I buchi neri di 'taglia media' esistono eccome: ad accertarlo è stato un gruppo di astronomi dell'università del Maryland, che per primo ha identificato uno di questi rari mostri cosmici 'pesandolo' in maniera ultra precisa grazie ai lampi di raggi X che lo illuminano con un ritmo sincopato simile a quello della bossa nova.
Il buco nero in questione, descritto sulla rivista Nature, si chiama M82 X-1 e si trova a 12 milioni di anni luce da noi, nella galassia Messier 82. E' dotato di una massa pari a 428 volte quella del Sole e viene considerato il capostipite di una famiglia di rari e misteriosi buchi neri di dimensioni intermedie (con una massa compresa tra i 10 e 10.000 Soli). Questi oggetti sono sparsi nell'universo come oasi nel deserto (dagli anni Settanta ad oggi ne sono state contate poche centinaia) e sfuggono alle tradizionali tecniche di misurazione, tanto che la loro esistenza veniva messa in dubbio da molti esperti.
L'esistenza di M82 X-1 era già stata ipotizzata nel 1999 grazie al telescopio Chandra della Nasa, che aveva registrato i raggi X emessi dalla materia che ruota intorno al buco nero prima di essere risucchiata al suo interno. Dal 2004 al 2010, poi, oltre 800 osservazioni effettuate con il telescopio orbitante Rossi (Rxte) hanno consentito di registrare e tracciare ogni singola particella di questi raggi X. Il coordinatore dello studio, Dheeraj R. Pasham, ha analizzato e rielaborato i dati individuando in particolare due lampi di luce che appaiono in modo intermittente, rispettivamente 5 volte e 3 volte al secondo. Queste due oscillazioni, spiegano i ricercatori, sono come due granelli di polvere incastrati nei solchi di un vinile che ruota sul giradischi: se le oscillazioni venissero tradotte in musica, produrrebbero il ritmo sincopato della bossa nova. Per il momento, però, hanno consentito di misurare con una precisione senza precedenti la massa del buco nero: una tecnica innovativa, che finora era stata applicata solo ai buchi neri più piccoli.
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