sexta-feira, 19 de julho de 2013

Fiocchi di neve in un sistema solare nascente

Rappresentazione artistica della neve scoperta intorno alla stella TW Hydrae, nella regione in blu vi è neve d’acqua, nella regione in verde vi è ghiaccio di monossido di carbonio (fonte: Bill Saxton and Alexandra Angelich, NRAO/AUI/NSF)Rappresentazione artistica della neve scoperta intorno alla stella TW Hydrae, nella regione in blu vi è neve d’acqua, nella regione in verde vi è ghiaccio di monossido di carbonio (fonte: Bill Saxton and Alexandra Angelich, NRAO/AUI/NSF)inato da Chunhua Qi, del centro americano 
 
Per la prima volta è stata osservata la neve che circonda un sistema solare in formazione. Pubblicata sulla rivista Science, la scoperta si deve al gruppo coord
per l'astrofisica Harvard-Smithsonian. La neve osservata non è d'acqua ma è fatta di monossido di carbonio e, rilevano gli esperti, è cruciale nella formazione e nella composizione chimica dei mattoni che formano i pianeti. Per questo la scoperta potrebbe aiutare a comprendere la dinamica della formazione dei sistemi planetari.

La neve è stata scoperta nel disco che circonda la giovane stella TW Hydrae, distante 174 anni luce dalla Terra, grazie al telescopio Alma (Atacama Large Array Millimeter / submillimeter) al quale l'Italia partecipa attraverso l'Osservatorio Europeo Meridionale (Eso) e con la Thales Alenia Space, che ha realizzato parti delle antenne. Il risultato è stato possibile grazie a una sorta di 'negativo fotografico' del giovane sistema planetario: invece di osservare direttamente il ghiaccio di monossido di carbonio, i ricercatori hanno osservato un'altra molecola, il diazenilio, che si distrugge facilmente in presenza del monossido di carbonio allo stato gassoso e appare solo nelle regioni in cui questo gas è allo stato solido, ossia congelato.

La regione ricca di neve di monossido di carbonio si trova in una parte del disco che, in rapporto al nostro sistema solare, potrebbe corrispondere all'orbita di Nettuno. Sulla Terra, la neve tipicamente si forma ad altitudini elevate, dove le temperature precipitano e trasformano l'umidità atmosferica in neve. Più o meno nello stesso modo la neve si forma intorno a giovani stelle nelle regioni più lontane del disco che circonda l'astro. A seconda della distanza dalla stella, tuttavia, altre molecole, diverse dall'acqua, possono congelare e trasformarsi in neve, come l'anidride carbonica, il metano e il monossido di carbonio, che formano grani di polvere ghiacciati che sono i mattoni dei pianeti e comete.

La neve, osservano gli astronomi, ha un ruolo fondamentale nella formazione di un sistema planetario perchè aiuta a 'sopravvivere' i grani di polvere che circondano la stella neonata. Questi hanno infatti una naturale tendenza ad auto-distruggersi, ma la presenza della neve cosmica fornisce alle particelle di polvere un rivestimento esterno vischioso che le fa aderire fra loro, collisione dopo collisione.

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Oggi la Terra in posa, scatti da Mercurio e Saturno

Simulazione dell'immagine della Terra ripresa dalla sonda Cassini (fonte: NASA/JPL-Caltech) 
 Simulazione dell'immagine della Terra ripresa dalla sonda Cassini (fonte: NASA/JPL-Caltech)
 
 
Tutti in posa per due fotografie della Terra scattate dallo spazio: da Saturno e Mercurio. Fotografi d’eccezione saranno due sonde, Cassini, nata dalla collaborazione tra Nasa, Agenzia Spaziale Europea (Esa) e Agenzia Spaziale Italiana (Asi) e la sonda della Nasa Messenger. Le due sonde, stanno esplorando, rispettivamente, il pianeta degli anelli e Mercurio, e fotograferanno la Terra come sfondo ai due pianeti.

Le immagini ripresa da cassini potranno essere seguite questa sera sul canale ANSA Scienza e Tecnica nella diretta con il Virtual Telescope

La prima a 'scattare' sarà Messenger, oggi 19 luglio alle 13,49, 14,38 e alle 15,41, ore italiane, e ripeterà gli scatti anche il 20 luglio nelle stesse ore. Poi toccherà a Cassini, che fotograferà il pianeta degli anelli il 19 luglio durante un'eclissi di Sole, includendo la ripresa della Terra come sfondo. La ripresa è programmata tra le ore 23.27 e le 23.42 (ora italiana).

Le immagini della Terra ripresa da Cassini fanno parte di un più ampio mosaico di immagini che saranno scattate al sistema di Saturno, mentre passerà davanti al disco del Sole. L'eclissi permetterà infatti di osservare e analizzare le particelle che costituiscono gli anelli del pianeta.

La foto da Mercurio sarà scattata in ora diurna per l'Italia ma lo scatto di Saturno, che avverrà in tarda serata, potrà essere anche l'occasione per osservare il pianeta e partecipare così alla 'foto interplanetaria'. Per chi volesse osservare Saturno, potrà cercare il pianeta subito dopo il tramonto guardando in direzione Sud Ovest vicino alla stella Spica della costellazione della Vergine.

La Nasa e le organizzazioni 'The Day The Earth Smiled' (Tdtes) e 'Astronomers Without Borders' (Awb) stanno sollecitando, infatti, l'organizzazione di serate pubbliche per l'osservazione di Saturno, per informare e rendere partecipe il pubblico allo scatto storico, fatto da quasi un miliardo e mezzo di chilometri dalla Terra. Altre iniziative, con l'ulteriore supporto della Nasa, includono la ripresa di fotografie che mostrino amici o gli stessi autori mentre salutano Saturno, quasi un '''cheese ' interplanetario'', osserva Gianluca Masi, astrofisico e coordinatore nazionale per l'Italia di Astronomers Without Borders. ''Invito tutti – aggiunge - a prendere parte, magari cercando di catturare una foto ricordo con Saturno sullo sfondo. Sarà un momento di grande significato emotivo e culturale, indimenticabile, di avvicinamento al patrimonio del cielo''.

Per l’occasione, ha spiegato il presidente dell’Unione Astrofili Italiani (Uai), Mario Di Sora, molti gruppi di astrofili apriranno al pubblico gli osservatori. Da Nord a Sud tantissime sono le serate osservative: primo fra tutti questa sera sarà aperto l'Osservatorio Astronomico Comunale ‘Cassini’ di Perinaldo (Imperia) il paese natale dell'astronomo che dà il nome alla sonda. Il Gruppo astrofili dopolavoro ferroviario di Rimini aprirà invece l'osservatorio di Monte Grimano Terme (Pesaro- Urbino) e il gruppo astrofili Salentini organizza serate osservative a Ugento e Porto Cesareo (Lecce).

L'iniziativa riguardava in un primo momento solo Saturno. Poi, ispirato dal progetto che coinvolgeva Cassini, il gruppo della Nasa che lavora alla missione Messenger ha controllato il programma di osservazione della sonda e ha visto che anche in quel caso, per coincidenza, la Terra sarebbe apparsa come sfondo in alcune immagini scattate al pianeta sia oggi che domani. Parti della Terra non illuminate nelle immagini di Cassini, tra cui tutta l'Europa, il Medio Oriente e l'Asia centrale, appariranno illuminate nelle fotografie di Messenger.
 
 
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