terça-feira, 3 de março de 2015

Più antiche del previsto le polveri che formano pianeti e vita

Le polveri che hanno dato origine ai pianeti e alle molecole della vita sono più antiche del previsto (fonte: ALMA/ESO)


Le polveri che danno origine ai pianeti e alle molecole della vita sono più antiche del previsto: lo dimostra la scoperta nell'universo giovanissimo di una galassia molto 'polverosa', osservata quando il cosmo aveva solo 700 milioni di anni ovvero circa il 5% della sua età attuale. 

Pubblicata su Nature, la scoperta si deve al gruppo coordinato dall'astrofisico Darach Watson, del Niels Bohr Institute e dell'università di Copenhagen. Alla ricerca ha partecipato anche l'Italia, con Anna Gallazzi, dell'Osservatorio di Arcetri dell'Istituto Nazionale di Astrofisica (Inaf). 

''La scoperta può avere implicazioni sulla formazione dei pianeti, che nell'universo potrebbe essere cominciata prima del previsto'' osserva Gallazzi.

Chiamata A1689-ZD1, la galassia è un'anomalia per il cosmo primordiale, ritenuto, finora, povero di polveri e potrebbe far riscrivere le prime fasi della storia dell'universo. Si immaginava infatti che le prime galassie fossero composte prevalentemente da gas perché la polvere viene 'fabbricata' dai processi di combustione nel cuore delle stelle e poi sparsa nel cosmo quando gli astri muoiono ed esplodono. 

Queste polveri poi si aggregano in nubi da cui nascono nuove stelle. Occorrono molti cicli di questo tipo per osservare la quantità di polveri, pari a circa 40 milioni di masse solari, individuate nella galassia primordiale. La galassia è anche ricca di elementi pesanti come carbonio, silicio, magnesio, ferro e ossigeno, che sono alla base della formazione dei pianeti e delle molecole organiche complesse.

Questi inattesi risultati implicano che il processo di formazione della polvere sia avvenuto nel tempo record di circa 100 milioni di anni e che si sia sviluppato di pari passo alla formazione delle stelle. ''La galassia - spiega Gallazzi - ha una massa di stelle pari a circa un miliardo di volte quella del Sole, un'età media delle sue stelle di circa 80 milioni di anni e un tasso di formazione stellare che ogni anno produce astri per una massa complessiva di 12 soli''.

Individuata dai telescopi spaziali Hubble e Spitzer, la galassia è stata osservata nel dettaglio dai grandi telescopi dell'Osservatorio Europep Australe (Eso) Vlt (Very Large Telescope) e Alma (Atacama Large Millimeter/submillimeter Array).


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Luci misteriose su Cerere, forse riflessi di ghiaccio o sale

Rappresentazione artistica dell'arrivo della sonda Dawn nell'orbita di Cerere (fonte: NASA/ JPL-Caltech)



Riflessi di ghiaccio o sale: ecco cosa potrebbero essere le misteriose luci individuate sulla superficie del pianeta nano Cerere, una ''caratteristica sorprendente e unica nel Sistema solare''. E' quanto emerge dalle nuove immagini ravvicinate scattate dalla sonda Dawn della Nasa, che entrerà in orbita intorno a questo fossile del Sistema solare venerdì 6 marzo alle 13:20 (ora italiana). Ad illustrarle sono i responsabili della missione in una conferenza stampa al Jet Propulsion Laboratory (Jpl) della Nasa in California.

Foto NASA/JPL-Caltech/UCLA/MPS/DLR/IDA

I punti luminosi di Cerere ''sono estremamente sorprendenti e rappresentano una caratteristica unica in tutto il Sistema solare'', afferma Carol Raymond, fra i responsabili scientifici della missione. La macchia luminosa maggiore è grande il doppio rispetto a quella minore. Entrambe potrebbero essere ''generate da materiali ultra-riflettenti come sali o ghiaccio esposto'': forse, ipotizza Raynold, potrebbero essere legate all'emissione di vapore acqueo notata in passato dal telescopio Herschel dell'Agenzia spaziale europea (Esa), ma la loro vera natura resta ancora tutta da chiarire. Per il momento si esclude che si tratti di un fenomeno di vulcanismo, perchè questi punti non sembrano essere collocati in cima ad una montagna o ad un picco.

Il mistero è destinato a rimanere fitto ancora per parecchie settimane perchè Dawn si nasconderà presto alle spalle di Cerere e riemergerà dalla sua ombra solo a fine aprile: solo allora potrà inviare a Terra i primi dati scientifici della missione. L'attesa è grandissima, anche perchè ''Cerere in passato era simile ai satelliti Europa ed Encelado - precisa Raymond - e quindi ci attendevamo che avesse potenzialità astrobiologiche'', ovvero condizioni adatte ad ospitare forme di vita.


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100 anni fa nasceva Naca, predecessore della Nasa

Da sinistra: il direttore del Jpl William Pickering, James Van Allen e Wernher von Braun con il modello dell'Explorer 1 (fonte: NASA)



La Nasa celebra i cento anni dalla nascita del suo predecessore, il National Advisory Committee for Aeronautics (Naca). L'agenzia federale venne fondata il 3 marzo 1915 per intraprendere, promuovere ed istituzionalizzare la ricerca aeronautica.

gli inizi furono difficili, con un budget molto ridotto e personale non pagato. La Seconda Guerra Mondiale segnò un passaggio importante: i ricercatori del Naca svilupparono infatti molte tecnologie usate ancora oggi, come il carrello retrattile per l'atterraggio.

Negli anni '50 la svolta: la voglia di conquistare lo spazio spinse gli Stati Uniti a trasformare il Naca (con i suoi 7.500 dipendenti e le sue infrastrutture da 300 milioni di dollari) in quella che sarebbe poi diventata l'agenzia spaziale che tutti conosciamo, ovvero la Nasa (National Aeronautics and Space Administration). La transizione venne sancita ufficialmente con un atto firmato il primo ottobre 1958. Le menti più brillanti del Naca passarono alla Nasa, e fu proprio un ex dipendente Naca, Neil Armstrong, il primo uomo a mettere piede sulla Luna.

E' un'eredità di eccellenza, quella della Naca, ha detto l'amministratore capo della Nasa, Charles Bolden in occasione dell'anniversario. Ancora oggi, ha rilevato, ''il nostro impegno è mettere a punto nuovi aerei con motori che consumino sempre meno carburante, meno rumorosi e meno inquinanti. Nello stesso tempo - ha aggiunto - lavorando con i partner dell'industria e del governo, puntiamo a proseguire gli sforzi tesi a migliorare e modernizzare il sistema per il controllo del traffico aereo e a sviluppare nuove generazioni di veicoli''.


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