Un dettaglio dell’Oceano delle Tempeste (fonte: NASA/GSFC/Arizona State University)
La faccia visibile
della Luna ha una cicatrice antichissima: porta i segni di un impatto
molto antico e violento che ha plasmato la superficie lunare, dando
origine al grande oceano delle Tempeste, E' anche la spiegazione del
perché i due lati della luna siano composti da rocce di tipo diverso. La
scoperta si deve a uno studio giapponese pubblicato sulla rivista
Nature Geoscience, coordinato da Ryosuke Nakamura, dell'Istituto di
Scienza e tecnologia avanzate di Tsukuba.
L'asimmetria tra la faccia visibile e quella nascosta della Luna è stata scoperta nel 1959, quando per la prima volta è stata osservata la faccia nascosta della luna grazie alla sonda sovietica Luna 3. La differenza, spiegano gli autori dello studio, si evince dalla distribuzione dei mari di basalto, che coprono solo una piccola percentuale del lato nascosto, rispetto a circa il 30% sulla faccia visibile, allo spessore della crosta e dalle concentrazioni di elementi radioattivi, ma l'origine di questa diversità è stata sempre controversa.
Grazie ai dati inviati dalla sonda Kaguya/Selene, dell'Agenzia spaziale giapponese Jaxa, i ricercatori hanno studiato la composizione della superficie lunare relativa a entrambi i lati del nostro satellite. I dati mostrano che un tipo di minerale chiamato pirosseno, indicativo della fusione e dell'azione di scavo del materiale del mantello lunare, si concentra soprattutto intorno a crateri da impatto di grandi dimensioni e intorno all'antico oceano delle tempeste, che ha un diametro di 3.000 chilometri. Pertanto, secondo gli esperti, l'associazione di basso contenuto di questo minerale con un bacino lunare potrebbe indicare un'origine da impatto di questo vasto oceano lunare. Per i ricercatori l'impatto sarebbe avvenuto molto presto nella storia della Luna e avrebbe scavato la crosta originale sulla faccia visibile, portando alla formazione di una nuova crosta, dalla composizione differente.
L'asimmetria tra la faccia visibile e quella nascosta della Luna è stata scoperta nel 1959, quando per la prima volta è stata osservata la faccia nascosta della luna grazie alla sonda sovietica Luna 3. La differenza, spiegano gli autori dello studio, si evince dalla distribuzione dei mari di basalto, che coprono solo una piccola percentuale del lato nascosto, rispetto a circa il 30% sulla faccia visibile, allo spessore della crosta e dalle concentrazioni di elementi radioattivi, ma l'origine di questa diversità è stata sempre controversa.
Grazie ai dati inviati dalla sonda Kaguya/Selene, dell'Agenzia spaziale giapponese Jaxa, i ricercatori hanno studiato la composizione della superficie lunare relativa a entrambi i lati del nostro satellite. I dati mostrano che un tipo di minerale chiamato pirosseno, indicativo della fusione e dell'azione di scavo del materiale del mantello lunare, si concentra soprattutto intorno a crateri da impatto di grandi dimensioni e intorno all'antico oceano delle tempeste, che ha un diametro di 3.000 chilometri. Pertanto, secondo gli esperti, l'associazione di basso contenuto di questo minerale con un bacino lunare potrebbe indicare un'origine da impatto di questo vasto oceano lunare. Per i ricercatori l'impatto sarebbe avvenuto molto presto nella storia della Luna e avrebbe scavato la crosta originale sulla faccia visibile, portando alla formazione di una nuova crosta, dalla composizione differente.
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