terça-feira, 21 de maio de 2013

Una staffetta di asteroidi visita la Terra

L'asteroide 1998 QE2, che raggiungerà la distanza minima dalla Terra alle 23,00 del 31 maggio (fonte: Gianluca Masi, Virtual Telescope)
L'asteroide 1998 QE2, che raggiungerà la distanza minima dalla Terra alle 23,00 del 31 maggio (fonte: Gianluca Masi, Virtual Telescope)


Una staffetta di asteroidi sta visitando la Terra: sono quattro che arriveranno nell'arco di una decina di giorni, senza contare che un quinto ha già salutato il nostro pianeta il 17 maggio. Non è un pericoloso sciame e non c'é nessun allarme in vista: "é soltanto una coincidenza, un grappolo di scoperte annunciate in queste ore", spiega l'astrofisico Gianluca Masi, responsabile del Virtual Telescope e curatore scientifico del Planetario di Roma.

"I passaggi di questi oggetti - aggiunge - sono molto più frequenti di quanto si possa immaginare e il fatto che oggi siano avvistati molto più frequentemente anche rispetto a soli 2 o 3 anni fa dipende dalla maggiore abilità di osservarli".

Non c'é nessun legame, quindi con il meteorite caduto in febbraio sulla Russia, così come con l'asteroide DA 14 che ha 'sfiorato' la Terra nello stesso periodo, o ancora con i meteoriti che hanno bombardato la Luna nel marzo scorso.

Il primo passaggio ravvicinato è stato, il 17 maggio, quello dell'asteroide 2013 KA, scoperto appena il giorno prima: un piccolo oggetto dal diametro di circa 10 metri, passato a 800.000 chilometri dalla Terra.

Il 21 maggio è stata la volta di 2013 KT1, del diametro di circa 20 metri, che alle 16,30 ha raggiunto la distanza minima della Terra, passando a 1,3 milioni di chilometri. "Nessun pericolo in vista perché la distanza, che supera di poco quella che separa la Terra dalla Luna, è di tutta sicurezza", rileva Masi.

La particolarità, aggiunge, è che questo corpo celeste fa parte di una sorta di staffetta cosmica che il 22 maggio vedrà il passaggio ravvicinato di altri due asteroidi, un po' più piccoli e più distanti rispetto a quello di oggi.

Il primo si chiama 2013 KB, ha un diametro compreso fra 15 e 18 metri e alle 8,05 del 22 maggio passerà all'incirca alla stessa distanza di 2013 KT1. Il secondo, 2013 KS1, ha un diametro di circa 15 metri e alle 13,30 dello stesso giorno passerà a circa 2 milioni di chilometri dalla Terra. Il 31 maggio sarà la volta di 1998 QE2, dal diametro di 2,1 chilometri, che alle 23,00 passerà a 15 distanze lunari, ossia a circa 5,8 milioni di chilometri dalla Terra. "Non sarà alto sull'orizzonte, ma sarà molto brillante", prosegue Masi. Per questo, aggiunge, "sarà osservabile anche dall'Italia e con piccoli telescopi.

Perché tanti passaggi ravvicinati in così poco tempo? "Non c'é alcun motivo per allarmarsi: è soltanto una coincidenza - spiega l'astrofisico - dovuta ai migliori strumenti oggi a disposizione degli astronomi".

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Misteriose nubi di gas fra le galassie Andromeda e Triangolo

Rappresentazione artistica dei grappoli di nubi di gas scoperte fra le galassie di Andromeda e del Triangolo (fonte: Bill Saxton, NRAO/AUI/NSF)  
Rappresentazione artistica dei grappoli di nubi di gas scoperte fra le galassie di Andromeda e del Triangolo (fonte: Bill Saxton, NRAO/AUI/NSF)
 
C'é un grappolo di misteriose e dense nubi di idrogeno fra due galassie vicine, Andromeda e il Triangolo. Queste bolle rarefatte di gas potrebbero essere la spia della presenza di materia oscura, che forse avrebbe fornito l'impalcatura gravitazionale sulla quale le nubi si sono condensate. Pubblicata su Nature, la scoperta si deve al gruppo dell'università americana West Virginia coordinato da Spencer Wolfe.

Le nubi, ciascuna grande quanto una galassia nana, potrebbero costituire una fonte di idrogeno neutro che in futuro potrebbe cadere sulle due galassie alimentando la nascita di nuove stelle. "Precedenti osservazioni fra le due galassie – ha osservato Wolfe - hanno suggerito la presenza di idrogeno, ma non abbiamo potuto vedere tutti i dettagli per determinarne le caratteristiche o per verificare se si trattava di un nuovo tipo di struttura cosmica".

Grazie al radiotelescopio americano Green Bank (Gbt), i ricercatori sono stati in grado di individuare le nubi rilevando le deboli emissioni di onde radio del gas. E' stato scoperto, inoltre, che le nubi si muovono nello spazio alla stessa velocità delle due galassie di Andromeda e del Triangolo.

"Queste osservazioni suggeriscono che le nubi sono entità indipendenti e non la periferia remota delle galassie", ha detto uno degli autori, l'astronomo Felix Lockman, che lavora presso il telescopio Green Bank.
"La loro struttura a grappolo é altrettanto interessante – ha proseguito - e può essere il risultato di un filamento di materia oscura. L'ipotesi è che un filamento di materia oscura, se esiste, potrebbe costituire l'impalcatura gravitazionale su cui le nubi si sarebbero condensate”.


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