quinta-feira, 26 de fevereiro de 2009

Europeus fotografam 'olho cósmico'

Nebulosa Hélix fica a 700 anos-luz da Terra; imagens lembram 'olho'.

O Observatório Europeu do Sul (ESO, na sigla em inglês), que fica no alto de uma montanha em La Silla, no Chile, fotografou a nebulosa Hélix, que fica a uma distância de 700 anos-luz da Terra, na constelação de Aquário, e é conhecida como "olho cósmico".


'Olho cósmico' está a 700 anos-luz da Terra (Foto: ESO/Divulgação)


A nebulosa é formada por gás e poeira lançados por uma estrela central de pouca luminosidade, já em vias de desaparecer. De acordo com o ESO, o principal anel da Hélix tem um diâmetro de cerca de dois anos-luz - ou seja, de mais de 18 trilhões de quilômetros. Apesar da imagem espetacular, é difícil ver a nebulosa pois sua luz é dissipada por uma vasta área do espaço. Hélix apareceu pela primeira vez em uma lista de objetos compilada pelo astrônomo alemão Karl Ludwig Harding, em 1824. O nome vem das primeiras fotografias tiradas, em que a nebulosa parecia ter um formato de sacarrolha. Segundo o ESO, estudos indicam que ela é formada por pelo menos dois anéis externos. O disco interno, que pode ter sido formado há cerca de 12 mil anos, parece estar se expandindo a uma velocidade de 100 mil quilômetros por hora. Os astrônomos acreditam que a nebulosa está relativamente perto da Terra e que, por isso, pode ser estudada de maneira mais minuciosa, disse o ESO.

BBC

segunda-feira, 23 de fevereiro de 2009

Cometa Lulin estará perto de Saturno; saiba como avistá-lo hoje


Pegue um binóculo, olhe para o leste --onde nasce o Sol-- e procure por Saturno, que tem um brilho bastante proeminente no céu. Estas são as principais dicas dos astrônomos para observar o cometa Lulin, que poderá ser visto com brilho máximo na madrugada de hoje para amanhã. É possível, porém improvável, que o cometa fique visível a olho nu, principalmente em locais muito iluminados --é melhor recorrer a binóculos ou lunetas de boa qualidade.
"De cidades grandes, provavelmente será muito difícil observá-lo a olho nu. Digo provavelmente porque as variações do brilho de um cometa não têm sua determinação com muita precisão. Pode ocorrer uma explosão repentina e o brilho aumentar muito, embora isto não seja muito comum", afirma Rundsthen Vasques de Nader, astrônomo do Observatório do Valongo, da UFRJ (Universidade Federal do Rio de Janeiro).

Lulin estará bem próximo de Saturno, na constelação de Leão --nessa época, o planeta fica visível por volta das 20h30, como um objeto vermelho-alaranjado, maior que as estrelas em volta e não que "pisca". No céu, a coloração do cometa deve ser de um branco esverdeado, devido a sua composição química: compostos de carbono e cianogênio, um gás tóxico.

O cometa atinge nesta terça-feira (24) a sua máxima aproximação da Terra, ficando a cerca de 60 milhões de km, bem próximo para os padrões astronômicos, menos de metade da distância entre a Terra e o Sol.

Lulin, que oficialmente se chama C/2007 N3, foi descoberto em 2008 por Quanzhi Ye, da Universidade Sun Yat-sen, em Guangzhou (China), com base em imagens produzidas no Observatório Lulin, em Taiwan --daí vem seu nome "popular".

Sua órbita, ao contrário do que ocorre na maioria dos cometas, é no sentido horário. Esta é a primeira passagem de Lulin perto do Sol, dizem astrônomos, porque ele ainda preserva a maior parte dos seus gases.
Folha on line

sábado, 21 de fevereiro de 2009

La più grande catastrofe dello spazio



Il circolino mostra il "bagliore" generato raccolto dal satellite Fermi


Una catastrofe cosmica gigantesca, la più grande e violenta che mai strumenti umani siano riusciti a fotografare fino ad oggi. E la prova dell’accaduto è un potente raggio gamma che l’ "occhio” italiano del satellite “Fermi” della Nasa è riuscito a cogliere e fotografare. I dettagli sono raccontati sulla rivista americana Science ed è la cronaca di un fatto accaduto 12 miliardi di anni fa, ma che il satellite ha visto soltanto ora perché il raggio tanto ha impiegato a percorrere lo spazio che ci separa dal luogo d’origine; una galassia distante 12 miliardi di anni luce. Il lampo battezzato “GRB 080916C” era stato raccolto il 16 settembre scorso «e nel giro di due settimane la scoperta era chiara e definita – nota Patrizia Caraveo responsabile dell’esperimento per l’Inaf, l’Istituto italiano di astrofisica – ma per arrivare alla sua pubblicazione sono stati necessari tutti questi mesi perché sono oltre duecento gli astrofisici coinvolti nell’operazione: numerosi erano i particolari su cui essere d’accordo». La cronaca della catastrofe è raccontata soprattutto dal lampo di radiazione gamma . «Per un paio di minuti, il lampo è stato più luminoso non solo di qualsiasi altra sorgente, ma anche dello stesso universo nella banda dei raggi gamma – precisa Ronaldo Bellazzini, altro responsabile dell’esperimento per l’Infn, Istituto nazionale di fisica nucleare – E nasceva da un getto di materia altamente ionizzato che si è propagato nel cosmo a una velocità prossima a quella della luce, paragonabile a quanto si otterrà nel nuovo acceleratore Lhc di Ginevra». La catastrofe è stata registrata da due strumenti: il GMB, Gamma Ray Burst Monitor americano, ha raccolto prima i fotoni di radiazione X; poi il LAT, Large Area Telescope italiano, i fotoni di radiazione gamma. «Ma fra i due – precisa Caraveo – c’è stato un ritardo di cinque secondi, un tempo significativo per descrivere i processi riguardanti la morte di una stella».

DISTRUTTO UN ASTRO GRANDE CINQUE VOLTE IL SOLE - Il fiume delle radiazioni è scaturito infatti dalla distruzione di un astro la cui massa calcolata era di cinque volte superiore a quella del Sole. Proprio dal violento collasso è zampillata l’energia mentre la stella si trasformava in un buco nero. Ora gli astrofisici dovranno decifrare nei dettagli il significato dei fatidici cinque secondi e quando ci saranno riusciti avranno conquistato un altro tassello nella storia della vita di un astro. Importante in questi casi è intervenire tempestivamente anche con i telescopi a terra per cogliere nella radiazione luminosa ulteriori elementi importanti. «A tal fine sono attive squadre di ricercatori internazionali, 24 ore su 24, per puntare i loro strumenti”, aggiunge Paolo Giommi, responsabile del Science Data Center dell’Asi, l’agenzia spaziale italiana, che ha coordinato la partecipazione al progetto del satellite Fermi della Nasa mentre lo strumento LAT è nato dal coinvolgimento dell’Infn (nei cui laboratori pisani è stato progettato e assemblato) e dell’Inaf. I lampi gamma erano stai scoperti per caso dai satelliti militari americani Vela nella seconda metà degli anni Sessanta mandati in orbita per controllare le eventuali esplosioni atomiche dei sovietici. Tenuti nascosti sino al 1973, da allora è iniziata la corsa a spiegarne l’origine. Il problema non era da poco perché questi Gamma Ray Burst sono i fenomeni più violenti che il cielo offra: nel giro di pochi secondi liberano tanta energia quanta il Sole nell’arco della sua intera vita. Soltanto alla metà degli anni Novanta il satellite italiano BeppoSax dell’Asi, fornisce il primo indizio importante per arrivare alla spiegazione del fenomeno. E le ricerche continuano in una partita USA-Italia che propone grandi sorprese.


Giovanni Caprara
Corriere dela Sera

Keplero va in orbita in cerca dell'altra Terra


Telescopio Kepler


La Nasa sta per lanciare un telescopio che deve trovare nuovi pianeti

di LUIGI BIGNAMI

E' iniziata la caccia al pianeta gemello della Terra. Sta infatti per raggiungere la rampa di lancio, in Florida, il telescopio della Nasa Kepler. Verrà mandato in orbita il 5 marzo, e allora, salvo imprevisti, prenderà il via una delle missioni più affascinanti della storia dell'astronautica: la ricerca di pianeti simili al nostro che orbitano intorno ad altre stelle. In realtà, gli astronomi ne hanno già individuati 340, ma nessuno di essi ha caratteristiche simili alla Terra e soprattutto su nessuno di essi vi può essere la vita così come noi la conosciamo. Sono troppo grandi (il più piccolo è stato trovato dal telescopio spaziale Corot e ha una dimensione di circa due volte la Terra, ma la sua temperatura superficiale è di oltre 1.000°C), oppure sono gassosi o troppo vicini o troppo lontani dalla loro stella per permettere di avere condizioni ideali alla vita. "Kepler invece, si propone di scovare tra le stelle della nostra galassia pianeti rocciosi che orbitano intorno a stelle simili al nostro Sole in un'area ritenuta abitabile. Gli astronomi definiscono "abitabile" una fascia di spazio intorno ad una stella dove la temperatura sia tale da permette all'acqua di scorrere liquida, in quanto quest'ultima è ritenuta indispensabile per originare e mantenere la vita", spiega Jon Morse, direttore della divisione di astrofisica della Nasa. La Terra si trova proprio all'interno della fascia di abitabilità del nostro sistema solare. Il telescopio Kepler getterà il suo occhio tra le stelle per circa 4 anni, scandagliandone grosso modo 100.000, nella regione della Via Lattea nota come Cigno-Lira. Il telescopio infatti, deve puntare il proprio occhio in una regione che sia opposta a quella in cui si trova il Sole, altrimenti rischierebbe di rovinarsi e la regione scelta, che possiede tali caratteristiche, sembra avere anche una concentrazione di stelle simili alle nostre molto elevata. Si ipotizza che a varie distanze dalle proprie stelle-madri siano centinaia i pianeti con dimensioni terrestri. Da uno studio statistico realizzato dalla Nasa risulta che se pianeti di tipo terrestre fossero abbondanti in fasce abitabili, Kepler ne scoprirebbe a dozzine.

Al termine della sua missione potrebbe dare una risposta significativa alla domanda che già si posero gli antichi greci: "Ci sono altri mondi abitabili o il nostro è un'eccezione?". Ma come farà a scoprire tali pianeti? Kepler è stato costruito appositamente per rilevare la periodica diminuzione di luce di un astro che un pianeta extrasolare - che si trova tra la Terra e la sua stella - produce quando gli passa di fronte. La sensibilità delle sue ottiche è tale che il telescopio è in grado di misurare variazioni di luminosità di 20 parti su un milione. Per ottenere una simile risoluzione gli ingegneri della Nasa hanno costruito la più potente macchina fotografica mai lanciata nello spazio: ha una capacità di 95 megapixel (si pensi che le macchine fotografiche professionali non superano i 15 megapixel). "Se Kepler dovesse guardare alla Terra di notte sarebbe in grado di rilevare la diminuzione di luce che una persona produce passando davanti ad una veranda illuminata", dice James Fanson, responsabile del Progetto Kepler. Erano anni che gli astronomi aspettavano il lancio di questa missione perché dalla terra è impossibile, al momento, poter sperare di osservare la diminuzione di luce prodotta da pianeti terrestri quando passano di fronte ad una stella. Kepler invece, potrà farci sognare scoprendo pianeti gemelli della Terra.

La Repubblica
(21 febbraio 2009)

sexta-feira, 20 de fevereiro de 2009

Europeus e americanos se unem para explorar luas de Júpiter


A Agência Espacial Americana (Nasa) e a Agência Espacial Europeia (ESA) anunciaram um plano ambicioso para enviar sondas para o sistema de Júpiter e duas de suas luas, Europa e Ganimedes. A proposta pode vir a ser o próximo grande projeto das agências espaciais, após a bem-sucedida missão Cassini-Huygens enviada ao sistema de Saturno.

"Esse esforço conjunto é um desafio maravilhoso e será um dos marcos da ciência interplanetária do século 21", disse David Southwood, diretor de exploração científica e robótica da ESA.

Embora o projeto bilionário seja de longo prazo e possa ser adiado ou cancelado por falta de verbas, se viabilizado, pode fornecer informações importantes sobre a lua Europa, um dos locais com potencial de ter abrigado vida. Os cientistas acreditam que, sob a superfície gelada de Europa, corre um oceano. "Uma missão à lua gelada de Júpiter, Europa, nos levaria a um dos habitats mais prováveis no Sistema Solar, excetuando a Terra", disse Louis Friedman, diretor da The Planetary Society, uma das maiores instituições não-governamentais do mundo dedicada à astronomia.Ele elogiou o fato de que europeus e americanos devem dividir os custos e conhecimento científico "tornando o projeto mais razoável e aumentando seu apoio".

A equipe do Europa Jupiter System Mission (EJSM) recomendou que tanto a Nasa como a ESA enviem suas sondas orbitais. A ideia é que a sonda americana (JEO) e a européia (JGO) explorem objetos diferentes e também ângulos distintos dos mesmos objetos.Mas apenas a nave americana se aproximaria da lua Europa, por causa de seu grande índice de radioatividade. Os cientistas americanos acreditam que a JEO vai conseguir operar por meses, apesar da radioatividade. A sonda europeia se concentraria na lua de Ganimedes, a maior de Júpiter.O plano é que ambas as sondas encerrem suas missões caindo sobre suas respectivas luas.

BBC

Nasa detecta maior explosão de raios gama já vista no espaço


Imagem obtida pelo satélite Swift mostra explosão de raios gama (em laranja) (Foto: AFP/Nasa)

Um telescópio espacial da Nasa detectou o que deve ser a mais intensa rajada de raios gama já vista no Universo. A descoberta foi feita em 16 de setembro de 2008, com o Telescópio Espacial Fermi de Raios Gama, e acaba de ser divulgada online pelo periódico científico "Science". O achado pode permitir definir com mais clareza que fenômenos estão envolvidos nessas explosões da alta energia. Os cientistas suspeitam fortemente de que as rajadas de raios gama estejam relacionadas ao surgimento de supernovas -- estrelas muito grandes que, ao fim de suas vidas, explodem violentamente.
G1

terça-feira, 17 de fevereiro de 2009

Amadores 'contam' galáxias na internet

Objetivo de site é montar 'guia do mochileiro das galáxias'.Participantes podem até descobrir novos corpos celestes.

O website Galaxy Zoo, criado pelo astrofísico Chris Lintott, da Universidade de Oxford, na Grã-Bretanha, utiliza a ajuda de internautas para classificar galáxias.


Qualquer internauta pode participar (Foto: Reprodução/BBC)

Nele, qualquer pessoa pode ajudar a catalogar um milhão de fotos de galáxias de acordo com sua forma, e até 'descobrir' novos corpos celestes nas imagens.

BBC

segunda-feira, 16 de fevereiro de 2009

Guardare la Luna, da Galileo



La parola Luna – spiega il linguista Manlio Cortellazzo, morto a novant’anni una settimana fa, nel suo notissimo Dizionario etimologico edito da Zanichelli – deriva dalla radice indoeuropea Leuk - splendere. Le parole luce e Luna rimandano dunque l’una all’altra come in una specie di tautologia. Eppure, primo paradosso, la Luna non ha luce. E’ buia, anzi nera come la lavagna o, nelle regioni più chiare, grigia come il cemento. Ci sembra bianca solo per una sorprendente illusione percettiva. Nel 1929 lo psicologo della Gestalt Adhémar Gerb ideò l’esperimento che spiega l’ingannevole colore della Luna. In una stanza semibuia sospese un disco nero e lo investì con il fascio di luce di un faro nascosto all’occhio dell’osservatore. In queste condizioni, con la stanza in penombra, il disco nero appariva bianco, e perfino luminoso aumentando la luminosità del faro.

Riflettanza (la capacità di un corpo di riflettere la luce) e luminanza (l’intensità della luce riflessa) sono cose ben diverse: un corpo può apparire bianco quando ha la massima luminanza nel nostro campo visivo, si tratti di un disco nero in una stanza semibuia o della Luna sullo sfondo del cielo notturno. L’ombra curva della Terra che durante le eclissi totali avanza sulla Luna piena e la inghiotte è ancora inquietante anche per l’uomo moderno perché mette a nudo un insospettato meccanismo della percezione visiva.

La luce della Luna è – lo sappiamo fin dalle scuole primarie – luce riflessa. La Luna è per la Terra uno specchio del Sole. Specchio a geometria variabile, dalla falce più esile all’assorta rotondità del plenilunio. C’è, in questo specchio spaziale, un altro fenomeno curioso oltre a quello smascherato da Gerb. Nella fase crescente e calante, la Luna diventa un doppio specchio: la luce che ci rimanda è in parte quella riflessa dalla Terra. Un ping-pong ricco di significati simbolici che ha dietro di sé una storia interessante.

Tutti l’abbiamo osservato: quando la Luna è una falce, spesso si intravede anche il resto del suo disco. Mentre la falce, per l’abbagliamento dovuto alla sua luminosità, sembra dilatata, il disco ancora in ombra ci appare più piccolo e debolmente rischiarato da un crepuscolo grigio, color cenere. “Luce cinerea”, infatti, è il nome del fenomeno. Pur attenuandosi di sera in sera, questo fioco chiarore dura fino alla vigilia del primo quarto, per poi ricomparire nella fase calante poco dopo l’ultimo quarto. Se si osserva con il telescopio, nella penombra della luce cinerea riusciremo a indovinare il contorno delle “terre” e dei “mari” e alcuni punti più luminosi, come i crateri Aristarchus, Tycho e Kepler.

La luce cinerea altro non è che il “chiaro di Terra”, circostanza da non trascurare in vista di future passeggiate romantiche tra i crateri lunari. Le fasi sono infatti reciproche – altro fatto elementare ma non subito intuitivo. Dunque, quando la Luna è prossima al novilunio, rispetto ad essa la Terra risulta quasi “piena”.

Grazie all’atmosfera e al candore delle nuvole, il nostro pianeta è uno specchio abbastanza efficiente: riflette il 38 per cento della luce che riceve, contro il 7 per cento della Luna. Si può calcolare che la “Terra piena” risulta per un osservatore lunare 80 volte più luminosa della Luna piena. Una piccola percentuale di questa luce viene a sua volta rimandata dalla Luna fino a noi. Ed è appunto quella che chiamiamo luce cinerea. Simmetricamente, un osservatore che si trovasse sulla Luna, quando la Terra appare in falce potrebbe scorgere la parte in ombra della Terra lievemente illuminata dal chiaro di Luna.

Questa spiegazione è molto semplice ma non è altrettanto immediata. Fino a pochi secoli fa della luce cinerea si sono date interpretazioni fantasiose: chi affermava che la Luna brilla anche debolmente di luce propria, chi sosteneva che essa è lievemente trasparente (traslucida), e quindi lascia filtrare da parte a parte un po’ di luce solare; altri ancora supposero che la sua superficie fosse fosforescente o che riflettesse la luce delle stelle. Tycho Brahe, maestro di Keplero e anello di congiunzione tra l’astronomia antica e moderna, addirittura spiegò la luce cinerea come un riflesso dello splendore di Venere (in effetti sulle Ande, dove il cielo è molto buio e l'aria tersa, questo pianeta è abbastanza luminoso da proiettare ombre).

A parte alcune felici intuizioni degli astronomi rinascimentali Regiomontanus e di Maestlin, il primo a capire la vera natura della luce cinerea fu Leonardo da Vinci. Occorre però attendere Galileo per averne una spiegazione circostanziata, prima nel “Sidereus Nuncius” (1610) e poi nel “Dialogo sopra i massimi sistemi del mondo” (1632). L'argomentazione galileiana è così precisa ed elegante che vale la pena di riportarla.

“...se voi diligentemente andrete osservando – Galileo fa dire a Salviati nel Dialogo dei massimi sistemi – vedrete sensatamente che, si come la Luna, quando è sottilmente falcata, pochissimo illumina la Terra, e secondoché in lei vien crescendo la parte illuminata dal Sole, cresce parimente lo splendore a noi, che da quella vienci riflessa; così la Luna mentre è sottilmente falcata e che, per esser tra il Sole e la Terra, scuopre grandissima parte dell'emisfero terreno illuminato; si mostra assai chiara, e discostandosi dal Sole e venendo verso la quadratura, si vede tal lume andar languendo, ed oltre la quadratura si vede assai debile, perché va sempre perdendo della vista della parte luminosa della Terra: e pur dovrebbe accadere il contrario quando tal lume fosse o comunicatole dalle stelle, perché allora la possiamo vedere nella profonda notte e nell'ambiente molto tenebroso”.

Magnifica lezione di astronomia ma anche di capacità divulgativa che Galileo ci dà e che vale la pena di apprezzare in questo “Anno Internazionale dell’Astronomia” che le Nazioni Unite hanno proclamato in ricordo delle sue prime osservazioni della Luna al cannocchiale, dell’autunno di quattrocento anni fa.

Piero Bianucci
La Stampa

sexta-feira, 13 de fevereiro de 2009

Cientistas tentam determinar ameaça ligada a colisão de satélites

Os cientistas estão acompanhando com grande atenção os destroços orbitais que surgiram quando dois satélites de comunicação, um americano e um russo, colidiram centenas de quilômetros acima da Terra. De acordo com a Nasa, deve levar semanas até que a magnitude da pancada seja conhecida e as possíveis ameaças contra outros satélites, ou mesmo contra o Telescópio Espacial Hubble, sejam determinadas.


Concepção artística mostra como era o satélite americano antes da pancada (Foto: AP/Nasa)

Segundo a agência espacial americana, trata-se do primeiro impacto de alta velocidade entre dois satélites intactos. De acordo com a Nasa, os riscos para a Estação Espacial Internacional e seus astronautas é baixo, porque ela orbita a Terra mais de 400 km abaixo do local da colisão. A Roscosmos, agência espacial russa, concorda. Também não deve haver perigo para o lançamento do ônibus espacial no próximo dia 22, mas isso terá de ser reavaliado nos próximos dias.

De acordo com Nicholas Johnson, especialista em lixo espacial do Centro Espacial Houston, o risco de danos é maior para o Telescópio Espacial Hubble e para os satélites de observação da Terra, que estão numa órbita mais alta e mais próxima do campo de destroços.

A colisão envolveu um satélite comercial americano Iridium, lançado em 1997, e um satélite russo colocado em órbita em 1993, que aparentemente não estava mais funcionando e tinha ficado fora de controle. Ninguém tem idéia de quantos pedaços sobraram da batida -- podem ficar na casa das dezenas ou das centenas. A estimativa dos pesquisadores é de que existem cerca de 17 mil pedaços de destroços de origem tecnológica girando em torno da Terra hoje. A situação é tão séria que esses cacos são considerados hoje a pior ameaça aos vôos dos ônibus espaciais, e a Nasa diz esperar que o problema se torne cada vez mais sério nas próximas décadas.


Marcia Dunn - Da Associated Press

Europeus fazem simulação de 'tráfego intenso' de satélites no espaço

Cerca de 12 mil objetos giram ao redor do planeta atualmente.Imagens da ESA (Agência Espacial Européia) ajudam a entender colisão.
As imagens impressionam. São parte de uma simulação da ESA (Agência Espacial Européia) para mostrar onde estão os mais de 12 mil satélites artificiais da Terra, colocados em órbita por foguetes nos últimos 50 anos. Olhando para elas, fica mais fácil entender como, apesar de todo o esforço de rastreio feito por agências espaciais ao redor do mundo, dois satélites, um russo e um americano, colidiram no espaço, sobre a Sibéria.


Imagem da Agência Espacial Européia mostra como é o 'congestionamento' de satélites em órbita (Foto: ESA/AFP)

Nas imagens, há um exagero, claro: os satélites na verdade são bem menores do que parecem na simulação, em comparação com o tamanho da Terra. Por isso, ao tirar fotos de nosso planeta, as sondas espaciais não revelam a montanha de metal, lixo e painéis fotovoltaicos que gira o tempo todo sobre nossas cabeças. Ainda assim, está tudo lá. As preocupações de segurança são maiores para missões tripuladas. Em caso de uma colisão de algum desses satélites com a Estação Espacial Internacional, é improvável que os tripulantes do complexo orbital pudessem sobreviver. Daí a necessidade de monitorar de perto tudo que é colocado em órbita da Terra.


Em órbitas mais distantes, o tráfego também é intenso (Foto: ESA/AFP)
G1

Imagem revela detalhes de ninho revoltoso de estrelas gigantes

Nebulosa a 7.500 anos-luz é lar da maior estrela da galáxia, Eta Carina.Ventos estelares poderosos agitam gases e poeira nos arredores.


Imagem mostra detalhes da nebulosa Carina, lar da estrela Eta Carina, um astro prestes a se tornar uma hipernova (Foto: ESO)

Imagem produzida por pesquisadores do Observatório Europeu do Sul (ESO), localizado no Chile, revelam detalhes incríveis da nebulosa Carina. Localizada a cerca de 7.500 anos-luz da Terra, ela é um famoso ninho de estrelas de grande porte. Entre suas habitantes ilustres está Eta Carina, uma estrela binária gigante que, nos próximos milhares de anos, deve explodir numa potente hipernova. Ela é a estrela mais maciça conhecida hoje na Via Láctea.

G1

quinta-feira, 12 de fevereiro de 2009

Encontro Nacional de Astronomia e 1º Encontro Latino-Americano de Astronomia

 
Olá!

Gostaríamos de informar que já estão abertas as inscrições para o 12º Encontro Nacional de Astronomia e 1º Encontro Latino-Americano de Astronomia, a serem realizados na cidade de Londrina, Paraná, nos dia 31 de outubro e 1º de novembro.

Pedimos a colaboração de todos na divulgação do evento, assim como contamos com sua participação!

Para maiores informações, acesse o site http://web.sercomtel.com.br/enast.

Em caso de dúvidas, entre em contato conosco pelo e-mail 12enast@gmail.com

Um grande abraço

Miguel F. Moreno 
GEDAL / MCTL
Comitê de Coordenação do 12º ENAST / 1º ELAST
Acesso o site do encontro: http://web.sercomtel.com.br/enast

quarta-feira, 11 de fevereiro de 2009

Notti con Lulin, l'imprevedibile


Scoperta da un ragazzo cinese, la cometa verde è lo show del momento

OSSERVATORIO DI PINO TORINESE - INAFL'osservazione del cielo riserva sempre sorprese, specialmente ai principianti. È il caso di un giovane cinese che, deluso dall'esperienza passata 13 anni fa, si è rifatto nel 2007, scoprendo una cometa dall'aspetto e dal colore del tutto particolari. Nel 1996 Quanzhi Ye aveva 7 anni e, osservando il cielo con il suo piccolo telescopio, si imbatté su un oggetto dall'aspetto nebulare con una coda appariscente. Entusiasta, corse dai genitori, annunciando di aver «scoperto» una cometa, ma la delusione prese il sopravvento quando gli fu detto che la cometa era già stata scoperta l'anno prima dagli astrofili americani Alan Hale e Thomas Bopp. La cometa, una delle più brillanti del XX secolo, fu quindi battezzata Hale-Bopp.Ma questa disillusione giovanile è stata ripagata nel luglio 2007, quando Quanzhi Ye, ormai diciannovenne e studente di meteorologia dell'Università Sun Yat-sen di Guangzhou, analizzando le immagini riprese qualche notte prima dall'osservatorio di Lulin (Taiwan), notò un puntino luminoso non riportato nei cataloghi stellari. Non si trattava di una stella, ma di una cometa e stavolta Quanzhi Ye è stato il primo a individuarla. Per la verità, in un primo momento, l'oggetto è stato confuso con un asteroide, ma una settimana dopo l'osservatorio di Table Mountain, California, rilevò attorno all’oggetto una tenue chioma: alla cometa è stata assegnata la sigla C/2007 N3, battezzandola Lulin.Dalla fine del 2008, avvicinandosi al Sole, Lulin ha aumentato la sua luminosità e, quando nella notte tra il 23 e 24 febbraio transiterà alla minima distanza dalla Terra (poco più di 60 milioni di km), si prevede che raggiungerà il massimo di brillantezza. In condizioni di cielo buone potrà essere vista anche a occhio nudo, ma con un binocolo lo spettacolo sarà assicurato. Quella notte la coda dovrebbe avere una lunghezza apparente pari a 8 volte il diametro della Luna piena.L'orbita della Lulin è allungata e proviene dalla Nube di Oort, l'inviluppo di miliardi di corpi ghiacciati che avvolge il Sistema Solare interno e il cui raggio si pensa possa spingersi fino a 100 mila volte la distanza Terra-Sole. Questi oggetti, che orbitano attorno al Sole, possono subire delle perturbazioni dal passaggio ravvicinato di una stella o dalle forze mareali galattiche ed essere spinti verso le regioni più interne del sistema planetario. È probabile, quindi, che sia la prima volta che la cometa si avvicina così tanto al Sole. Se così fosse, è difficile prevedere la sua risposta al riscaldamento solare e potrebbe aumentare di luminosità in modo imprevedibile.I nuclei delle comete, in generale, hanno dimensioni dell'ordine della decina di km e densità molto basse (inferiori a quella dell'acqua): sono costituiti da un miscuglio di ghiacci e polveri, vere e proprie «palle di neve sporche» - come le definì Fred Whipple negli Anni 50 - e ogni volta che passano in prossimità del Sole perdono parte dei ghiacci a causa della loro sublimazione. I gas così prodotti, insieme con le polveri, formano un’estesa atmosfera - la chioma - che, sotto l'effetto della radiazione e del vento solare si allunga, formando la coda. A ogni passaggio al perielio, quindi, il nucleo cometario si «consuma» e sulla superficie si forma una crosta scura, costituita da materiale non volatile (polveri e detriti rocciosi) che assorbe il calore solare trasmesso nelle parti interne del nucleo. Il calore fa sublimare i ghiacci sotto la crosta e all'aumentare della pressione dei gas possono formarsi delle crepe, da cui questi fuoriescono sotto forma di getti. Nel caso di una cometa «nuova» la sublimazione dei ghiacci, essendo la crosta superficiale praticamente assente, potrebbe essere più intensa e rendere quindi la cometa più luminosa.Fare previsioni sull'andamento della luminosità, comunque, è sempre aleatorio. Ma Lulin possiede due caratteristiche particolari. La prima è il colore verdastro della chioma (del diametro di 150 mila km), dovuto alla luce emessa dalle molecole del cianogeno (un gas velenoso) e del carbonio biatomico, a seguito dell'eccitazione prodotta dalla radiazione ultravioletta solare. L'altra peculiarità è la presenza dell’«anticoda» e che deriva da un fenomeno di natura prospettica dovuto alle polveri emesse dal nucleo: queste, contribuendo a formare la coda per la pressione della radiazione solare, si distribuiscono sul piano orbitale della cometa. Dopo il passaggio al perielio la coda di polvere diviene più ampia, assumendo la tipica forma a ventaglio ed è allora che, se la Terra si trova in posizione favorevole, si può osservare l'anticoda.L'illusione è di vedere una componente della coda diretta in direzione opposta a quella principale, ma si tratta di una parte della coda normale, osservata sotto una particolare prospettiva.

Chi è Di Martino Astronomo

RUOLO: E’ RICERCATORE ALL’OSSERVATORIO DI PINO TORINESERICERCHE: CARATTERISTICHE DI ASTEROIDI E METEORITI IL SITO: HTTP://WWW.OATO.INAF.IT/ INDEX.PHP

Mario di Martino
La Stampa

quinta-feira, 5 de fevereiro de 2009

Cientista estima que exista vida inteligente em 38 mil planetas


Descobertas de planetas distantes ajuda em novos cálculos sobre existência de vida em outros pontos do universo.

Há civilizações inteligentes fora da Terra e elas poderiam estar presentes em até quase 40 mil planetas, segundo novos cálculos feitos por Duncan Forgan, um astrofísico da Universidade de Edimburgo, na Escócia.

A descoberta de mais de 330 planetas fora de nosso sistema solar nos últimos anos, ajudou a redefinir o provável número de planetas habitados por alguma forma de vida, segundo um artigo de Forgan publicado na revista especializada "International Journal of Astrobiology". As atuais pesquisas estimam que haja pelo menos 361 civilizações inteligentes em nossa galáxia, e possivelmente 38 mil fora dela. Mesmo que haja quase 40 mil planetas com vida, no entanto, é muito pouco provável que seja estabelecido qualquer contato com vida alienígena.Pesquisadores apresentam estimativas de vida inteligente fora da Terra com frequência, mas é um processo quase que de adivinhação - estimativas recentes variam entre um milhão e menos de um planeta com alguma forma de vida."É um processo para quantificar nossa ignorância", disse Forgan.Em seu artigo, Forgan conta que criou uma simulação de uma galáxia parecida com a nossa, permitindo que ela desenvolva sistemas solares baseados no que se conhece a partir da existência dos planetas fora do nosso sistema solar - os chamados exoplanetas.

Esses mundos alienígenas simulados foram então submetidos a três cenários diferentes.

O primeiro cenário parte da premissa de que o surgimento da vida é difícil, mas sua evolução é fácil. Neste caso, haveria 361 civilizações inteligentes na galáxia.

O segundo parte do princípio de que a vida pode surgir facilmente, mas sua evolução para vida inteligente seria difícil. Nessas condições, a estimativa é de que haveria 31.513 outros planetas com alguma forma de vida.

O terceiro caso examina a possibilidade de que a vida poderia ter passado de um planeta para outro durante colisões de asteroides - uma teoria popular de como a vida surgiu na Terra.

Neste caso, a estimativa é de que haveria 37.964 civilizações inteligentes.

Se, por um lado, a descoberta de novos planetas distantes e desconhecidos pode ajudar em uma estimativa mais precisa sobre o número de planetas semelhantes à Terra, algumas variáveis nesses cálculos continuarão sendo meras suposições.Por exemplo, o tempo entre a formação de um planeta e o surgimento das primeiras formas de vida, ou deste momento até a existência de vida inteligente, são grandes variáveis em uma suposição geral.Nesses casos, afirma Forgan, teremos que continuar partindo do princípio de que a Terra não é uma exceção."É importante nos darmos conta de que o quadro que construímos ainda está incompleto", disse o astrofísico."Mesmo que existam formas de vida alienígenas, nós não necessariamente conseguiremos fazer contato com elas, e não temos nenhuma ideia de sua forma.""A vida em outros planetas pode ser tão variada como na Terra e não podemos prever como são as formas de vida inteligente de outros planetas, ou como elas se comportam", conclui.

BBC

Telescópio Espacial Hubble clica galáxia espiral 'esquisitona'

O Telescópio Espacial Hubble acaba de obter uma nova e espetacular imagem de uma estranha galáxia espiral, a NGC 4921, que fica na constelação da Cabeleira de Berenice, a cerca de 320 milhões de anos-luz da Terra. A NGC 4921 é conhecida como "espiral anêmica" por causa da formação relativamente fraca de estrelas em seus braços.



Galáxia foi clicada por câmera do Hubble (Foto: NASA, ESA, K. Cook -- Lawrence Livermore National Laboratory, EUA )

Globo on line

quarta-feira, 4 de fevereiro de 2009

Satélite detecta menor planeta já visto fora do Sistema Solar

Concepção artística de planeta passando à frente da estrela; na porção inferior, gráfico mostra como a detecção seria feita, por conta da redução momentanea de brilho estelar (Foto: CNES)

Cientistas europeus acabam de anunciar a descoberta do menor planeta já descoberto fora do Sistema Solar. Ele é rochoso e tem menos de duas vezes o diâmetro da Terra. Mas é bom não se animar; muito próximo de sua estrela mãe, ele completa um ano a cada 20 horas e experimenta temperaturas altíssimas em sua superfície. De toda forma, a busca por astros cada vez mais parecidos com a Terra começa a esquentar, graças aos trabalhos do satélite franco-europeu Corot. Projetado pela agência espacial francesa (CNES), o projeto, que conta também com participação brasileira, é basicamente um telescópio espacial da alta sensibilidade, que consegue medir pequenas variações no brilho da estrela. Dependendo do padrão de variação, o fenômeno pode denunciar a ocorrência de um "estelemoto" (um terremoto estelar) ou a passagem de um planeta à frente da estrela (como representado na imagem acima).

Foi assim que o Corot detectou o novo astro, designado COROT-Exo-7b. Sua temperatura local na superfície deve ficar entre 1.000 e 1.500 graus Celsius. Sua composição ainda não é certa. Ele pode ser majoritariamente composto por água (ou, com esse calor todo, vapor d'água), ou pode ser majoritariamente rochoso, como a Terra. Só que uma Terra no lugar errado do sistema planetário -- muito perto da estrela, de forma que a superfície passe o tempo todo como lava derretida. Em ambos os casos, é um cenário diferente de tudo que pode ser encontrado em nosso próprio Sistema Solar. "Encontrar um planeta pequeno assim não foi uma surpresa completa", disse, em nota, Daniel Rouan, pesquisador do Observatório de Paris Lesia e coordenador do projeto. "O COROT-Exo-7b pertence a uma classe de objetos cuja existência já foi prevista há um bom tempo. O Corot foi projetado exatamente na esperança de encontrar alguns desses objetos."

Globo on line

Principais constelações de fevereiro

 

Principais constelações de fevereiro

roteiro de observação

 

O céu, este mês, é característico do verão. Dominando a região mais alta do céu, notamos Orion, o caçador Órion (Ori), constelação símbolo da estação, onde brilham, bem no centro, as Três Marias. Ao sul de Orion estão Lepus, a Lebre (Lep) e Columba, a Pomba (Col). De Orion em direção ao noroeste vemos Taurus, o Touro (Tau), com seus dois aglomerados abertos de estrelas: Híades e Plêiades. Ao norte de Taurus situa-se Auriga, o Cocheiro (Aur). Perseus, o herói Perseu (Per), formada por estrelas de fraco brilho encontra-se junto ao horizonte noroeste.

Ao norte, à meia altura, destaca-se Gemini, os gêmeos (Gem). Para os lados do noroeste, vemos Aries, o Carneiro (Ari) e a pequenina constelação de Triangulum, o Triângulo (Tri). A nordeste destacam-se as constelações de Cancer, o Caranguejo (Cnc) e, junto ao horizonte, Leo (o Leão), constelação símbolo da estação do outono.

De Orion em direção ao sudeste, avistamos Canis Major (CMa), o Cão Maior, um dos cães de caça de Orion . A leste de Orion estão Monoceros, o Unicórnio (Mon), e Canis Minor (CMi), o Cão Menor, o outro cão de caça do gigante caçador.

A oeste de Orion, à meia altura, encontra-se Cetus (Cet), a Baleia. A sudeste de Cetus avistamos Eridanus, o rio Eridano (Eri), grande constelação que se estende das proximidades de Orion em direção ao sul. Phœnix, a Fênix (Phe), Hydrus, a Hidra Macho (Hyi), e Tucana, o Tucano (Tuc), estão para os lados do sul junto a Eridanus.

A sudeste, altas no céu, vemos as constelações de Carina, a Quilha do Navio (Car), Puppis, a Popa do navio (Pup), e Vela, as Velas da embarcação (Vel). Volans, o Peixe Voador (Vol), Dorado, o Dourado (Dor), e Reticulum, o Retículo (Ret), estão a oeste de Carina e são formadas por estrelas de fraco brilho aparente. Próximas ao horizonte sul-sudeste encontram-se Musca, a Mosca (Mus), Crux, o Cruzeiro do Sul (Cru) e parte da constelação de Centaurus (cen), o Centauro.

Mais para os lados do sul estão Chamæleon (Cha), o Camaleão, Apus (Aps), a Ave do Paraíso e Octans (Oct), o Oitante, onde encontra-se a estrela polar do sul.

A leste vemos boa parte da constelação de Hydra, a Hidra Fêmea (Hya). Junto à Hydra estão Sextans (Sex), o Sextante, e o inconfundível trapézio de Corvus (Crv), o Corvo.

resumo extraído de  "Estrelas e Constelações - Guia Prático de Observação"

de autoria de Paulo G. Varella e Regina A. Atulim

 

OBSERVAÇÕES:

bullet

O mapa assinala o aspecto do céu visto ao longo deste mês, nos seguintes horários: início do mês às 21h 20min; meio do mês às 20h 40min; final do mês às 20h 00min. Junto ao círculo que delimita o mapa (e que representa o horizonte do observador) estão as direções dos quatro pontos cardeais e dos quatro colaterais, que devem estar orientados para os seus correspondentes na natureza; o centro do círculo é o Zênite, ponto do céu diretamente acima da cabeça do observador.

bullet

Os instantes fornecidos são para o fuso horário de Brasília.

 

FONTE: Observatório Céu Austral

Visibilidade dos planetas em Fevereiro

MERCÚRIO

 

visibilidade - visível a partir das 4h 30min, no início do mês, das 4h 15min em meados de fevereiro e das 4h 40min, no final do período, a és-sudeste (ESE).

movimentação - em Sagittarius (o Sagitário) até o dia 15, quando ingressa em Capricornus (o Capricórnio).

brilho - m = + 0,6 no dia 1; m = 0,0 no dia 15 e m = - 0,1 em 28 de fevereiro.

condições de observação – boas, ao longo de todo o mês.

coloração - branca.

 

VÊNUS

 

visibilidadevisto ao anoitecer a oés-sudoeste (OSO), à meia altura em relação ao horizonte, no início do mês e próximo ao horizonte, no final do período.

movimentação - em Pisces (os Peixes).

brilho - intenso, com m = - 4,7 no início do mês e m = - 4,8 no final do período.

condições de observação - boas, ao longo de todo o mês.

coloração - levemente azulada.

 

 MARTE

 

visibilidadevisível à partir das 4h 50min, a és-sudeste (ESE), muito próximo ao horizonte.

movimentação - em Sagittarius (o Sagitário) até o dia 4 quando adentra em Capricornus (o Capricórnio).

brilho - praticamente estável, com sua magnitude aparente variando de m = + 1,3 no início do mês a m = + 1,2 no final do período.

condições de observação - ruins , durante todo o mês.

coloração - avermelhada.

 

 JÚPITER

 

visibilidade - observado a partir do dia 7, pouco antes do nascer do Sol, a és-sudeste (ESE). No final de fevereiro pode ser visto a partir das 4h 15min, na mesma direção do horizonte.

movimentação - em Capricornus (o Capricórnio).

brilhoapresenta um pequeno aumento, com sua magnitude aparente variando de m = - 1,9 a m = - 2,0.

condições de observação - não são muito boas, durante todo o mês.

coloração - branca.

 

 SATURNO

 

visibilidade - visível a partir das 21h 10min no início do mês, das 20h 10min em meados de fevereiro e das 19h 20min no final do período, a Leste (E).

movimentação - em Leo (o Leão).

brilho – apresenta um aumento ao longo do período, com sua magnitude aparente variando de m = + 0,7, no início do mês, a m = + 0,5, no final do mês.

condições de observação - boas ao longo de todo o mês.

coloração - amarelada.

 

 URANO

 

atenção - astro observável, preferencialmente, por meio de instrumentos ópticos, com diâmetros superiores a 50mm.

visibilidade - observado ao anoitecer a oeste (O), próximo ao horizonte. A partir do dia 20, torna-se um astro de difícil observação por sua aparente proximidade ao Sol.

movimentação - em Aquarius (o Aquário), a leste de Phi Aquarii (m = + 4,4).

brilho - estável ao longo do mês: m = +5,9.

condições de observação - não são boas, durante todo o período.

coloração - levemente esverdeada.

 

 NETUNO

 

atenção - astro visto por meio de instrumentos ópticos. Recomenda-se, para uma melhor observação, que o diâmetro do telescópio seja superior a 110mm.

visibilidade - astro de difícil observação por sua aparente proximidade ao Sol, ao longo de todo o mês. Reaparece no final de fevereiro a leste (E), pouco antes do nascer do Sol, muito próximo ao horizonte.

movimentação - em Capricornus (o Capricórnio), nas proximidades de Nashira (Gamma Capricorni - m = + 3,8).

brilho - estável ao longo do mês: m = +8,0.

condições de observação - ruins, durante todo o período.

coloração - levemente azulada.

Destaques do mês de Fevereiro

3 de fevereiro - terça-feira:

Bela configuração entre a Lua e o aglomerado estelar aberto das Plêiades (M 45), situado na constelação de Taurus (o Touro), vista ao anoitecer ao norte (N). Por volta das 23h, a Lua e o aglomerado estão bem próximos, aparentemente. (olhe em direção ao horizonte oés-noroeste - ONO). Observe a olho nu ou por binóculo.

5 de fevereiro - quinta-feira:

Bela configuração entre a Lua e a estrela Elnath (Beta Tauri), situada um pouco a oeste da Lua, vista a nor-nordeste (NNE), ao anoitecer. Observe a olho nu ou por binóculo.

9 de fevereiro - segunda-feira:

Bela configuração entre a Lua e a estrela Regulus (Alpha Leonis), vista a partir daS 19h 30min, a és-nordeste (ENE). À medida que as horas da noite e da madrugada avançam, os dois astros se aproximam, aparentemente. Observe a olho nu ou por binóculo.

11 de fevereiro - quarta-feira:

Bela configuração entre a Lua e o planeta Saturno (Saturno está ao norte da Lua), vista a partir das 20h 30min, a leste (E). Observe a olho nu ou por binóculo.

12 de fevereiro - quinta-feira:

Conjunção de Netuno com o Sol. Neste dia, os dois astros nascem e se põem praticamente ao mesmo tempo.

13 de fevereiro - sexta-feira:

Bela configuração entre a Lua e a estrela Spica (Alpha Virginis), vista a leste (E), a partir das 21h 45min. Observe a olho nu ou por por binóculo.

13 de fevereiro - sexta-feira:

Elongação máxima oeste de Mercúrio, vista ao amanhecer. Neste dia, o planeta encontra-se a 26º a oeste do Sol e é a melhor época para observarmos o astro no céu. Observe a olho nu, por binóculo ou por telescópio.

15 a 18 de fevereiro - domingo a quarta-feira:

Belíssima configuração entre os planetas Marte e Júpiter, vista a és-sudeste (ESE), a partir das 4h 50min. Observe a olho nu, por binóculo ou por telescópio.

16 de fevereiro - segunda-feira:

Observa a Lua e as estrelas que formam a cabeça de Scorpius (o Escorpião), configuração vista a és-sudeste (ESE), a partir das 23h 45min. Observe a olho nu ou por binóculo.

17 para 18 de fevereiro - terça para quarta-feira:

Observa Antares (Alpha Scorpii) um pouco a oeste da Lua, a partir da 0h 25min, a és-sudeste (ESE). Observe a olho nu ou por binóculo.

23 de fevereiro - segunda-feira:

Belíssima configuração proporcionada pelos planetas Mercúrio, Marte e Júpiter e a Lua, vista a és-sudeste (ESE), a partir das 5h. Observe a olho nu, por binóculo ou por telescópio. IMPERDÍVEL !!

24 de fevereiro - terça-feira:

Conjunção dos planetas Mercúrio e Júpiter, vista a és-sudeste (ESE), a partir das 4h 30min. Observe a olho nu, por binóculo ou por telescópio. IMPERDÍVEL !!

27 de fevereiro - sexta-feira:

Bela configuração entre a Lua e o planeta Vênus, vista ao anoitecer, a oés-noroeste (ONO). Observe a olho nu, por binóculo ou por telescópio.

1 a 4 de março - domingo a quarta-feira:

Belíssima configuração entre os planetas Marte e Mercúrio, vista a és-sudeste (ESE), a partir das 4h 50min. Observe a olho nu, por binóculo ou por telescópio. IMPERDÍVEL !!

 

 

FONTE : Observatório Céu Austral

Chuva de Meteoros do Mês de Fevereiro

Chuvas de meteoros em fevereiro

Em Fevereiro há quatro interessantes ocorrências de meteoros, todas na primeira quinzena do mês.

1) Em 2 de fevereiro ocorre o máximo da chuva dos Alpha-Carinídeos. O radiante (ponto do céu de onde parecem provir os meteoros) encontra-se em posição bastante favorável (nas proximidades da estrela Canopus - alpha da constelação da Carina), na posição: ascensão reta = 06h24min e declinação = -54graus. No início de fevereiro ele pode ser visto desde o início da noite, a sudeste. Os meteoros, observados no período de 25 de janeiro a 28 de fevereiro, são vistos na primeira metade da noite. São lentos, com inúmeros brilhantes, exibindo as mais variadas colorações.No dia 2, data do máximo, espera-se uma taxa horária de 11 meteoros.

2) 7 de fevereiro – máximo dos Alpha-Aurigídeos de Fevereiro – o radiante encontra-se na posição: ascensão reta = 05h56min e declinação = +43 graus, nas proximidades da estrela Capella (Alpha da constelação de Auriga). O período de ocorrência dos meteoros é de 15 de janeiro a 20 de fevereiro. O máximo ocorre entre os dias 6 e 9 de fevereiro, com uma predominância do dia 7, quando as taxas horárias são de 10 meteoros, todos lentos, freqüentemente brilhantes e geralmente acompanhados de bólidos. Durante o período de ocorrência, o radiante pode ser visto a nordeste, no início da noite. Por volta das 21h 30min, encontra-se sobre o meridiano celeste, pouco acima do horizonte norte e, em torno das 23h 30min, está a noroeste.

3) 8 de fevereiro – máximo dos Alpha-Centaurídeos - o radiante, situado na posição: ascensão reta = 14h00min e declinação = -59 graus apresenta-se em boas condições de observação em todo o território nacional e a chuva se destaca nesta época do ano para os observadores do hemisfério sul. Os meteoros exibem uma coloração predominantemente amarela, são rápidos e geralmente brilhantes com vários fireballs e inúmeros bólidos. A taxa horária é de 6 meteoros, podendo, eventualmente, atingir 10 meteoros. O período de ocorrência é de 28 de janeiro a 21 de fevereiro. Há a possibilidade desta chuva apresentar radiante duplo, tornando-a muito interessante para a observação. Na época de ocorrência máxima, a área do radiante pode ser vista a partir das 22h, a sudeste, até o amanhecer, quando está alto no céu, para os lados do sul.

4) 12 de fevereiro – máximo dos Omicron-Centaurídeos - O radiante encontra-se em uma posição favorável à observação, na posição: ascensão reta = 11h52min e declinação = -56 graus. Na época de ocorrência máxima, quando são esperados 10 meteoros por hora, o radiante pode ser visto a partir das 22h, a sudeste, até o amanhecer, quando está alto para os lados do sul. Os meteoros, vistos no período de 2 a 18 de fevereiro, são rápidos e amarelos. Deve-se ter cuidado para separar os meteoros desta chuva dos da Alpha-Centaurídea (descrita acima), pois as datas de máxima ocorrência são próximas bem como que os e os períodos de observação.

Fonte: Observatório Céu Austral

RedLIADA No. 456: Lea al final en: ¿Sabías qué? "Los primeros años del telescopio"

LIADA...50 años...
"Semper Observandum"

RedLIADA - La Red de Observadores
Liga Iberoamericana de Astronomía

Secciones
InfoLIADA-Observe-LaNoticia-AstroNoticias-
AstroNáutica-Efemérides-Cometas-Meteoros
Lea al final...¿Sabías que...?

Edición Electrónica No. 456 - Domingo 01 de Febrero de 2009
Coordinada por ALDA - Asociación Larense de Astronomía de Barquisimeto (VE)
y por la LIADA - Liga Iberoamericana de Astronomía (AR)

Editores Responsables:
Jesús Guerrero Ordáz (VE) y Jorge Coghlan (AR)
Visite las páginas
http://www.tayabeixo.org y http://www.liada.net

RedLIADA es distribuída a más de 9000 lectores de 50 Foros Iberoamericanos
de Astronomía desde el Observatorio CODE de Santa Fe (AR)
http://obscode.blogspot.com/

ASOCIESE a la LIADA. Infórmese en
http://www.liada.net/afilia.htm
 
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InfoLIADA
 
EVENTOS
 
XII° Convención Internacional de Astronomía de la LIADA
I° Congreso del Centro Astronómico y Cultural de
Villa Angela - Chaco - Argentina
17; 18 y 19 de Julio de 2009
 
La LIADA presente en los festejos del
"AIA-IYA 2009: Año Internacional de la Astronomía"
 
_"Expedición al Parque Pinguén Noxalá - Campo del Cielo - Meteorito Chaco
con posible Disertación del geólogo William Cassidy"
"40° Aniversario de Apolo XI"
"Sección Cohetería Civil: Lanzamientos de Cohetes"
"Simposio de Estrellas Dobles"
"Simposio de Estrellas Variables"
"Arqueoastronomía"
 
_________________________________________________

 
 LANZAMIENTO DEL AIA 2009 EN PARAGUAY
El Lanzamiento del Año Internacional Capítulo Py, se realizará en Concepción, Capital del Primer Departamento el viernes 6 de febrero, que se extenderá hasta el 8.
En la ocasión estará presente como invitado especial, el Presidente de la LIADA Prof. Dr. Raúl Podestá quién además de disertar,  hará lanzamientos de cohetes de uso civil.
Las actividades del AIA 2009 en Paraguay se extenderán durante todo el año, toda la información está en:
Contacto: Prof. Ing. Miguel A. Volpe Borgognon
mvolpe@cpia.org
Miembro del  Comité Científico  de la Liga Iberoamericana  de  Astronomía
____________________________________________
 
CAMPAMENTO NACIONAL DE ASTRONOMÍA – VENEZUELA.
20 – 22 febrero de 2009.
Aguada de San José. Estado Lara.
Interesados en participar, favor contactar a la directiva de ALDA.

Teléfonos y correos electrónicos en:
http://www.tayabeixo.org/contacto.htm
__________________________________________________
 
Tercer Simposio Iberoamericano de Cometas de la LIADA y el 5º IWCA
International Workshops on Cometary Astronomy

Anunciamos la realización de un evento internacional con la participación
del Presidente de LIADA e integrantes de la Sección Cometas de la LIADA
donde participarán los profesionales especialistas sobre el tema de los
cometas y astrónomos aficionados que nos representarán.

La LIADA a través de la Sección de Cometas en esta oportunidad co-organizan
junto a la Dirección del International Comet Quarterly (ICQ) de la Union
Astronómica Internacional (IAU) del Tercer Simposio Iberoamericano de
Cometas de la LIADA y el 5º IWCA International Workshops on Cometary
Astronomy el viernes 7 y el sábado 8 de agosto de 2009 en Rio de Janeiro,
Brasil

Toda la información en:
 
http://cometasliada.blogspot.com/2008/11/encuentro-internacional-de-observadores.html

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CURSOS LIADA 2009
A DISTANCIA CON ENTREGA DE CERTIFICADOS DE PARTICIPACION.

GRATUITOS
 
Curso sobre el Sistema Solar
Fecha límite para su inscripción: 31-01-09
 
Curso sobre Cosmología Básica
Fecha límite para su inscripción: 31-01-09
 
Curso sobre Cohetería Civil
Fecha límite para su inscripción: 31-01-09
 
NUEVOS CURSOS
 
Curso sobre Estrellas Variables
Fecha límite para su inscripción: 31-01-09
 
Curso sobre Estrellas Dobles
Fecha límite de Inscripción: 28-02-09
 
UNICAMENTE PARA SOCIOS ACTIVOS DE LA LIADA
 
Curso Básico de Astronomía 2009
Fecha límite para su inscripción: 31-01-09
 
Toda la información y requisitos en:
 
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OBSERVE ESTA SEMANA
 
SIMPLE VISTA:
Toda la semana:
- Venus en el cielo de la tarde (-4m,5).
- El martes 03, en la noche, la Luna en las Pléyades.

CON BINOCULARES:
Toda la semana:
- El cometa C/2007 N3 (Lulin) en 5m,7 transitando la constelación de Libra (visible en la madrugada).
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LA NOTICIA DE LA SEMANA.

LLUVIAS DE HIDROCARBUROS PODRÍAN CREAR NUEVOS LAGOS EN TITÁN.
29 de enero de 2009.
Recientes imágenes obtenidas gracias a los sucesivos sobrevuelos realizados por la sonda espacial Cassini les han permitido a los astrónomos detectar la presencia de nuevos lagos en la luna de Saturno, Titán. Extensos sistemas de nubes observados el año pasado y la presencia de nuevos lagos sugieren que verdaderos aguaceros de hidrocarburos están vinculados con los cambios observados en la superficie. El líquido fundamental en estos lagos es el metano.

Más información en:
http://spaceflightnow.com/news/n0901/29titanlakes/
http://www.universetoday.com/2009/01/29/hydrocarbon-downpours-could-be-creating-new-lakes-on-titan/
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LA PORTADA DE LA SEMANA.

La estrella AE Aurigae y la nebulosa de la estrella flameante.

Véala en:
http://www.tayabeixo.org/

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ASTRONOTICIAS.

COHETES DEL ARES I-X PASAN PRUEBA DE VUELO.
31 de enero de 2009.
Los cohetes impulsores del Ares I-X pasaron de manera satisfactoria la prueba de separación a plena escala a la que fueron sometidos en el centro de pruebas localizado en el estado de Utah.

Lo exitoso de los ensayos hace que los coordinadores del programa mantengan la fecha para la realización del primer despegue de prueba del programa Constelación, para mediados de este año.

Más información en:
http://www.universetoday.com/2009/01/31/ares-i-x-2009-test-flight-progress-pyrotechnic-stage-separation/

SONDA PARA FÍSICA SOLAR LANZADA CON ÉXITO.
30 de enero de 2009.
La Agencia Espacial Rusa lanzó de manera exitosa el pasado viernes 30 de enero, un observatorio solar para estudiar la conexión entre nuestra estrella y la Tierra, marcando la primera misión científica de envergadura de esta agencia en más de cuatro años.

La nave "Coronas Fotón" estará los próximos tres años orbitando la Tierra con una colección de instrumentos diseñados para medir las partículas energéticas producidas por los destellos solares, la atmósfera solar y la relación de la actividad solar con las tormentas magnéticas alrededor de la Tierra.

El lanzamiento se produjo desde el Cosmodromo de Plesetsk, al Norte de Rusia, y la sonda fue transportada por un cohete Tsyklon 3.

Más información en:
http://spaceflightnow.com/news/n0901/30tsyklon/

SPITZER MIDE TEMPERATURA VARIABLE DE UN PLANETA EXTRASOLAR.
30 de enero de 2009.
El planeta conocido como HD 80606b, es un gigante de gas que orbita una estrella a 200 años luz de la tierra. Su órbita extremadamente excéntrica alrededor de la estrella lo lleva de una distancia relativamente cómoda y aproximada a la órbita de la tierra, a candentes regiones mucho más cercanas que la órbita de Mercurio con respecto a nuestro Sol. Sensores infrarrojos a bordo del telescopio espacial Spitzer de la NASA midieron la temperatura del planeta mientras éste pasaba cerca de la estrella y se observó una onda de calor planetaria y subió de 800 a 1.500 grados Kelvin en solo seis horas.

"Es la primera vez que hemos detectado cambios en el clima en tiempo real en un planeta fuera de nuestro Sistema Solar", dijo Greg Laughlin del observatorio Lick, de la Universidad de California en Santa Cruz.

Más información en:
http://notesp.blogspot.com/
http://spaceflightnow.com/news/n0901/28planet/
http://www.sciencecodex.com/spectacular_heating_of_planet_observed

SPIRIT: ADEMAS DE PROBLEMAS DE MOVILIDAD, LE FALLA LA MEMORIA.
28 de enero de 2009.
La sonda robot Spirit, sobre la superficie de Marte, está agregando a sus problemas de movilidad, el de la falta de memoria. En sus casi 5 años de actividad en Marte, la sonda robot no grabó una serie de comandos enviados desde el sitio de control. El cruento clima marciano parece haberle afectado sensiblemente, en una jornada que ya pasa los 1.800 días marcianos.

Más información en:
http://spaceflightnow.com/news/n0901/28spirit/
http://www.universetoday.com/2009/01/28/spirit-rover-having-memory-mobility-problems/
http://notesp.blogspot.com/2009/01/el-robot-marciano-spirit-experimenta.html

CALENTAMIENTO GLOBAL PUEDE SER IRREVERSIBLE.
28 de enero de 2009.
Un nuevo estudio realizado por Panel Internacional sobre el Cambio Climático, IPCC (International Panel on Climate Change) y la Oficina Nacional Oceánica y Atmosférica, NOAA (National Oceanic and Atmopheric Association) expresa que a pesar de haberse frenado el incremento en las emisiones de complejos carbonados a la atmósfera, la temperatura del planeta podría mantenerse alta hasta el año 3000.

Más información en:
http://www.universetoday.com/2009/01/28/global-warming-may-be-irreversible/

WMAP DETECTA SEÑALES ANÓMALAS EN EL PLANO ECLÍPTICO.
27 enero de 2009.
Un grupo de científicos reporta el descubrimiento de señales anómalas en el plano eclíptico, captadas por la sonda WMAP en cinco años de trabajo. Los científicos evaluaron dos posibles candidatos de estas emisiones: Fuentes no descubiertas y emisiones de luz zodiacal.

Ambos candidatos parecen no explicar por sí solos estas emisiones. Lo que intriga a los astrónomos es que el patrón de radiación sólo podría ser explicado por un casi cuerpo negro con una distribución espacial similar a la luz zodiacal.

La sonda Planck, a ser lanzada en el futuro próximo, tendrá que explicar esta anomalía.

Más información en:
http://arxiv.org/abs/0901.4344

BUSCANDO COMETAS EN EL CINTURON PRINCIPAL USANDO EL TELESCOPIO CANADA-FRANCIA-HAWAI.
28 de Enero de 2009.
El Telescopio de Reconocimiento y Legado Canadá-Francia-Hawai, CFHT, ha sido usado por los astrónomos para la búsqueda de posibles cometas en el Cinturón Principal. En su primera serie de datos, 952 objetos separados con orbitas asteroidales dentro del Cinturón Principal fueron examinados utilizando una técnica de tres niveles. El primero, cada objeto fue comparado con estrellas de similar magnitud, para detectar la posible presencia de la coma. El segundo, los perfiles de brillo de cada objeto fueron comparados con tres estrellas de la misma magnitud, situadas en la imagen, para asegurarse de que cualquier perfil extendido no se deba a variaciones en la imagen y finalmente, el perfil de la estrella fue sustraído del perfil del asteroide y los residuales fueron comparados con el fondo de la imagen.

Ningún objeto en este estudio mostró evidencia de actividad cometaria. La segunda medición incluye 11.438 objetos en el Cinturón Principal, los cuales fueron examinados visualmente. En este estudio se encontró un objeto, hasta ahora un cometa desconocido. Su movimiento es consistente con un asteroide del Cinturón Principal, pero el arco observado es muy corto para obtener un definitivo calculo de su orbita.

Más información en:
http://arxiv.org/abs/0901.4511

UNA SÚPER TIERRA ORBITANDO A HD 7924.
28 de enero de 2009.
Un equipo de astrónomos informa el descubrimiento del primer planeta de baja masa que surge como resultado del programa Tierra NASA-UC. El planeta, una súper Tierra orbita a la estrella enana HD 7924, de espectro KO. Estudios de su órbita revelan que el planeta tiene una masa equivalente a 9,26 Tierras. Observaciones fotométricas realizadas con el telescopio automatizado APT (Automated Photometric Telescopes) no revelan pequeñas variaciones en la luz. HD 7924b es uno de los 8 planetas conocidos que poseen masas menores que 10 veces la de nuestra Tierra.

Más información en:
http://arxiv.org/abs/0901.4394

UNA ALTERACION EN LA FUERZA EN CENTAURO A*
28 de Enero de 2009.
Existe algo interesante en la dinámica de Centauro A*, una galaxia elíptica que se encuentra a 13 millones de años-luz. Este cuerpo es uno de los más activos y luminosos del espacio. En años recientes se captó lo que pasa en esta galaxia: Un supermasivo agujero negro en su núcleo. Chorros y lóbulos que emanan del agujero negro central han sido observados por primera vez, en longitudes de ondas submilimétricas, al usar el telescopio APEX (Atacama Pathfinder Experiment) en Chile.

APEX fue capaz de discernir los radio-lóbulos internos, situados al Norte y Sur del disco. Medidas de esta emisión, que ocurren cuando electrones de rápido movimiento en espiral alrededor de líneas de campo magnético, revelan que el material en el chorro está viajando aproximadamente a la mitad de la velocidad de la luz.

En la emisión de rayos X, se observa que los chorros emergen del centro de Centauro A* y de la parte inferior. El brillo de los lóbulos se debe a que en su expansión, colisionan con el gas circundante, creando ondas de choque.

Centauro A*, (también conocida como NGC 5128), es uno de nuestros vecinos mas cercanos, y se localiza en la constelación de Centauro. El supermasivo agujero negro es la fuente de poder: fuertes emisiones en radio y rayos X. En la imagen está un anillo de polvo que encierra a la gigante galaxia y los chorros de radio de rápido movimiento eyectados del centro de la galaxia. En luz submilimétrica, el brillo caliente del disco de polvo central también puede verse y la emisión de la fuente de radio central.

Más información en:
http://www.universetoday.com/2009/01/28/a-disturbance-in-the-force-in-centaurus-a/
http://astronomynow.com/090129BlackholeoutflowsfromCentaurusArevealed.html

CANDIDATOS A CUMULOS GLOBULARES EN NGC 891.
23 de Enero de 2009.
En imágenes tomadas por la Cámara para Estudios Avanzados, del Telescopio Espacial Hubble, se realizó un estudio de la galaxia NGC 891, para la posible detección de candidatos a cúmulos globulares. Esta galaxia ha sido largamente considerada por ser similar en tamaño y estructura a la Vía Láctea. Al encontrase en forma lateral a nuestra línea de vista, facilita el estudio de su reservorio en el halo.

Las imágenes intentan estudiar la población en el campo de estrellas del halo, lo suficiente para detectar débiles cúmulos globulares que podrían ser muy similares a los encontrados en nuestra Vía Láctea. Desde tres puntos, se han identificado un total de 43 candidatos, después de ser seleccionados los objetos morfológicamente, por magnitud y color.

Los 16 objetos de más alto rango se encuentran en una misma región del parámetro espacial ocupado por los cúmulos globulares en la Vía Láctea. Las conclusiones de este estudio, es que la población de cúmulos globulares en NGC 891 podría ser casi tan grande como en la Vía Láctea.

Más información en:
http://arxiv.org/abs/0901.3733

EL PRIMER MAPA DE LA LUNA.
21 de enero de 2009.
"El primer mapa lunar y no por Galileo". Aunque a Galileo se le atribuye el primer uso del telescopio para la astronomía, sin embargo no es él quien hace el primer dibujo de la Luna. Ese honor pertenece a Thomas Harriot, un inglés quien compró su primer telescopio poco después de la invención de éste en Holanda y elaboró el primer diagrama de la Luna. Esto ocurrió unos cuantos meses antes de Galileo, el 26 de julio de 1609.

Más información en:
http://www.takefreetime.com/2009/01/history-corrected-by-400-year-old-moon.html
 
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EFEMERIDES

LOS PLANETAS DURANTE LA SEMANA.
Tiempos en Hora Legal de Venezuela (HLV) y Tiempo Universal (UT).

Mercurio:
Se observa en las mañana, bajo en el horizonte Este. Se encuentra en la constelación de Sagitario. Su Salida ocurre a las 5:28 HLV (9:58 UT).

Venus:
Se observa en las noches, hacia el cielo del Oeste. Se encuentra en la constelación de Pisces (Peces). Su Puesta ocurre a las 21:44 HLV (2:14 UT).

Saturno:
Se observa en las noches y madrugadas, hacia el horizonte Este. Se encuentra en la constelación de Leo (León). Su Salida ocurre a las 21:05 HLV (1:35 UT).

EVENTOS DE LA SEMANA
(Del 02 al 08 de febrero de 2009)
Tiempos en Hora Legal de Venezuela (HLV) y Tiempo Universal (UT).

Lunes 02

02 – Luna en Cuarto Creciente. 23 UT.
02 – La sonda espacial Cassini realiza sobrevuelo distante a la luna Rea.
02 – 32 aniversario (1977) del incendio de la estación espacial soviética Salyut 4.

Martes 03
03 – Luna en las Pléyades. 11:00 p.m.
03 – 43 aniversario (1966) del alunizaje del Luna 9, primer alunizaje suave en la Luna.

Miércoles 04
04 – Lanzamiento del satélite NOAA-N Prime (NOAA-19) en el cohete Delta 2.
04 – Maniobra de ajuste orbital de la sonda Cassini (OTM-181).
04 – El asteroide 27 Euterpe en Oposición (8m,8).
04 – 42 aniversario (1967) del lanzamiento del Lunar Orbiter 3.
04 – 103 aniversario (1906) del nacimiento de Clyde Tombaugh, astrónomo estadounidense que descubrió al planeta Plutón.

Jueves 05
05 – La Luna en su posición más al Norte (27°).
05 – El cometa C/2008 Y1 (Boattini) en máximo acercamiento a la Tierra (1,653 AU).
05 – El cometa 67P/Churyumov-Gerasimenko en máximo acercamiento a la Tierra (1,669 AU).
05 – El cometa 11P/Tempel-Swift-LINEAR en máximo acercamiento a la Tierra (1,981 AU).
05 – 35 aniversario (1974) del sobrevuelo a Venus de la sonda Mariner 10.
05 - 42 aniversario (1967) del lanzamiento del Lunar Orbiter 3
05 – 46 aniversario (1963) de la primera medición de corrimiento al rojo a un quasar, realizado por Maarten Schmidt.

Viernes 06
06 – 18 aniversario (1991) del incendio al penetrar la atmósfera de la estación espacial soviética Salyut-7.
06 – 38 aniversario (1971) del primer golpe de golf en la Luna, dado por el astronauta Alan Shepherd, del Apolo 14.

Sábado 07
07 – Pólux 5,3° al Norte de la Luna. 17 UT.
07 – Luna en Perigeo. 19 UT.
07 – La sonda Cassini realiza sobrevuelo a la luna Titan.
07 – 25 aniversario (1984) de la primera caminata espacial usando la unidad de maniobras MMU (misión STS-41-B, astronautas Bruce McCandless y Robert Stewart).
07 – 30 aniversario (1979) del ingreso de Plutón dentro de la órbita de Neptuno, el primero desde su descubrimiento en 1930.
07 - 32 aniversario (1977) del lanzamiento de Soyuz 24 (URSS)
07 – 83 aniversario (1926) del nacimiento de Konstantin Feoktistov, cosmonauta soviético que formó parte del equipo de los programas Sputnik, Vostok, Voskhod y Soyuz. Desde el 2003, dirige el centro de control de misión del cosmodromo de Baikonur.
07 – 120 aniversario (1889) de la Astronomical Society of the Pacific.
07 – 185 aniversario (1824) del nacimiento de William Huggins, astrónomo inglés, pionero de la Espectroscopia.

Domingo 08
08 – El cometa 201P/LONEOS en máximo acercamiento a la Tierra (1,466 AU).
08 – 8 aniversario (2001) del descubrimiento del meteorito marciano SAU 094.
08 - 17 aniversario (1992) del sobrevuelo a Júpiter de la sonda espacial Ulises.
08 – 35 aniversario (1974) del retorno a Tierra de la primera tripulación de la estación espacial Skylab (84 días en el espacio).
08 - 181 aniversario (1828) del nacimiento de Julio Verne, escritor francés de ciencia ficción.
08 – 332 aniversario (1677) del nacimiento de Jacques Cassini, astrónomo francés, hijo de Giovanni Cassini, que publicó las primeras tablas de los satélites de Saturno (1716).
08 – 1598 aniversario (411) de Proclus Diadochus, matemático y astrónomo griego que describió como medir el diámetro solar haciendo uso de relojes de agua (clepsidras).

__________________________________________________
 
COMETAS DE ENERO de 2009.

Listado de los cometas observables para ambos hemisferios, rango de
visibilidad, perihelios y acercamientos durante el presente mes. En
gran mayoria para ser observados con grandes binoculares, refractores
de más de 10 cm y reflectores de 20 cm de abertura y mayores mejor.

HEMISFERIO SUR:
En el comienzo de la noche:
85P/Boethin en magnitud 7 (*desaperecido) y con una altura máxima de 21º;
144P/Kushida en magnitud 8 y con una altura máxima de 39º;
C/2006 OF2 Broughton en magnitud 10 y con una altura máxima de 6º;
C/2007 Q3 Siding Spring en magnitud 12 y con una altura máxima de 77º;
C/2007 G1 LINEAR en magnitud 12 y con una altura máxima de 24º;
116P/Wild 4 en magnitud 13 y con una altura máxima de 19º;
67P/Churyumov - Gerasimenko en magnitud 13 y con una altura máxima de 17º;
29P/Schwassmann - Wachmann 1 en magnitud 13 y con una altura máxima de
22º;

En la medianoche:
C/2007 N3 (Lulin) en magnitud 5 y con una altura máxima de 2º;
144P/Kushida en magnitud 8 y con una altura máxima de 22º;
C/2006 OF2 Broughton en magnitud 10 y con una altura máxima de 3º;
C/2007 Q3 Siding Spring en magnitud 12 y con una altura máxima de 73º;
C/2007 G1 LINEAR en magnitud 12 y con una altura máxima de 20º;
116P/Wild 4 en magnitud 13 y con una altura máxima de 37º;
29P/Schwassmann - Wachmann 1 en magnitud 13 y con una altura máxima de
32º;

En el final de la noche:
C/2007 N3 (Lulin) en magnitud 5 y con una altura máxima de 47º;
210P/2008 X4 Christensen en magnitud 8 y con una altura máxima de 30º;
C/2007 Q3 Siding Spring en magnitud 12 y con una altura máxima de 43º;
C/2007 G1 LINEAR en magnitud 12 y con una altura máxima de 26º;
116P/Wild 4 en magnitud 12 y con una altura máxima de 38º;
C/2006 Q1 McNaught en magnitud 13 y con una altura máxima de 18º;
22P/Kopff en magnitud 13 y con una altura máxima de 32º;
29P/Schwassmann - Wachmann 1 en magnitud 13 y con una altura máxima de
27º.

HEMISFERIO NORTE:
En el comienzo de la noche:
85P/Boethin en magnitud 7 (*desaperecido) y con una altura máxima de 62º;
144P/Kushida en magnitud 8 y con una altura máxima de 71º;
C/2006 W3 Christensen en magnitud 9 y con una altura máxima de 52º;
C/2008 A1 McNaught en magnitud 10 y con una altura máxima de 8º;
C/2006 OF2 Broughton en magnitud 10 y con una altura máxima de 76º;
C/2007 Q3 Siding Spring en magnitud 12 y con una altura máxima de 7º;
C/2008 T2 Cardinal en magnitud 12 y con una altura máxima de 52º;
116P/Wild 4 en magnitud 12 y con una altura máxima de 7º;
67P/Churyumov - Gerasimenko en magnitud 13 y con una altura máxima de 32º;
29P/Schwassmann - Wachmann 1 en magnitud 13 y con una altura máxima de
34º;

En la medianoche:
144P/Kushida en magnitud 8 y con una altura máxima de 43º;
85P/Boethin en magnitud 9 (*desaperecido) y con una altura máxima de 2º;
C/2006 W3 Christensen en magnitud 10 y con una altura máxima de 2º;
C/2006 OF2 Broughton en magnitud 10 y con una altura máxima de 73º;
C/2008 T2 Cardinal en magnitud 12 y con una altura máxima de 35º;
C/2007 Q3 Siding Spring en magnitud 12 y con una altura máxima de 3º;
116P/Wild 4 en magnitud 12 y con una altura máxima de 73º;
29P/Schwassmann - Wachmann 1 en magnitud 13 y con una altura máxima de
79º;

En el final de la noche:
C/2007 N3 (Lulin) en magnitud 5 y con una altura máxima de 35º;
210P/2008 X4 Christensen en magnitud 7 y con una altura máxima de 40º;
C/2006 W3 Christensen en magnitud 9 y con una altura máxima de 2º;
C/2008 A1 McNaught en magnitud 10 y con una altura máxima de 24º;
C/2006 OF2 Broughton en magnitud 10 y con una altura máxima de 27º;
C/2008 T2 Cardinal en magnitud 12 y con una altura máxima de 27º;
C/2006 Q1 McNaught en magnitud 12 y con una altura máxima de 52º;
116P/Wild 4 en magnitud 12 y con una altura máxima de 73º;
22P/Kopff en magnitud 13 y con una altura máxima de 28º;
29P/Schwassmann - Wachmann 1 en magnitud 13 y con una altura máxima de
35º.

Visibles entre las latitudes:
Para la primera semana de enero:
C/2008 T2 (Cardinal): 90ºN a 15ºN
C/2008 A1 (McNaught): 90ºN a 40ºN
C/2007 Q3 (Siding Spring): 5ºN a 50ºS
C/2007 N3 (Lulin): 55ºN a 45ºS
C/2007 G1 (LINEAR): 35ºS a 50ºS
C/2006 W3 (Christensen): 90ºN a 5ºS
C/2006 Q1 (McNaught): 60ºN a 0ºN
C/2006 OF2 (Broughton): 90ºN a 10ºS
210P/2008 X4 (Christensen): poca elongación
144P/Kushida: 90ºN a 50ºS
29P/Schwassmann-Wachmann: 85ºN a 40ºS
6P/d'Arrest: 40ºN a 50ºS

Eventos para enero de 2009:
05 - P/2008 X4 (Christensen) en máximo acercamiento a la Tierra a
0,408 UA.
05 - P/2002 CW134 (LINEAR) en el Perihelio a 1,844 UA.
10 - C/2007 N3 (Lulin) en el Perihelio a 1,213 UA.
12 - C/2008 G1 (Gibbs) en el Perihelio a 3,990 UA.
17 - 204P/LINEAR-NEAT en máximo acercamiento a la Tierra a 0,990 UA.
17 - 29P/Schwassmann-Wachmann en máximo acercamiento a la Tierra a
5,115 UA.
18 - C/2008 E1 (Catalina) en máximo acercamiento a la Tierra a 4,129 UA.
20 - 68P/Klemola en el Perihelio a 1,759 UA.
21 - 195P/Hill en el Perihelio a 4,439 UA.
25 - P/2002 JN16 (LINEAR) en el Perihelio a 1,784 UA.
26 - 144P/Kushida en el Perihelio a 1,439 UA.
30 - P/2003 O3 (LINEAR) en el Perihelio a 1,247 UA.

Efemérides disponibles en RdC "Rastreadores de Cometas"
http://cometas.astronomiaonline.com/efemerides/efemerides.asp

Fuentes: Seiichi Yoshida's Home Page, BAA Comet Section y Space
Calendar JPL.

Dto. Publicaciones
SECCION COMETAS LIADA
____________________________________________
 
METEOROS DE FEBRERO 2009
 
Toda la información de esta Campaña de observación de meteoros del corriente mes está en
 
LA AVENTURA DE OBSERVAR METEOROS

A los observadores antiguos y nuevos les comunicamos que hemos publicado una serie de artículos que iremos compartiendo, con el afán de
recordar aspectos básicos de la observación de meteoros. Pueden acceder a
los artículos publicados en la dirección:

http://ar.groups.yahoo.com/group/meteoros-liada/files/

Esperamos consultas y sugerencias.

Pável Balderas E.
Coordinador General
 
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¿SABÍAS QUÉ?
Por Jesús Guerrero Ordáz
 
LOS PRIMEROS AÑOS DEL TELESCOPIO.
1608 – Hans Lippershey solicita la patente de un instrumento para observar a lo lejos (14 de octubre).
1608 – Zacharias Janssen y Jacob Metius solicitan en Holanda la patente de invención del telescopio (finales de octubre).
1609 – Thomas Harriot realiza el primer mapa de la Luna (26 de julio).
1609 – Galileo Galilei presenta el telescopio ante una reunión de personas influyentes en Venecia (25 de agosto).
1609 – Galileo observa detalladamente a la Luna (30 de noviembre).
1610 - Galileo Galilei observa con el telescopio el planeta Marte.
1610 - Galileo Galilei observa las 4 lunas más grandes del planeta Júpiter (enero 7-13).
1610 - Galileo Galilei descubre que la Vía Láctea está constituida por estrellas y que el Praesepe (Pesebre) posteriormente denominado M44 es un conjunto de estrellas.
1610 - Nicholas-Claude Peiresc descubre la nebulosa de Orión, alrededor de la estrella Theta Orionis.
1610 - Johannes Fabricius publica sus primeras observaciones del Sol.
1610 - Galileo Galilei expresa en testimonio posterior, haber observado las manchas solares en este año.
1611 – Giovanni Demisiani bautiza el instrumento construido por Galileo como "Teleskopein" (tele=lejos; skopein=observar).
1611 - Johannes Kepler publica "Dioptrik" el primer tratado sobre las bases numéricas de la óptica. Propone un nuevo tipo de telescopio con un objetivo compuesto por dos lentes convexos.
1611 - Christoph Scheiner observa las manchas solares y descubre las fáculas, nubes luminosas asociadas a las mismas (mes de Abril).
1611 - Johannes Fabricius deja testimonio escrito de la observación de manchas solares y la detección de la rotación solar (13 de Junio).
1611 - Galileo Galilei publica "Sidereus Nuncius", obra donde expone sus descubrimientos.

Fuente:
http://www.tayabeixo.org/historia/his_siglo_xvii.htm

 
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Fin de la RedLIADA No. 456

RedLIADA está disponible durante toda la semana en
http://www.liada.net/lared/lared.htm
apta para imprimir.
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el Grupo RedLIADA de Yahoo Grupos
Suscripción: redliada-subscribe@
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"...Desde 1958 en la LIADA unimos al Mundo Astronómico Iberoamericano.
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Jorge Coghlan
Sede Social LIADA
Observatorio Astronómico CODE
http://obscode/blogspot.com/
 
ANUNCIO OFICIAL
  
XII° Convención Internacional de Astronomía de la LIADA
Liga Iberoamericana de Astronomía
I° Congreso del Centro Astronómico y Cultural de
Villa Angela - Chaco - Argentina
17; 18 y 19 de Julio de 2009
 
La LIADA presente en los festejos del
"AIA-IYA 2009: Año Internacional de la Astronomía"
 
"Expedición al Parque Pinguén Noxalá - Campo del Cielo - Meteorito Chaco
con posible Disertación del geólogo William Cassidy"
"40° Aniversario de Apolo XI"
"Sección Cohetería Civil: Lanzamientos de Cohetes"
"Simposio de Estrellas Dobles"
"Simposio de Estrellas Variables"
"Arqueoastronomía"
 
http://www.liada.net

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