quarta-feira, 1 de agosto de 2012

L’eco del Big Bang rivela i movimenti delle galassie

L’Atacama Cosmology Telescope (Act) (fonte: Elia Battistelli, Università di Roma Sapienza) L’Atacama Cosmology Telescope (Act) (fonte: Elia Battistelli, Università di Roma Sapienza)
 
L'eco del Big Bang rivela il movimento degli ammassi di galassie. Il fenomeno, previsto 40 anni fa, è stato osservato soltanto adesso, grazie ad una ricerca internazionale pubblicata sulla rivista Physical Review Letterse alla quale l'Italia ha partecipato con l'università di Roma Sapienza. Per la prima volta è stata confermata quindi sperimentalmente la distorsione della radiazione di fondo cosmico prodotta al momento della nascita dell'universo per effetto del movimento degli ammassi di galassie. I ricercatori, fra i quali l'italiano Elia Battistelli, del Dipartimento di Fisica della Sapienza, hanno verificato l'effetto chiamato kSZ (acronimo diSunyaev Zel'dovich Cinematico), che consiste nella distorsione della radiazione cosmica di fondo cosmico (ossia l'ecoelettromagnetico del Big Bang, che riempie lo spazio in ogni direzione) da parte degli ammassi di galassie, gli oggetti più grandi dell'universo. In particolare i ricercatori hanno osservato che la radiazione che passa attraverso un ammasso di galassie in movimento verso la Terra appare più calda di alcuni milionesimi di grado Kelvin, mentre se l'ammasso si allontana la radiazione appare lievemente più fredda. Per osservare l'effetto kSZ i ricercatori hanno combinato e analizzato i dati forniti dai progetti Atacama Cosmology Telescope (Act), che si trova nel deserto di Atacama a 5.200 metri sul livello del mare,e il Baryon Oscillation Spectroscopic Survey (Boss). Ciò ha reso possibile confrontare i valori di radiazione cosmica di fondo rivelata dall'Act con migliaia di posizioni di galassie rilevate da Boss. Secondo gli esperti l'effetto kSZ potrebbe rivelarsi uno strumento eccezionale per la misura della velocità degli oggetti celesti nell'universo anche quando questi sono aun'enorme distanza. "In particolare - afferma Battistelli - si pensa possa fornire nuove informazioni sull'intensità delle forze gravitazionali che tengono insieme gli ammassi di galassie e di fare chiarezza su uno dei problemi ancora aperti della cosmologia moderna: il problema dell'energia oscura. Sono infatti proprio le forze opposte di gravitazione ed energia oscura che governano i moti degli ammassi di galassie stessi".

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