sexta-feira, 16 de novembro de 2012

La stella che visse due volte

Abell 30 è una stella morente, ma ha ricominciato a brillare


La stella Abell 30 che ha ripreso a brillare (Fonte: ESA/XMM-Newton; NSF/NOAO/KPNO; NASA/CXC/IAA-CSIC/M. Guerrero et al; NASA/STScI) 
 La stella Abell 30 che ha ripreso a brillare (Fonte: ESA/XMM-Newton; NSF/NOAO/KPNO; NASA/CXC/IAA-CSIC/M. Guerrero et al; NASA/STScI)
 
Una stella morente chiamata Abell 30 è rinata brevemente dalle sue ceneri in un repentino luccichio, dopo aver scagliato i suoi gusci gassosi nello spazio, imitando il possibile destino del nostro Sistema Solare fra qualche miliardo di anni.

Distante 5.500 anni luce dalla Terra, la stella 'risorta' è simile al Sole ed la sua rinascita è visibile grazie al mosaico di immagini ottenute dai telescopi spaziali Hubble, gestito da Nasa e Agenzia Spaziale Europea (Esa), XMM-Newton dell'Esa e Chandra della Nasa.

Abell 30 è una stella giunta alla fine dellla sua vita e trasformata quindi in gigante rossa (o nebulosa planetaria) formata da spessi gusci di materiale stellare scagliati nello spazio. Si trasformano in oggetti come questi le stelle simili al Sole nel momento in cui arrivano alla fine della loro vita ed espellono i gusci esterni.

Il nucleo denudato e i gusci espulsi della stella brillano di luce ultravioletta, con la conseguenza che queste stelle morenti sembrano complesse opere d'arte. Ai telescopi ottici, invece, gli oggetti appaiono come gusci quasi sferici di materiale incandescente in espansione.

Abell 30 ha conosciuto il suo primo incontro con la morte 12.500 anni fa, quando il suo guscio esterno è stato strappato via da un denso e lento vento stellare. Poi, circa 850 anni fa, la stella improvvisamente è tornata in vita, probabilmente a causa di materiali ricchi di elio e carbonio che hanno ricominciato a bruciare. Il guscio esterno della stella si è brevemente ampliato, durante questo episodio, ma poi si è contratto di nuovo nel giro di 20 anni.

Ciò ha avuto l'effetto di accelerare il vento dalla stella fino alla sua velocità attuale, di oltre 14 milioni di chilometri orari. Il vento stellare bombarda i grumi densi di materiale e l'immagine inviata dai telescopi spaziali indica quale potrebbe essere il destino della Terra e degli altri pianeti del Sistema Solare fra qualche miliardo di anni.

www.ansa.it

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