sexta-feira, 16 de outubro de 2015

Plutone è coloratissimo

La mappa di Plutone rivela colori del pianeta nano (fonte: NASA/JHUAPL/SwRI)
La mappa di Plutone rivela colori del pianeta nano (fonte: NASA/JHUAPL/SwRI)

Con regioni che variano dal rossastro al blu intenso e altre aree ghiacciate, Plutone è coloratissimo. Lo indica la prima mappa completa e dettagliata di questo pianeta nano, nella quale i colori rivelano la composizione della superficie. E' stata ricostruita dall'italiana Silvia Protopapa, che lavora nell'università americana del Maryland, sulla base dei dati e delle immagini inviati a Terra dalla sonda New Horizons della Nasa.

La mappa è stata pubblicata sulla rivista Science, nello studio coordinato dal responsabile scientifico della missione, Alan Stern del Southwest Research Institute.

''Sapevamo già che Plutone ha una superficie eterogenea. Tuttavia, ci ha stupito vedere tutti questi colori'', ha detto Protopapa. Analizzando la superficie del pianeta nano con lo spettrometro Leisa a bordo della sonda New Horizons, i ricercatori hanno scoperto che i colori di Plutone sono dovuti alla sua composizione. Le zone brillanti e di colore blu, come le regioni polari e il grande cuore di Plutone, sono composte di ghiaccio d'acqua e ghiaccio di metano, di azoto e monossido di carbonio.

Per esempio le montagne alte 3000 metri che delimitano la parte meridionale del ‘cuore’ sono fatte di ghiaccio d’acqua: “montagne così alte – ha spiegato Protopapa - non possono essere sostenute da ghiacci come azoto, monossido di carbonio, o metano in quanto ghiacci soffici. Le montagne che si stagliano sulla superficie di Plutone implicano pertanto la presenza di un ghiaccio più duro, come ghiaccio d'acqua”.

Se le regioni più chiare e brillanti sono fatte di ghiaccio, quelle equatoriali sono colorate di rosso dai composti organici chiamati toline, che si formano quando metano e azoto sono colpiti dalla luce del Sole o dalle particelle presenti nel vento solare. I dati catturati da New Horizons, durante l'avvicinamento a Plutone e alle sue lune il 14 luglio scorso, mostrano inoltre che le strutture sulla superficie di Plutone, come pianure, avvallamenti e picchi sembrano essere stati scolpiti da processi geologici ancora attivi. Sembra che la superficie del pianeta nano sia stata spesso 'rigenerata' e 'rimodellata' anche se il meccanismo alla base di queste attività non è chiaro.

Anche Caronte, la più grande delle lune di Plutone, sembra un mondo 'vivo' con processi geologici ancora in corso, e ha anch'esso una superficie complessa, costellata di colline, depressioni e profondi canyon. La sonda New Horizons, durante il passaggio ravvicinato, ha osservato anche le piccole lune Idra e Notte e i dati catturati mostrano che anche questi due piccoli mondi, come Plutone, sono ricchi di ghiaccio d'acqua.


www.ansa.it

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