L'immagine della supernova
Cassiopeia A ripresa da Nustar. In blu le emissioni del Titanio 44
(fonte: Nature, Grefenstette e colleghi)
La prima immagine
di un'esplosione asimmetrica di una supernova offre elementi inediti per
studiare queste esplosioni stellari che diffondono nel cosmo i mattoni
della materia e della vita. La scoperta, pubblicata sulla rivista
Nature, si deve al gruppo coordinato da Brian Grefenstette, del
California Institute of Technology (Caltech).
Importante il contributo italiano, con Matteo Perri e Simonetta Puccetti, dell'Osservatorio di Roma dell'Istituto Nazionale di Astrofisica (Inaf) e dello Science Data Center dell'Agenzia Spaziale Italiana (Asdc-Asi) e Paolo Giommi, responsabile del centro Asdc.
Grazie ai dati dell'Osservatorio spaziale a raggi X Nustar della Nasa, è stato possibile compiere un viaggio nel tempo nel cuore dell'esplosione della supernova Cassiopeia A, distante da noi 11.000 anni luce. E' una missione nella quale l'Italia ha un ruolo fondamentale, sviluppando il software per l'analisi dei dati presso il centro Asdc, in collaborazione con il gruppo di Caltech, e mettendo a disposizione la base di Malindi in Kenya, ha spiegato Giommi. Un gruppo di ricercatori dell'Inaf partecipa inoltre alla ricerca scientifica dei dati di Nustar.
I datri racolti nella missione hanno permesso di ottenere la prima mappa ad alta risoluzione delle emissioni di un elemento radioattivo prodotto durante l'esplosione, il Titanio 44. L'emissione, spiegano Perri e Puccetti, permette di osservare direttamente il materiale prodotto durante l'esplosione della supernova.
''L'immagine ottenuta – rileva Perri – mostra che la distribuzione del Titanio 44 nei resti della supernova non è omogenea: in alcune regioni si concentra e in altre diminuisce''. Questo significa che l'esplosione non è stata sferica ma asimmetrica cioè è avvenuta in modo diverso nelle differenti regioni della stella. Probabilmente a causa di una instabilità durante l'esplosione stellare.
Lo studio di questi dati, per Puccetti, aiuterà a ricostruire le fasi finali dell'evoluzione della stella esplosa. Le immagini mostrano inoltre che l'emissione del Titanio 44 non è distribuita come l'emissione del ferro. Poiché si pensa che entrambi gli elementi siano prodotti nella stessa fase di esplosione della stella, questo risultato implica che potrebbe esserci un meccanismo che disaccoppia la loro produzione. In alternativa, il ferro potrebbe non emettere nella zona dove è localizzato il Titanio 44 in quanto ancora non investito dall'onda d'urto dell'esplosione.
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