segunda-feira, 16 de julho de 2012

Giove ha mantenuto le promesse

Nella fase finale dell'occultazione emergono dal disco lunare, a partire da sinistra: Callisto, Ganimede, Giove, Io, Europa. Immagini riprese con il telecopio Newton, dell’osservatorio di Punta Falcone, a Piombino. (fonte: Roberto Masi, Paolo Volpini)  
Nella fase finale dell'occultazione emergono dal disco lunare, a partire da sinistra: Callisto, Ganimede, Giove, Io, Europa. Immagini riprese con il telecopio Newton, dell’osservatorio di Punta Falcone, a Piombino. (fonte: Roberto Masi, Paolo Volpini)



''Stavolta è stata dura! Notte in bianco! Ma ne è valsa la pena'', osserva Paolo Volpini, dell'Unione Astrofili Italiani (Uai). ''Come previsto, il pianeta è scomparso dietro il luminoso bordo lunare all'orario stabilito, preceduto dai suoi satelliti galileiani, Europa ed Io eseguito da Ganimede e Callisto'', spiega l'astrofisico Gianluca Masi, curatore scientifico del Planetario di Roma e responsabile del Virtual Telescope, che ha osservato il fenomeno a Roma, dal Gianicolo. ''Alcuni passanti - ag - aggiunge -hanno notato indipendentemente la vicinanza di Giove, senza esserne preventivamente avvisati''.

Nel corso del suo moto orbitale intorno alla Terra, che si completa in pocomeno di un mese, il nostro satellite naturale si è trovato perfettamente allineato tra noi e il più grande dei pianeti del Sistema Solare, nascondendolo alla vista per poco meno di un'ora, dalle 3,20 del mattino circa fino alle 4,15.

''Nelle fasi di ingresso la luna era bassa sull'orizzonte e c'era molta turbolenza'', rileva Volpini. ''Più spettacolare - osserva Masi - è stata l'emersione del pianeta, che ha coinvolto il bordo occidentale buio della Luna. Ha regalato un'emozione fortissima alla riapparizione del brillantissimo Giove, accompagnato sempre dai satelliti galileiani nel medesimo ordine della fase precedente''.

Alla fine dell'occultazione, spiega Volpini, già si vedevano le prime luci dell'alba: ''il cielo era già chiaro. Venere, Luna e Giove allineati erano unospettacolo di particolare suggestione''. Il fenomeno ha avuto infatti una 'quinta scenica' celeste di tutto rispetto: in alto le scintillanti Pleiadi, più in basso Aldebaran, la stella più luminosa del Toro, e infine la brillante Venere. 

www.ansa.it

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