E' in uno sfarfallio di luce l'indizio dell'inevitabile scontro tra due buchi neri in 'rotta' di collisione. Di questa catastrofe cosmica che avverra' a 3,5 miliardi di anni luce dalla Terra, nella costellazione della Vergine, non potremo che osservare qualche 'lampo', visto che il violentissimo scontro avverra' solo fra 100.000 anni.
La scoperta, della Columbia Univeristy di New York, e' pubblicata sulla rivista Nature e potrebbe rivelare le inafferrabili onde gravitazionali, 'increspature' dello spazio tempo previste dalla teoria della relativita' che si genererebbero in occasione di eventi molto violenti, proprio come lo scontro tra due buchi neri.
"Identificare le onde gravitazionali - ha spiegato uno dei coordinatori della ricerca, Daniel D'Orazio - permetterebbe di svelare i segreti della gravita' e di testare la validita' della teoria di Einstein".
E' ormai accertato che al centro di gran parte delle galassie si trovi un buco nero. Questi 'mostri cosmici' si alimentano inglobando tutto cio' che li circonda: polveri, gas e perfino galassie e buchi neri piu' piccoli. Tuttavia osservarli e' quasi impossibile perche' neanche la luce riesce a sfuggire dalla loro potente attrazione gravitazionale.
E' possibile pero' riconoscere le tracce dei loro 'pasti' nei quasar, potenti emissioni di radiazioni emesse dai materiali in caduta all'interno del buco nero. Queste emissioni sono generalmente casuali, ma analizzando il segnale della quasar PG 1302-102 i ricercatori hanno osservato uno strano 'sfarfallio'.
Seguendo questo indizio hanno scoperto che PG 1302-102 e' in realta' una coppia di buchi neri molto vicini tra loro: sono distanti appena una settimana-luce, ossia circa 180.000 milioni di chilometri e il loro impatto avverra' tra circa 100.000 anni.
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