domingo, 14 de junho de 2015

Estudante de 15 anos descobre novo planeta durante estágio em observatório

Da BBC - Quando tinha 15 anos, o britânico Tom Wagg ficou empolgado ao saber que faria um estágio em um observatório. Mal ele sabia que logo no terceiro dia de "trabalho" ele iria descobrir... um planeta novo.
Agora, dois anos depois de sua descoberta, cientistas de várias partes do mundo reuniram dados para provar que o corpo celeste descoberto pelo garoto é mesmo um planeta. E agora, há uma competição para escolher seu nome.
"Eu fiquei superempolgado", diz Tom, sobre sua descoberta.
Ele encontrou o planeta, que está a mil anos-luz, quando estava analisando fotos durante seu estágio no observatório da Universidade Keeke, em Newcastle-under-Lyme, região central da Inglaterra.
O professor da universidade Coel Hellier explicou que Tom estava vendo os arquivos com fotos e informação sobre "candidatos a novos planetas".
Sua tarefa era procurar por pequenos pontos na luz que são gerados com a passagem de um planeta diante de sua estrela.

Caçando planetas

"Era apenas meu terceiro dia quando eu me deparei com um bom candidato, mas eu já tinha olhado mais de mil imagens", conta Tom.
"Parece chato, mas quando você pensa sobre o que está realmente fazendo, é algo muito inacreditável."
O professor Hellier disse que foram necessárias novas observações feitas por supertelescópios do Chile para confirmar a descoberta de Tom.
O planeta descoberto pelo garoto está a mil anos-luz e seu nome oficial deve ser escolhido em breve
Depois disso, o suposto planeta foi estudado por astrônomos da Universidade de Genebra e da de Liede, para confirmar se o tamanho e a massa do corpo celeste realmente correspondiam às de um planeta.
O planeta – que é relativamente grande, do tamanho de Júpiter – está sendo provisoriamente chamado pela sigla WASP-142b, já que é o 142º planeta a ser descoberto pelo grupo de observatórios que leva essa sigla e do qual a Universidade de Keele faz parte.
Mas um concurso está em curso para escolher o nome oficial do planeta.

Il segreto dell'anello 'fantasma' di Saturno

Rappresentazione artistica dell’anello fantasma di Saturno (fonte: NASA/JPL/Space Science Institute)Rappresentazione artistica dell’anello fantasma di Saturno (fonte: NASA/JPL/Space Science Institute)
Scoperto il 'segreto' dell'anello fantasma di Saturno, scoperto sei anni fa e ben visibile solo agli infrarossi: è composto di minuscole particelle di polveri molto rarefatte e distribuite in modo bizzarro. Per la prima volta è descritto nei dettagli grazie alle immagini del telescopio Wise della Nasa.

Il risultato, pubblicato sulla rivista Nature, si deve al gruppo coordinato da Douglas Hamilton, dell'università americana del Maryland. Il super anello è il più esterno degli anelli del pianeta. Dieci volte più grande del più esterno fra gli anelli ‘visibili’ (indicato con la lettera E), ha uno spessore di circa 10 milioni di chilometri e occupa una regione di spazio 500 volte più grande di Saturno. A generare l'anello, secondo gli autori, sono probabilmente le particelle espulse dalla luna Phoebe, che orbita a 13 milioni di chilometri da Saturno. 

Sarebbero i ripetuti impatti di meteoriti e comete su Phoebe, nel corso della sua storia, ad aver nutrito l'anello. Le particelle sono molto piccole e rarefatte, tanto da somigliare a una nube polverosa che circonda il pianeta. In questa nube di particelle, le rocce più grandi, delle dimensioni di un pallone da calcio, sono molto rare. Il gigantesco anello ingloba la luna Giapeto e secondo la ricerca sarebbe il responsabile del volto insolitamente scuro della luna. Come il parabrezza di una automobile, il satellite naturale di Saturno, raccoglierebbe i detriti dell'anello lungo il suo percorso, accumulandoli sulla sua superficie

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Missione Rosetta, il lander Philae si è 'svegliato'

Tweet Esa: Missione Rosetta, il lander Philae si è svegliato
Tweet Esa: Missione Rosetta, il lander Philae si è svegliato
(di Enrica Battifoglia) 

Si è risvegliato il lander Philae e nella notte ha inviato alla sonda Rosetta i primi dati che permetteranno di scoprire i segreti delle comete e di saperne di più sia sull'origine di questi fossili cosmici, sua sulla nascita del Sistema Solare. 

Dalla posizione scomoda nella quale si era ritrovato il 12 novembre scorso, quando la sonda Rosetta lo aveva rilasciato sulla superficie della cometa 67/P Churyumov-Gerasimenko, Philae sta ricevendo adesso luce e calore sufficienti per tornare funzionare.


Il suo atterraggio avventuroso aveva segnato uno dei momenti più emozionanti di questa missione senza precedenti dell'Agenzia Spaziale Europea (Esa), alla quale l'Italia contribuisce in modo importante dal punto di vista scientifico e industriale. Il 12 novembre Philae aveva sorpreso tutti rimbalzando per tre volte sulla superficie della cometa, per finire in una sorta di crepaccio e in una posizione imprevista, che lasciava esposta alla luce solare solo una piccola parte dei pannelli necessari per alimentare le batterie e portare avanti la seconda fase della sua missione. Così, una volta esaurita l'energia iniziale delle batterie, il 14 novembre il lander si è addormentato, cadendo in uno stato di ibernazione. Da allora non si è ancora saputo se il trapano italiano di Philae sia riuscito a perforare la superficie della cometa. Forse adesso sarà possibile avere la risposta.

Philae si è svegliato soltanto nella notte scorsa, grazie alla temperatura più alta che c'è adesso sulla cometa (meno 36 gradi, contro i meno 45 necessari a Philae per funzionare) e alla maggiore quantità di luce solare. Il suo primo contatto, dopo i ripetuti tentativi di comunicare fatti a partire dal 12 marzo, è durato 85 secondi ed è avvenuto alle 22:28 di ieri. Il lander ha inviato alla Rosetta più di 300 pacchetti di dati, che verranno processati e analizzati dal gruppo internazionale che segue la missione. "Possiamo confermare che l'avventura di Pihlae continua!", ha detto il presidente dell'Agenzia Spaziale Italiana, Roberto Battiston. "Il risveglio del lander - ha aggiunto - è una notizia straordinaria che, oltre a farci sognare, ci riempie d'orgoglio per l'affidabilità delle tecnologie utilizzate, molte di marca italiana". 

Philae è quindi pronto per affrontare la seconda parte della sua missione, che promette di essere ancora più avvincente della prima per le informazioni che potrà dare su oggetti primitivi come le comete.

E' ottimista il responsabile delle operazioni di Philae per l'agenzia spaziale tedesca Dlr, Stephan Ulamec: ''il lander adesso è pronto per le operazioni ha una temperatura di funzionamento di meno 35 gradi Celsius e ha a disposizione 24 Watt". Da un primo esame è emerso con chiarezza che Philae doveva essersi svegliato da un po', perché in quei pochi secondi ha inviato osservazioni databili ad almeno 1,5 giorni cometari. I pacchetti di dati attesi adesso dal team internazionale sono comunque più di 8,000.

L'Italia ha un ruolo di primo piano nell'intera missione Rosetta, con l'Asim le universita' Parthenope di Napoli e quella di Padova, il Politecnico di Milano, Istituto Nazioniale di Astrofisica (Inaf) e Consiglio Nazionale delle Ricerche (Cnr). Importante la partecipazione dell'industria, con le aziende del gruppo Finmeccanica Thales Alenia Space, Telespazio e Selex ES. Sono italiani i due ricercatori alla guida della missione, Paolo Ferri e Andrea Accomazzo


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Robô Philae acorda sobre cometa

Da France Presse - O robô espacial europeu Philae, estacionado na superfície do cometa "Chury" desde novembro do ano passado, despertou no sábado (13) à noite, revelou Jean-Yves Le Gall, presidente do Centro Nacional de Estudos Espaciais (CNES), a agência espacial francesa.
"Recebemos sinais durante dois minutos, bem como quarenta segundos de dados", indicou Le Gall à AFP, confirmando a informação divulgada pela rede RTL.
"Olá Terra! Vocês estão me ouvindo?", tuítou o robô, via Agência Espacial Europeia (ESA).
O despertar de Phiale, robô-laboratório munido de vários instrumentos, ocorreu sábado às 22h28, hora europeia, (17h28 de Brasília), segundo a ESA.
Do tamanho de uma máquina de lavar roupas, o robô Philae estava inativo desde seu histórico pouso em 12 de novembro do ano passado sobre o cometa 67P/Churyumov-Gerasimenko.
Da Terra, a mais de 450 milhões de quilômetros de distância, os cientistas da Agência Espacial Europeia (ESA) tentavam há mais de um mês "ouvir" um possível sinal de vida a partir de Philae pela sonda Rosetta.
A sonda europeia Rosetta está agora a uma centena de quilômetros do cometa.

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