Ganimede, la più grande 
luna di Giove e dell'intero Sistema Solare, nasconderebbe al suo interno
 un 'sandwich' di strati alternati di oceani e ghiacci. Lo ha scoperto 
la ricerca internazionale pubblicata sulla rivista Planetary and Space 
Science e coordinata da Steve Vance, del Jet Propulsion Laboratory (Jpl)
 della Nasa. Il risultato suggerisce l'ipotesi che Ganimede potrebbe 
ospitare la vita.
Il modello messo a punto dai ricercatori potrebbe aiutare a studiare la possibile esistenza di forme di vita su pianeti esterni al Sistema Solare, ma soprattutto a comprendere meglio le caratteristiche delle altre quattro lune del nostro Sistema Solare che nascondono oceani: le due più grandi lune di Saturno, Titano ed Encelado, e le lune di Giove Europa e Callisto.
Nella ricostruzione della struttura interne di Ganimede fatta in laboratorio, i ricercatori hanno individuato più oceani racchiusi fra strati di ghiaccio. Hanno inoltre scoperto che il fondale dell'oceano più interno potrebbe non essere affatto composto di ghiaccio, come si credeva finora, ma di un'acqua salata molto densa a causa delle altissime pressioni, così densa da precipitare sul fondo e da essere scambiata per ghiaccio. Il fondale vero e proprio potrebbe invece essere roccioso, e di conseguenza capace di scatenare reazioni chimiche importanti per la formazione delle molecole alla base della vita.
I ricercatori spiegano inoltre la struttura a sandwich dell'interno di Ganimede con il fatto che le particolari condizioni presenti nel cuore di questa luna possano causare nevicate 'al contrario', ossia dal basso verso l'alto: a mano a mano che il ghiaccio viene spinto dal fondo verso l'esterno, la ridotta pressione ne modifica la struttura, dopodichè il ghiaccio torna a depositarsi ad una quota diversa, dando origine ai diversi strati.
L'interno di Ganimede sarebbe quindi composto da più strati di ghiaccio dalla struttura diversa e ordinati in modo che il più pesante sia il più interno, mentre il più leggero è il più esterno.
Il modello messo a punto dai ricercatori potrebbe aiutare a studiare la possibile esistenza di forme di vita su pianeti esterni al Sistema Solare, ma soprattutto a comprendere meglio le caratteristiche delle altre quattro lune del nostro Sistema Solare che nascondono oceani: le due più grandi lune di Saturno, Titano ed Encelado, e le lune di Giove Europa e Callisto.
Nella ricostruzione della struttura interne di Ganimede fatta in laboratorio, i ricercatori hanno individuato più oceani racchiusi fra strati di ghiaccio. Hanno inoltre scoperto che il fondale dell'oceano più interno potrebbe non essere affatto composto di ghiaccio, come si credeva finora, ma di un'acqua salata molto densa a causa delle altissime pressioni, così densa da precipitare sul fondo e da essere scambiata per ghiaccio. Il fondale vero e proprio potrebbe invece essere roccioso, e di conseguenza capace di scatenare reazioni chimiche importanti per la formazione delle molecole alla base della vita.
I ricercatori spiegano inoltre la struttura a sandwich dell'interno di Ganimede con il fatto che le particolari condizioni presenti nel cuore di questa luna possano causare nevicate 'al contrario', ossia dal basso verso l'alto: a mano a mano che il ghiaccio viene spinto dal fondo verso l'esterno, la ridotta pressione ne modifica la struttura, dopodichè il ghiaccio torna a depositarsi ad una quota diversa, dando origine ai diversi strati.
L'interno di Ganimede sarebbe quindi composto da più strati di ghiaccio dalla struttura diversa e ordinati in modo che il più pesante sia il più interno, mentre il più leggero è il più esterno.
www.ansa.it/scienza
 

 
 

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