sexta-feira, 11 de janeiro de 2013

Apophis, ridotto di 30 volte il rischio di un impatto nel 2036

Ma raddoppia per il 2068


L'asteroide Apophis fotografato dal telescopio spaziale europeo Herschel (fonte: ESA) 
 L'asteroide Apophis fotografato dal telescopio spaziale europeo Herschel (fonte: ESA)
 
Il rischio che l'asteroide Apophis possa collidere con la Terra nel 2036 si è ridotto di 30 volt, ma è raddoppiato per il 2068, rispetto alle stime precedenti: è il risultato dei calcoli relativi alle orbite dei futuri avvicinamenti alla Terra di questo oggetto fatti dal gruppo NeoDyS, dell'università di Pisa in collaborazione con il Jet Propulsion Laboratory (Jpl) della Nasa.

Foto Osservatorio Astronomico Sormano L'asteroide Apophis in questi giorni è relativamente vicino alla Terra e il 9 gennaio ha raggiunto la distanza minima di circa 14,5 milioni di chilometri dal nostro pianeta. Il passaggio ravvicinato ha permesso di osservare l'oggetto già dal dicembre 2012 e di calcolare con maggiore precisione le orbite dei futuri passaggi ravvicinati alla Terra.
L'asteroide passerà più vicino alla Terra il 13 aprile 2029, fino a raggiungere la distanza minima di 38.353 chilometri, con una incertezza di non piu' di 10 chilometri. ''Quindi non vi è alcun rischio di impatto nel 2029'' rileva Andrea Milani, docente di Meccanica celeste nell'università di Pisa e responsabile del NeoDyS.

Piu' preoccupanti sono invece i successivi passaggi ravvicinati con la Terra. Secondo i calcoli più recenti nel 2036 la probabilità di un impatto si è ridotta di 30 volte, passando da 1 su 230.000 a 1 su 7 milioni.
Il rischio di un impatto sulla Terra è invece aumentato per il 2068, passando da 1 su 400.000 a 1 su 185.000. Questo significa, spiega Milani, che il rischio è raddoppiato. In ogni caso si tratta di una probabilità molto bassa, pari allo 0,000014% per il 2036 e dello 0,0005% per il 2068.

Nel 2036 la situazione ora è meno preoccupante, osserva infine Milani, ma per migliorare la conoscenza relativa alle future orbite, Apophis dovrà ancora essere osservato con i metodi più accurati possibili, approfittando anche di altri passaggi che avverranno a distanze simili a quelle di oggi, come nel 2021.


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