sábado, 9 de abril de 2016

Telescópio espacial capta imagem detalhada de 'Retângulo Vermelho'




Nebulosa do Retângulo Vermelho (Foto: ESA/Nasa/Hubble)

Nebulosa do Retângulo Vermelho (Foto: ESA/Nasa/Hubble)

Uma imagem bastante detalhada da nebulosa HD 44179 foi divulgada nesta sexta-feira (8) pela Nasa da formação conhecida como Retângulo Vermelho. Trata-se de um sistema binário, com duas estrelas no centro, que está numa fase em que expulsa grandes quantidades de gás e outros materiais. Vista da Terra, a nebulosa ficou conhecida como Retângulo Vermelho porque observada da Terra, ela tinha esse formato geométrico. No entanto, observado pelo Hubble, que está no espaço, é possível ver que ela mais se assemelha a um "X" luminoso. Trata-se da imagem de mais alta resolução já produzida desta formação. O Retângulo Vermelho fica a 2.300 anos-luz, na Constelação de Unicórnio.

www.g1.globo.com

Lanciata la prima ‘casa’ spaziale gonfiabile

Il lancio del Falcon 9. A bordo c'è la capsula Dragon, con la prima 'casa' spaziale gonfiabile (fonte: NASA TV)Il lancio del Falcon 9. A bordo c'è la capsula Dragon, con la prima 'casa' spaziale gonfiabile (fonte: NASA TV)
E’ stata lanciata la capsula Dragon, a bordo della quale si trova la prima ‘casa gonfiabile’ spaziale, prototipo di future basi lunari o marziane. Il lancio è avvenuto dalla base dell'Aeronautica militare statunitense a Cape Canaveral con il razzo Falcon 9 costruito, come Dragon, dall’azienda privata Space X. A bordo della capsula ci sono anche 3 tonnellate tra rifornimenti, pezzi di ricambio e materiali per gli esperimenti.


La casa gonfiabile, costruita dall'azienda Bigelow Aerospace, si chiama Beam (Bigelow Expandable Activity Module) ed è destinata a verificare la fattibilità della costruzione di future basi gonfiabili per future colonie umane sulla Luna e su Marte. 

L'arrivo di Dragon alla Stazione Spaziale è previsto domenica 10 aprile. Gli astronauti Jeff Williams della Nasa e Tim Peake dell'Agenzia Spaziale Europea (Esa) cattureranno la capsula con il braccio robotico della stazione orbitale e la agganceranno alla parte inferiore del modulo Harmony. Sempre il braccio robotico aggancerà il modulo gonfiabile Beam al Nodo 3 (Tranquility). 

Non appena il modulo sarà gonfiato il suo volume aumenterà a 16 metri cubi (l'equivalente di una tenda da campeggio) e gli astronauti sperimenteranno la vita al suo interno, anche se ogni per periodi molto brevi: alcune ore, tre o quattro volte all'anno, per recuperare i dati forniti dai sensori che permetteranno di valutare le condizioni del modulo. I test psaranno condotti nel corso dei prossimi due anni, come prevede il contratto fra la Bigelow Aerospace e la Nasa.


www.ansa.it

Dal ghiaccio della cometa i mattoni della vita


RICREARE le condizioni dello spazio interstellare agli albori del Sistema solare, e ottenere in laboratorio i "mattoni" della vita. Zuccheri, come il ribosio, indispensabili alla formazione delle molecole biologiche come il "braccio destro" del Dna, l'Rna. C'è riuscita un'équipe coordinata da Cornelia Meinert, dell'università di Nizza Sophia-Antipolis e del Centro nazionale francese per la ricerca (Cnrs), e i risultati del lavoro sono descritti su Science. Un traguardo che dovrebbe rendere più semplice la ricerca di molecole organiche nelle comete delle quali sono stati raccolti dei campioni, come Wild-2, e analizzare i dati relativi alla cometa 7P/Churyumov-Gerasimenko della missione europea Rosetta.

"L'esperimento conferma che i corpi celesti come le comete non sono semplici trasportatori di molecole, ma delle vere e proprie fabbriche chimiche in grado di produrle nelle più svariate condizioni sperimentali" ha osservato il chimico organico Raffaele Saladino, dell'università della Tuscia.

I ricercatori hanno dunque simulato le condizioni presenti mentre il Sistema solare stava nascendo, quando i grani di ghiaccio e polveri non si erano ancora aggregati fra loro per formare i nuclei delle comete, ed erano costantemente bombardati dai raggi ultravioletti prodotti dal giovanissimo Sole. Per ottenere in laboratorio i grani ghiacciati delle comete i ricercatori hanno usato una miscela di acqua, metanolo e ammoniaca e l'hanno fatta congelare alla temperatura di circa 200 gradi sotto lo zero.

Quando i grani sono stati bombardati con i fasci ultravioletti, prodotti dalsincrotrone francese Soleil, si è formato

un composto organico ricco di zuccheri. Fra questi, oltre al ribosio, molti zuccheri coinvolti nella produzione di energia nelle cellule vegetali e animali. Secondo Saladino, il test è interessante soprattutto per l'origine dell'apparato che assicura il carburante alle cellule.
www.repubblica.it

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