Lo spazio è la sua ''grande passione'', capace di trascinarla fino a Marte, ma per la prima donna astronauta italiana, Samantha Cristoforetti, raggiungere la Stazione Spaziale Internazionale è già realizzare un sogno. ''Se mi offrissero di partecipare a una missione su Marte direi sicuramente di sì'', ha detto l'astronauta dell'Agenzia Spaziale Europea (Esa) nel collegamento da Houston, dove sta completando l'addestramento, organizzato dal centro dell'Esa in Italia, l'Esrin. ''Lo spazio è la mia grande passione'', ha aggiunto. Tutte le altre cose che le piacciono, dallo yoga alla lettura, all'imparare nuove lingue, non sono che interessi, curiosità. ''Andare nello spazio è realizzare il sogno di una vita, il punto di arrivo di una storia personale e professionale di decenni'', ha proseguito Cristoforetti, nata 37 anni fa a Milano e vissuta a Trento, capitano dell'Aeronautica Militare e dal 2009 membro del corpo astronauti dell'Esa.
''Sarà un momento che non dimenticherò mai'', ha proseguito riferendosi all'istante in cui, a fine novembre, entrerà per la prima volta nella Stazione Spaziale Internazionale. Sarà l'inizio della sua missione, Futura, la seconda di lunga durata dell'Agenzia Spaziale Italiana (Asi). Passeggiate spaziali non sono previste per l'astronauta italiana. ''Mi piacerebbe avere l'opportunità di farne una. Ma è anche vero - ha osservato - che nello spazio è tutto molto variabile e potrebbe esserci l'esigenza di una passeggiata spaziale imprevista. In nessuna spedizione è mai successo a bordo quello che era stato previsto al momento della partenza''.
Una volta a bordo, il programma degli impegni sarà molto fitto e lascerà ben pochi spazi al tempo libero. Prevede di portare con sè la sua musica preferita e non le dispiacerebbe se sulla Stazione Spaziale venisse adottata la tradizione inaugurata dallo Shuttle, nella quale la canzone preferita di ciascun membro dell'equipaggio diventata a turno la sveglia di bordo.
Sono 12 gli esperimenti in programma nella missione Futura e fanno parte del pacchetto degli oltre 200 test a bordo della Stazione Spaziale, molti dei quali condotti in automatico. Il programma dell'astronauta italiana comprende test sulla circolazione sanguigna e sul sonno, la sperimentazione in provetta di nanoparticelle per contrastare l'osteoporosi.
Previsti anche test tecnologici che la vedranno alle prese con una macchina per il caffè espresso per studiare il comportamento dei fluidi in assenza di peso e con una stampante in 3D, per verificare la possibilità di utilizzare questo strumento nelle future missioni nello spazio, ad esempio per fabbricare sul posto pezzi di ricambio.
Anche il cibo di bordo avrà il sapore di un esperimento. Non ci sanno infatti solo cibi pronti, ma ingredienti da combinare per inventare piatti nuovi. ''L'idea - ha spiegato l'astronauta - è portare a bordo non solo ricette complete, ma ingredienti in buste separate per assemblarli a bordo. Non sto lavorando a ricette. Sono attenta a ciò che mangio, ma nella mia vita ho passato troppo poco tempo in cucina''.
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