Rappresentazione artistica della
neve scoperta intorno alla stella TW Hydrae, nella regione in blu vi è
neve d’acqua, nella regione in verde vi è ghiaccio di monossido di
carbonio (fonte: Bill Saxton and Alexandra Angelich, NRAO/AUI/NSF)inato da Chunhua Qi, del centro americano
Per la prima volta
è stata osservata la neve che circonda un sistema solare in formazione.
Pubblicata sulla rivista Science, la scoperta si deve al gruppo
coord
per l'astrofisica
Harvard-Smithsonian. La neve osservata non è d'acqua ma è fatta di
monossido di carbonio e, rilevano gli esperti, è cruciale nella
formazione e nella composizione chimica dei mattoni che formano i
pianeti. Per questo la scoperta potrebbe aiutare a comprendere la
dinamica della formazione dei sistemi planetari.La neve è stata scoperta nel disco che circonda la giovane stella TW Hydrae, distante 174 anni luce dalla Terra, grazie al telescopio Alma (Atacama Large Array Millimeter / submillimeter) al quale l'Italia partecipa attraverso l'Osservatorio Europeo Meridionale (Eso) e con la Thales Alenia Space, che ha realizzato parti delle antenne. Il risultato è stato possibile grazie a una sorta di 'negativo fotografico' del giovane sistema planetario: invece di osservare direttamente il ghiaccio di monossido di carbonio, i ricercatori hanno osservato un'altra molecola, il diazenilio, che si distrugge facilmente in presenza del monossido di carbonio allo stato gassoso e appare solo nelle regioni in cui questo gas è allo stato solido, ossia congelato.
La regione ricca di neve di monossido di carbonio si trova in una parte del disco che, in rapporto al nostro sistema solare, potrebbe corrispondere all'orbita di Nettuno. Sulla Terra, la neve tipicamente si forma ad altitudini elevate, dove le temperature precipitano e trasformano l'umidità atmosferica in neve. Più o meno nello stesso modo la neve si forma intorno a giovani stelle nelle regioni più lontane del disco che circonda l'astro. A seconda della distanza dalla stella, tuttavia, altre molecole, diverse dall'acqua, possono congelare e trasformarsi in neve, come l'anidride carbonica, il metano e il monossido di carbonio, che formano grani di polvere ghiacciati che sono i mattoni dei pianeti e comete.
La neve, osservano gli astronomi, ha un ruolo fondamentale nella formazione di un sistema planetario perchè aiuta a 'sopravvivere' i grani di polvere che circondano la stella neonata. Questi hanno infatti una naturale tendenza ad auto-distruggersi, ma la presenza della neve cosmica fornisce alle particelle di polvere un rivestimento esterno vischioso che le fa aderire fra loro, collisione dopo collisione.
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