segunda-feira, 19 de novembro de 2012

L'Europa dello spazio decide del suo futuro

Da martedì 20 novembre a Napoli la conferenza ministeriale dell'Esa


L'Europa dello spazio decide del suo futuro nella conferenza ministeriale dell'Esa in programma a Napoli il 20 e 21 novembre (fonte: ESA)  
L'Europa dello spazio decide del suo futuro nella conferenza ministeriale dell'Esa in programma a Napoli il 20 e 21 novembre (fonte: ESA)
 
Lanciatori, Stazione Spaziale Internazionale e osservazione della Terra: sono questi i principali fra i grandi temi sui quali si deciderà il futuro dello spazio europeo, nella conferenza ministeriale dell'Agenzia Spaziale Europa (Esa), quest'anno ospitata dall'Italia.

I ministri della Ricerca dei 20 Paesi membri dell'Esa saranno a Napoli il 20 e 21 novembre per tracciare le strategie sui programmi futuri in campo spaziale, cruciali per incentivare competitivita' e crescita dell'Europa. Una conferenza difficile, organizzata in un momento di grave crisi economica e finanziaria nel quale lo spazio diventa una scommessa per il futuro.

E' un appuntamento importante anche per l'Italia, che guarda alla conferenza con ottimismo, forte di alcuni segnali positivi che promettono di rendere più fluido il lavoro della ministeriale. Alcuni di questi riguardano la decisione di proseguire con la Stazione Spaziale fino al 2020, osserva il presidente dell'Agenzia Spaziale Italiana (Asi), Enrico Saggese. Sembra infatti che la Francia sia disposta a mettere da parte la decisione di limitare al 2017 la partecipazione europea alla attività della stazione orbitale.

Si apre uno spiraglio anche per quanto riguarda l'accordo tra Francia e Germania sui grandi lanciatori, in particolare l'Ariane 5 Me (Mid-lifeEvolution). In programma anche ulteriori sviluppi per per Vega, il lanciatore per piccoli carichi nel quale l'industria italiana gioca un ruolo di primo piano con la Avio. ''Si stanno studiando ulteriori sviluppi di Vega, verificando - ha detto Saggese - se questi non possano essere allineati con quelli di un primo stadio di un futuro Ariane 6''. Una strada, questa, che aprire aprirebbe all'Italia una futura partecipazione al programma del futuro sviluppo dei lanciatori Ariane.

L'osservazione della Terra è un altro tema di primo piano della ministeriale ed anche in questo ambito l'Italia è pronta a dare un contributo importante. Si discuterà in particolare delle future missioni del programma Earth Explorer .

''Si prosegue - ha aggiunto il presidente dell'Asi - anche con i programmi scientifici''.

Atteso infine dalla conferenza ministeriale - ha concluso Saggese - anche un ''documento politico che cerca di avvicinare l'Esa agli obiettivi dell'Unione Europea''.

www.ansa.it

Nasce il Museo degli antichi strumenti astronomici

Presso l'osservatorio di Capodimonte


Una sala del Museo degli antichi strumenti dell’Osservatorio di Capodimonte a Napoli (fonte: Osservatorio di Capodimonte/INAF)  
 Una sala del Museo degli antichi strumenti dell’Osservatorio di Capodimonte a Napoli
 (fonte: Osservatorio di Capodimonte/INAF) 
 
Un viaggio nella storia dell'astronomia degli ultimi 200 anni attraverso antichi strumenti che somigliano ad opere d'arte: è possibile visitando il Museo degli antichi strumenti astronomici dell'Osservatorio di Capodimonte dell'Istituto Nazionale di Astrofisica (Inaf) inaugurato a Napoli.

Realizzato per volontà del direttore dell'Osservatorio, Massimo Della Valle, con fondi interni all'Osservatorio e con il contributo della Regione Campania, il museo ospita strumenti che risalgono a un'epoca che comprende gli inizi della vita dell'Osservatorio, che è stato completato nel 1819, fino al secolo scorso. A curare la realizzazione del museo, che comprende cannocchiali di diverse dimensioni, oculari, scale graduate, per determinare le posizioni degli astri, antichi libri, sono stati l'architetto Liana de Filippis e Mauro Gargano.

Nelle sale è possibile ''toccare con mano le cose che abbiamo studiato a scuola'', ha rilevato Della Valle. A cominciare dalla prima edizione, pubblicata a Norimberga nel 1543, del De Revolutionibus Orbium Coelestium di Niccolò Copernico, il libro che ha rivoluzionato il pensiero scientifico, allo specchio costruito nel 1798 dall'astronomo William Herschel, che scoprì il pianeta Urano, fino al telescopio di Fraunhofer realizzato agli inizi dell'800.

''C'era un sovrannumero di oggetti bellissimi non valorizzati – ha spiegato Della Valle - e soltanto una parte era esposta perché c'era una sala espositiva troppo ridotta; altri oggetti erano chiusi in cassaforte. Abbiamo deciso di ampliare l'area espositiva collegando la sala che prima era adibita all'esposizione con un'altra sala attraverso un cunicolo di età borbonica che era stato chiuso e che abbiamo fatto aprire''.

Nel museo vi è anche una biblioteca virtuale dove si possono consultare i libri antichi. ''L'osservatorio di Capodimonte è una delle eccellenze campane – ha osservato l'assessore all'Istruzione della Regione Campania, Caterina Miraglia – nella quale è necessario coinvolgere ancora di più le istituzioni e che vorrei inserire nei progetti dei poli scolastici''".

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