sexta-feira, 4 de outubro de 2013

Prima mappa delle nuvole di un mondo alieno

Sulla sinistra una rappresentazione del pianeta Kepler-7b, assanto a Giove (fonte: NASA/JPL-Caltech)  
Sulla sinistra una rappresentazione del pianeta Kepler-7b, assanto a Giove
 (fonte: NASA/JPL-Caltech)
 
 
E' stata pronta la prima mappa delle nuvole di un pianeta esterno al Sistema Solare: il risultato, annunciato sulla rivista Astrophysical Journal Letters, e' stato possibile grazie ai dati forniti dai telescopi spaziali della Nasa, Kepler e Spitzer. Il pianeta si chiama Kepler-7b ed e' un gigante gassoso simile a Giove, per gli autori e' un primo passo verso l'utilizzo di tecniche simili per studiare le atmosfere di pianeti simili alla Terra.

Il gruppo coordinato da Brice Olivier Demory del Massachusetts Institute of Technology (Mit) di Cambridge ha scoperto che il cielo del pianeta e' coperto di nuvole nella parte occidentale ed e' sereno ad est. ''Osservando questo pianeta per piu' di tre anni, siamo stati in grado di produrre una 'mappa' a bassa risoluzione di questo gigante gassoso'', ha spiegato Demory. ''Non ci aspettavamo di vedere oceani o continenti su questo tipo di mondo " ha aggiunto - ma abbiamo rilevato una chiara firma riflettente che abbiamo interpretato come nuvole''. Kepler-7b e' stato fra i primi pianeti extrasolari scoperti dal telescopio Kepler, che in quattro anni ha individuato oltre 150 pianeti 'alieni'. Ora il telescopio e' inutilizzabile perche' si e' guastato il sistema di puntamento ma gli astronomi continuano a lavorare sulla enorme mole di dati raccolti.

Le osservazioni nella luce visibile di Kepler-7b hanno portato a una mappa approssimativa del pianeta che ha mostrato un punto luminoso sul suo emisfero occidentale. Ma questi dati non erano sufficienti a capire se il punto luminoso corrispondesse a nuvole o al calore.

Il telescopio spaziale Spitzer ha giocato un ruolo cruciale perche' osserva nell'infrarosso. Questa capacita' ha permesso di misurare la temperatura di Kepler-7b, che e' di circa 270 gradi, troppo 'fresca' per un pianeta che orbita in una regione molto vicina alla sua stella ed e' quindi improbabile che la macchia luminosa corrisponda a un punto di calore, piu' probabile invece che sia dovuta alla luce della stella riflessa dalle nuvole.


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