrofisica (Inaf) uno dei 7 Alma Regional Center (Arcs) della rete europea. L'azienda Thales Alenia Space guida il consorzio industriale (Francia, Italia e Germania), che rappresenta il contributo europeo al programma, ed ha siglato il contratto per la fornitura di 25 radiotelescopi del diametro di 12 metri, che verranno installati nel sito noto come Liano de Chajnantor, sulle ande Cilene.