sexta-feira, 21 de junho de 2013

Imagem de interação de galáxias lembra pinguim cuidando de ovo

Fenômeno na constelação Hydra foi capturado pelo telescópio Hubble.
Interação entre duas galáxias próximas causa mudanças em ambas.

Do G1, em São Paulo
 

Imagem do telescópio Hubble mostra interação de galáxias conhecida como Arp 142, que lembra pinguim cuidando de ovo (Foto: AFP/NASA-ESA Hubble Heritage ) 
Imagem do telescópio Hubble mostra interação de galáxias conhecida como Arp 142, que lembra pinguim cuidando de ovo (Foto: AFP/NASA-ESA Hubble Heritage )
 
Uma imagem feita pelo Hubble, telescópio da Nasa (agência especial americana) e da  ESA (agência espacial europeia), mostra uma dupla de galáxias que, ao interagirem, tomaram a forma parecida a um pinguim cuidando de seu ovo.

A dupla, conhecida como Arp 142, fica na constelação de Hydra e é formada pelas galáxias NGC 2936 e pela NGC 2937.

A primeira (no centro da imagem, nas cores azul e vermelha), era originalmente uma galáxia em espiral comum que ganhou formato parecido ao de um pinguim. Ela foi modificada pela interação com sua companheira cósmica, a NGC 2937, visível nesta imagem com um formato oval branco brilhante (o “ovo”).
Quando duas galáxias ficam tão próximas uma da outra, elas começam a interagir, o que provoca mudanças espetaculares em ambas. Em alguns casos, elas podem se fundir, mas em outros elas se separam novamente.

Solstício de inverno


Fonte: Irineu Gomes Varella

La Nasa invita l'Italia a collaborare sull'esplorazione spaziale

L'amministratore capo della Nasa, Charles Bolden 
 L'amministratore capo della Nasa, Charles Bolden
 
Un invito all'Italia a collaborare sull'esplorazione spaziale e sul tappeto una futura missione con astronauti che potrebbero mettere piede su un asteroide, in vista del futuro viaggio su Marte, e ancora il tema fondamentale dello spazio come un terreno fertile per l'educazione: sono questi i temi al centro degli incontri avvenuti oggi a Roma tra l'amministratore capo della Nasa, Charles Bolden, il presidente del Consiglio Enrico Letta, il ministro per l'Istruzione, l'Universita' e la Ricerca Maria Chiara Carrozza, il sottosegretario agli Esteri Marta Dassu'.

In mattinata Bolden ha firmato con il presidente dell'Agenzia Spaziale Italiana (Asi), Enrico Saggese, l'accordo relativo ad uno degli strumenti a bordo della missione diretta a Mercurio, BepiColombo, prevista nel 2016. ''Ho incontrato il direttore della Nasa, Bolden, e abbiamo discusso di come rafforzare la cooperazione tra Usa e Italia in materia spaziale'', ha scritto oggi Letta su Twitter. Ha affidato ad un tweet anche il ministro Carrozza: ''insieme all'amministratore capo della Nasa Bolden abbiamo parlato di collaborazioni per nuove esplorazioni spaziali''.

La collaborazione internazionale e' ormai la nuova parola d'ordine della politica spaziale, che oggi non vede piu' le agenzie spaziali protagoniste indiscusse: ''stiamo lavorando con industrie, mondo accademico e privati'', ha detto Bolden. ''La collaborazione - ha proseguito l'amministratore capo della Nasa - e' assolutamente critica in vista del prolungamento della vita della Stazione Spaziale fino al 2020''. Se questa e' una delle priorita', la Nasa guarda al futuro e conferma l'interesse per una missione su Marte. Ma questa dovra' contare su una sorta di 'trampolino di lancio', una missione su un obiettivo intermedio, come uno degli asteroidi potenzialmente minacciosi per la Terra.

E' sulla fattibilita' di questa impresa che la Nasa chiamera' a discutere le agenzie spaziali di tutto il mondo, Cina e India comprese, i 9 e 10 gennaio a Washington. L'incontro, una sorta di Onu dello spazio, costituisce il seguito della conferenza di Lucca del novembre 2009. La missione su un asteroide potrebbe essere organizzata in tre fasi. La prima consiste nell'individuare gli asteroidi potenzialmente piu' pericolosi perche' vicini alla Terra, i cosiddetti Neo (Near Earth Objects); la seconda potrebbe prevedere la realizzazione di un motore elettrico dalla potenza sufficiente a spostare un asteroide della massa di circa 500 tonnellate in un'orbita sicura come quella lunare; la terza fase consisterebbe nell'arrivo di astronauti sulla superficie dell'asteroide, per studiarlo.

www.ansa.it

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