segunda-feira, 4 de fevereiro de 2013

Maternità 'attempata' per una stella

Nonostante l'età non più giovane, una stella è circondata da una culla di pianeti


Rappresentazione artistica della culla di pianeti che circonda la stella TW Hydrae (fonte: NASA/JPL-Caltech) 
 Rappresentazione artistica della culla di pianeti che circonda la stella TW Hydrae
 (fonte: NASA/JPL-Caltech)

C'è una culla di pianeti in formazione intorno a una stella che avrebbe già superato l'età per generare un sistema planetario. Distante 176 anni luce dalla Terra, la stella si chiama TW Hydrae, ed è circondata da un disco di polveri e gas in grado di 'fabbricare' più pianeti di quanti ce ne siano nel Sistema Solare. La scoperta, pubblicata sulla rivista Nature, si deve al gruppo coordinato da Edwin Bergin, dell'università americana del Michigan ad Ann Arbor, che ha messo a punto un nuovo metodo per ‘pesare’ i dischi di polveri che circondano le stelle.

TW Hydrae è relativamente giovane, ha circa 10 milioni di anni, in confronto il Sole ha circa 5 miliardi di anni: avrebbe quindi superato l'età nella quale per una stella è ancora possibile essere circondata da pianeti in formazione.

La sorpresa è arrivata dall’analisi del disco di poveri e gas che la circonda, possibile grazie al telescopio spaziale Herschel dell'Agenzia Spaziale Europea (Esa), al quale partecipa anche la Nasa: ''non ci aspettavamo di vedere una tale quantità di gas attorno a questa stella'', ha osservato Bergin. ''In genere – ha aggiunto - stelle di questa età si sono liberate del materiale circostante, ma intorno a questa stella c'è ancora abbastanza massa per 'fabbricare' l'equivalente di 50 pianeti grandi quanto Giove''.

Per scoprire quanto materiale potenzialmente in grado di ‘fabbricare’ pianeti gassosi circondi una stella così 'attempata', i ricercatori hanno pesato il disco che circonda TW Hydrae.

In particolare hanno pesato le molecole di gas contenenti deuterio, una versione più pesante del gas da cui tipicamente si formano i pianeti gassosi, l'idrogeno. Herschel ha analizzato le firme delle molecole di gas contenenti deuterio perché riesce a vederle meglio, in quanto emettono luce a lunghezze d'onda più lunghe.
In questo modo è stato possibile misurare i livelli di idrogeno e ottenere il peso del disco con la massima precisione.

Resta da vederee il disco di polveri e gas che circonda la stella porterà ad un sistema planetario con pianeti più grandi e più numerosi rispetto al Sistema Solare, ma le nuove informazioni sono interessanti perché conoscere la massa di un disco planetario in embrione è fondamentale per capire come e quando i pianeti prendono forma attorno ad altre stelle. Per esempio,secondo Bergin ''le teciche che permettono di pesare i dischi planetari in formazione permetteranno anche di sapere come si è formato il nostro Sistema Solare ''.


www.ansa.it

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