sexta-feira, 9 de janeiro de 2015

Occhi in su per la cometa più brillante dell'anno

Spettacolo assicurato nel cielo, con la cometa più brillante del 2015. In questo periodo la C/2014 Q2 Lovejoy è infatti perfettamente visibile a occhio nudo fin dalle prime ore della serata.

Una cometa da ricordare
Arrivata puntualmente a Natale, la cometa ha raggiunto la distanza minima dalla Terra nel giorno della Befana, il 6 gennaio scorso, avvicinandosi a 70 milioni di chilometri, ma la luce della luna piena le ha rubato la scena. ''La prima cometa dell'anno sta dando il meglio e sicuramente sarà una cometa da ricordare'', osserva l'astrofisico Gianluca Masi, responsabile del Virtual Telescope e coordinatore scientifico del Planetario di Roma. ''Adesso - aggiunge - le condizioni di visibilità sono migliori: non c'è più la luce della Luna a disturbare lo spettacolo e la cometa si vede bene già la sera, a partire dalle 20,00''.


Come osservarla
Per a vedere la C/2014 Q2 Lovejoy basta prendere come punto di riferimento le tre stelle allineate della cintura di Orione, facilmente riconoscibili, e guardare verso Ovest, in direzione della costellazione del Toro. ''Adesso - aggiunge Masi - ha senso tentare di osservare la cometa a occhio nudo e l'ora migliore per farlo è intorno alle 21,30''.


Verso il Sole fino al 30 gennaio
A 'trasformare' la cometa nei prossimi giorni sarà il suo progressivo avvicinamento al Sole fino al 30 gennaio, quando raggiungerà la distanza minima di 190 chilometri. Non è affatto una distanza rischiosa, spiega Masi, e la cometa proseguirà indisturbata il suo viaggio. Ma osservarla sarà sempre più interessante: ''a mano a mano che si avvicinerà al Sole, attraversando la regione più riscaldata della sua traiettoria, la cometa sarà sempre più attiva''.

Cometa senza rivali
Per questo sarà molto difficile che la C/2014 Q2 Lovejoy possa essere superata in luminosità dallealtre due comete dell'anno: la C/2014 Q1 PanSTARRS, che arriverà in giugno, e la Catalina, visibile in dicembre. Tuttavia, considerando il loro carattere imprevedibile, le comete potrebbero riservare sorprese fino all'ultimo momento.


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Pronta la mappa del Sole 'irrequieto'

Aiuta a identificare le sorgenti del vento solare



Ottenuta la mappa completa del Sole 'irrequieto': aiuta a identificare le sorgenti del vento di particelle emesso dalla nostra stella. Pubblicato sulla rivista Nature, il risultato si deve al gruppo coordinato da David Brooks, dell'università americana George Mason.

La mappa
La mappa dell'intero Sole è stata costruita grazie alle osservazioni del disco solare ottenute satelliteHinode, realizzato dall'Agenzia Spaziale giapponese (Jaxa) in collaborazione con Stati Uniti e Regno Unito. Integrando queste informazioni con quelle relative alla temperatura del Sole e alla composizione del plasma della nostra stella, i ricercatori sono riusciti a individuare l'origine del vento solare più 'lento' che raggiunge una velocità di circa 400 chilometri al secondo. Questo flusso di particelle, secondo lo studio, fluisce dalle regioni attive della corona.


Macchie, eruzioni e vento solare
Caratterizzate da campi magnetici molto complessi, in queste regioni si formano anche le macchie solari da cui hanno origine le eruzioni di particelle che, spinte dal vento, possono colpire anche la Terra.

Il Sole emette anche un vento di particelle più veloce, che fluisce nello spazio a circa 700 chilometri al secondo e che ha origine nei pressi dei poli solari, dai buchi della corona, regioni molto estese dove i campi magnetici del Sole si proiettano all'esterno nello spazio interplanetario.

Le particelle solari sono diffuse in tutto il nostro sistema planetario e influenzano anche l'ambiente vicino alla Terra: comprendere il motore di questo vento è uno dei principali obiettivi della fisica solare


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